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venerdì, Maggio 3, 2024

Candidature senza speranza | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 21 aprile 2024

Pochi giorni fa, degustando una zeppolina di San Giuseppe di ottima fattura in quel del Gran Caffè Vittoria, mi sono soffermato con il titolare Cesare Di Scala su quella che, al momento, rappresenta la reale prospettiva di successo della candidatura di Giosi Ferrandino con “Azione” al Parlamento Europeo.
Cesare mi attribuiva l’inopportunità di una mia affermazione con cui, un po’ di edizioni fa, evidenziai a mio giudizio e non certo con soddisfazione (perché io delle “disgrazie” altrui, ancorché meritate, non sono solito godere) la quasi matematica impossibilità per Giosi di farcela in questa prossima tornata elettorale e non certo per colpa sua, ma per l’inconsistenza del suo partito dopo la scissione con Italia Viva, tale da non aver alcuna speranza di raggiungere la fatidica soglia di sbarramento del 4%.

Ho spiegato a Cesare di non concordare con il suo punto di vista, sebbene anch’egli mi sembrasse convinto della stessa sorte per il suo ed ex-mio amico. Non a caso, ho sempre sostenuto che il compito di un editorialista (che non è lo stesso di un cronista) è quello di esporre le proprie opinioni, nel pieno rispetto della verità e dell’obiettività che deve contraddistinguerlo, non per questo tentando di persuadere i propri Lettori che magari potrebbero pensarla diversamente, quanto per render loro chiaro il perché senza alterare i dati di fatto che emergono dall’evidenza delle cronache e dei sondaggi.

Poco mi interessano i problemi che starebbero portando Calenda a continuare a fare pressioni indirette su Renzi e la Bonino e tentare un listone in stile tuttinsiemeappassionatamente, o che il suo ex alleato avrebbe portato via con sé, dopo lo scisma, tutta la sua capacità di intercettare risorse e consensi. Non c’è motivo, però, per cui io debba nascondere a chi mi legge (e magari mi stima) quello che, elettoralmente parlando, sembra essere il destino segnato di Giosi, che non riuscendo a tornare a Bruxelles potrà sempre consolarsi con la poltrona di primo cittadino casamicciolese e, magari, ritentare la scalata a Ischia ai danni di Enzo Ferrandino e Gianluca Trani.

Allo stesso modo in cui, interpellato sull’argomento, ho fraternamente consigliato all’amica Maria Grazia Di Scala di non farsi irretire dalle sirene di Fratelli d’Italia per una sua candidatura di servizio alle Europee: per quel tipo d’impresa servono garanzie, radicamento sul territorio e risorse economiche immense. E non credo che ella, più che sveglia e politicamente matura, attualmente disponga di questi tre elementi per provare a riuscirci. Così come ritengo che neppure Caldoro verrà adeguatamente convinto a dimettersi per lasciarle il posto in Regione e farle accettare la candidatura (ultima voce di corridoio).
“Chi rice ‘a verità nun è maie vuluto bene”? Non fa nulla: io sono fatto così!

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