E se da sei mesi siamo fermi, lo Stato ha anticipato sulle case comunali ben un milione di euro da altrettanto tempo i comuni non riescono a rendicontare, da almeno due mesi la macchina si è inceppata sui “titoli legittimanti“ le procedure. CAS, alloggiati, somme urgenze, tutte in difetto di attestazione. Manca l’ABC delle pratiche. Con la nota 2018/363 afferente ancora l’ordinanza della Presidenza del consiglio dei Ministri 476 e successive, ovvero la 480, 483 e la 496 afferente i primi interventi urgenti per l’evento sismico che ha interessato i comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno. Il commissario delegato Grimaldi ha chiesto un “Sollecito riscontro rendicontazione strutture alberghiere“. Sollecito riscontro mai avvenuto. N’è per i CAS, nè per gli alloggiati in Hotel sono stati prodotti gli atti prodromici alla rendicontazione. Comuni in grave ritardo! “Si prende atto che a tutt’oggi non è stata trasmessa alcuna integrazione della documentazione relativa alle spese alberghiere di cui all’anticipazione trasferita in data 7 novembre ultimo scorso, pure richieste con note prot. da n. 248 a n. 263 del 15.02.2017 e 279 del 16.02.2018. Posto che la documentazione richiesta è agli atti di codesta Amministrazione in quanto la stessa era condizione necessaria per procedere alla liquidazione degli importi spettanti, si chiede urgente invio ovvero di comprendere se sussistono eventuali criticità in merito“. Questo a testimoniare che i soldi vengono stanziati, ma gli enti locali non rendicontano le cifre spese per poter captare quei fondi. Finiremo cosi per perdere ogni centesimo stanziato per l’emergenza sisma. Da novembre sono stati trasferiti dalla Tesoreria dello Stato, dalla contabilità speciale del commissario delegato all’emergenza cifre pari ad 1 milione di €. Di quelle anticipazioni i comuni non sono stati in grado di rendicontare e di provare la bontà della spesa neppure di un solo centesimo.
Nel merito Grimaldi è stato lapalissiano “Si evidenzia l’assoluta importanza della questione, atteso l’ampio superamento dei tempi massimi di rendicontazione posti in capo al Commissario Delegato, che non consentono proroghe ulteriori senza un’inderogabile termine di scadenza” scrive Giuseppe Grimaldi nella sua ultima nota di marzo con la quale invitava e diffidava a provvedere entro e non oltre il giorno 12 marzo pv.
Termine trascorso ampiamente: “Decorso tale termine infruttuosamente, si darà avvio alle procedure di recupero degli importi anticipati“. E vai con i rimborsi, finirà che di questo passo i comuni dovranno coprire con fondi propri gli interi importi, altro che affari sulle macerie.