giovedì, Ottobre 10, 2024

Piano & Jazz, il 2019 è l’anno del record

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Isabella Rispoli | Musica di qualità, grandi artisti, un pubblico caloroso ed affezionato. Il grande jazz torna nel cuore di Ischia con “Ischia Piano & Jazz”, evento che ha visto esibirsi dal 28 al 31 agosto Danilo Rea e Paolo Fresu, Fabio Concato, Stefano Bollani e Antonella Ruggiero. La kermesse è organizzata dall’Ischia International Jazz Academy all’auditorium Leonardo Carriero con la consulenza del fondatore di Umbria Jazz Carlo Pagnotta e la presenza amichevole di Renzo Arbore. “La nostra manifestazione si inserisce sul filone delle iniziative di qualità dell’isola. – spiega Giancarlo Carriero, che presiede l’Ischia International Jazz Academy – Un filone che punta su arte, cinema, musica e cultura in senso lato, promuovendo la bellezza dell’isola attraverso eventi di spessore, come Piano & Jazz, ma anche Ischia Global Fest, Premio Internazionale Ischia di Giornalismo e Torri in Festa, Torri in Luce”.

Ad aprire la dodicesima edizione di “Ischia Piano & Jazz” due dei più grandi talenti della scena jazz nazionale: Danilo Rea al pianoforte e Paolo Fresu alla tromba, ormai di famiglia per l’evento. “Impossibile non omaggiare la musica napoletana, alla fine veniamo tutti da lì. Ogni nota di una melodia racchiude un mondo di poesia”, così, tra gli applausi del pubblico, esordiscono gli artisti dando inizio alla magia. Le sere successive si confermano un successo: Fabio Concato coinvolge con maestria gli spettatori riuscendo a far cantare anche i più composti; Stefano Bollani regala un sold out che parla da sé; Antonella Ruggero e la sua fisarmonica incantano, spaziando dal registro pop a quello lirico, dal jazz alla musica sacra, esibendosi da solista e con il quartetto composto da Lino Pariota (tastiere e voce), Fabrizio Buongiorno (basso), Livio Lamonea (chitarra) e Claudio Romano (batteria). La sintesi è una fusion di jazz e musica leggera che permette al festival di crescere edizione dopo edizione e di raggiungere, come quest’anno, numeri record di presenze e biglietti venduti.

“Siamo assolutamente soddisfatti: il nostro pubblico, essendo pagante, rappresenta la nostra forza per andare avanti.” – dice Tony Conte, organizzatore e direttore artistico – “Siamo contentissimi di aver portato artisti nuovi e artisti ormai di casa, abituati a far parte del nostro festival.”

Quando è nata l’idea di portare il jazz ad Ischia?

“Nel 1995, all’epoca il festival veniva fatto nella pineta Nenzi Bozzi, poi è diventata un’iniziativa privata curata dall’Albergo Della Regina Isabella e dalla famiglia Carriero. Ci siamo spostati a Villa arbusto, poi all’arena del Parco Termale Negombo ed infine, tre anni fa, all’auditorium Leonardo Carriero che, per un evento che si autofinanzia, ci è sembrata la soluzione ideale. Il posto è accogliente, climatizzato e con poltroncine numerate, riusciamo a fare jazz e musica di qualità.”

Che epoca è per il jazz?

“Il jazz è una musica che non muore mai. Cerchiamo di scovare talenti che possano rimpiazzare i vecchi del jazz che rappresentano le icone di questo stile. È difficile riuscire a trovare artisti ai livelli di quelli che li hanno preceduti. Ciò non toglie che il jazz è musica di spessore, improvvisazione, cultura. Aggrega un target di persone con cui è piacevole avere a che fare, ha un pubblico che durante, prima e dopo i concerti regala grande soddisfazione, che ci segue con affetto da anni. C’è uno zoccolo duro di persone, ischitane e non, che indipendentemente dal programma si abbona a Ischia Piano & Jazz ormai da 12 anni”.

Ischia e la musica continuano ad essere una splendida combinazione, come William Walton un secolo fa scelse La Mortella come luogo di ispirazione per comporre le sue note, oggi l’isola torna ad essere punto di incontro e motivo di unione per gli amanti della musica di alto livello.

foto tommaso monti

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