Ho avuto il piacere di confrontarmi con il commissario Legnini e devo dire che, conoscendolo, ho ritrovato in pieno il concetto estremamente positivo che mi ero fatto di lui semplicemente leggendo del suo operato o ascoltando certe dichiarazioni pubbliche. E come se non bastasse, adesso comprendo il perché delle proteste così clamorose da parte delle comunità dove ha operato e dai cui incarichi di responsabilità è stato recentemente rimosso.
Convengo perfettamente con lui che, di qui a breve, saranno assunte decisioni importantissime per il futuro della nostra isola, articolate tra la patrimonializzazione per chi non tornerà più in casa propria, i provvedimenti e le risorse del decreto Ischia, la specifica analisi di tutte le abitazioni tuttora soggette all’obbligo di sfollamento in caso di allerta meteo e, dulcis in fundo, il piano strategico di tutti gli interventi necessari non solo a Casamicciola e Lacco Ameno, ma sull’intero territorio isolano, a cominciare dai Maronti.
Sul primo punto, indipendentemente da cause o concause, resta il diritto inalienabile di tanta gente a conoscere dove proseguirà la loro vita e fino a che punto sarà messa in condizioni di acquistare/ricostruire una casa altrove. Sul secondo, il decreto Ischia andrà in aula a metà gennaio e il Parlamento dovrà necessariamente dotare Legnini delle risorse necessarie a far fronte a tutto, provvedendo in primis ad approvare l’emendamento che estende determinati benefici all’intera isola e non solo a due dei suoi sei comuni. Sul terzo, ho sempre sostenuto che non si potesse fare di tutt’erba un fascio e questa teoria, fortunatamente applicata in parte già nell’ultima perimetrazione, dovrà essere ulteriormente approfondita grazie all’incarico in corso di conferimento a due società specializzate. Sul quarto, infine, bisogna fare prestissimo e senza alcun indugio: sappiamo tutti che se quel fabbricato a picco sui Maronti dovesse andar giù a mare a seguito di una nuova frana, l’onda d’urto mediatica per il nostro turismo sarebbe insopportabile!
