L’equiparazione dei dipendenti termali agli operatori sanitari, sottoponendoli da questo weekend al vaccino anti-Covid, rappresenta un risultato importantissimo conseguito dalla categoria. Non so chi ne sia stato artefice, ma si è trattato finalmente di una delle poche iniziative realmente importanti intraprese da sempre, avviata con rapidità e conclusasi con successo, nel comparto turistico che ci riguarda.
Non più tardi di qualche settimana fa avevo lanciato il piccolo sogno di un’isola Covid-free, auspicando un cospicuo investimento da parte della nostra classe imprenditoriale che, un giorno, avrebbe potuto trovare il modo di dribblare i meandri burocratici del piano vaccinale, acquistando -sponsorizzandolo- un numero tale di dosi da coprire l’intera popolazione locale, supportando poi un’iniziativa di comunicazione su larga scala che invogliasse i turisti a tornare a preferirci, in virtù di questa nuova forma di proposta d’unicità. Ebbene, quello concesso ai termalisti è senza dubbio il primo passo verso un messaggio che rilanci innanzitutto il comparto locale del benessere e, con esso, contribuisca ad incrementare l’indotto di una stagione turistica che ancora non promette granché di buono.
Ripeto: non so chi ne sia stato l’artefice, ma quello che è accaduto dimostra che quando le menti pensanti si mettono seriamente al lavoro, Ischia non è seconda a nessuno. Specialmente in un momento come quello creato dalla pandemia, pensare in grande è un atto dovuto, una pratica virtuosa che non dovrebbe spaventarci, ma diventare lo stimolo per incoraggiarci su larga scala intraprendendo un cammino di ripresa che, oggi più che mai, ha bisogno di gambe solide e passo sicuro.
Non è il momento di autolimitarci! Tiriamo fuori -ciascuno per quanto gli è possibile- il meglio di noi stessi e mettiamolo a disposizione di una comunità che non può assolutamente permettersi il lusso di restare al palo distruggendo la sua identità turistica.
Il massimo rispetto per i termalisti, tra cui ho tanti amici e parenti. Ma un occhio le istituzioni potevano e potrebbero ancora oggi avere per i malati cronici che a oggi sono del tutto abbandonati. Chiusi tra gli over ottantenni e altre fasce di eta a cui
Sono riservati vaccini Astra Zeneca . Si è consumato un paradosso
Per cui tante persone affette da malattie croniche polmonari o da piu gravi malattie tumorali, che non rientrano nelle fasce di età giusta, non vengono vaccinati , mettendo a serio rischio la loro vita . Un bel
Modo capitoco di fare, al
Netto di
Manovre politiche che indirizzano e toccano le teste giuste . Se poi non si riapre mi dite voi i termalisti giovani e sani che cavolo fanno ? E vogliamo parlare degli insegnanti cin scuole chiuse ? Se proprio le scuole fossero tutte aperte , tra un insegnante e tanti studenti statisticamente chi può diffondere di più il
Virus ? Ci sono troppe falle in questo
Sistema vaccinale , m ad mi sembra che le fasce deboli e vulnerabili della popolazione non le guarda nessuno . E pensare che quando si vota, invece, tutti si prodigano per raggranellare i loro voti . Mi aspetto che adesso diano la priorità si Barbieri perché per tradizione sono considerati molto vicini agli operatori sanitari .