Luigi Balestriere | I problemi di Barano sono come gli esami di Eduardo: non finiscono mai. E’ di nuovo nel vortice delle lamentele la Via Pendio del Gelso, l’antica e caratteristica stradina pedonale in basoli di granito che collega Barano con Testaccio.

Turisti e residenti che la percorrono sono nauseati e disgustati dai liquami maleodoranti e dalle esalazioni nauseabonde che fuoriescono da un tubo ben mimetizzato con colore grigio e posizionato su di un gradino. Oltre all’aspetto indecente e indecoroso, c’è il rischio di rovinose cadute per il fondo reso sdrucciolevole dallo scorrere continuo delle acque.

Non bastasse la devastazione perpetua per l’asportazione delle pietre facciavista che ne caratterizzano l’arredo (orami solo in parte) o l’assenza dell’illuminazione da oltre 10 anni, ci mancava anche questa.

Come le famose scimmiette di Desmond Morris, nessuno in Municipio sa, vede e parla.

Tutto come da copione.