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domenica, Maggio 5, 2024

L’industria dei videogiochi e dell’intrattenimento online: un mercato senza crisi

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175 miliardi di dollari di ricavi, da parte di più di 2,7 miliardi di gamer. Così si presentano i numeri dei report relativi al 2020 riguardante l’industria dei videogiochi, riportati da Cross Border Growth Capital, advisor che ha analizzato il mercato su scala mondiale

Uno studio che tardava ad arrivare, ma che ha confermato il “timore” di alcuni: il settore dei videogiochi ha ormai superato, con un certo margine, tutto quello che riguarda TV, cinema e musica in campo di intrattenimento.

Un duro colpo per alcuni che, con il difetto tipico del minimizzare le situazioni, credeva che ancora una volta il mercato dei videogame avrebbe conosciuto un arresto anomalo, simile a quello del 2011 avvenuto durante la crisi economica e ancora più simile al grande crash del 1983 dell’intera industria in Nord America, lo stesso evento che ha portato alla ribalta aziende ormai consacrate come Nintendo e spostò l’intera produzione di console in Giappone.

Al contrario, ogni anno il settore dei videogame è parte di una piccola “rivoluzione”, che vede demografiche sempre più ampie salire sul carro dei “videogamer”, la cui maggioranza si trova in Asia, con ben 1,5 miliardi. In Europa i numeri sono più bassi, circa 386 milioni (su 786 milioni di cittadini europei), mentre negli Stati Uniti 210 milioni, con Medio Oriente a 377 milioni e l’Africa a 266 milioni.

Numeri che sembrano noccioline, ma che in realtà riportano un dato importante: tutti giocano in maniera digitale, in un modo o nell’altro. La ricerca dell’istituto ha dato come motivazione principale la possibilità di poter giocare online, vivendo quindi l’esperienza di essere in contatto con altri giocatori reali e condividere con persone da tutto il mondo le sessioni di gioco e i traguardi raggiunti. Soltanto l’industria dei giochi online, dopotutto, conta 74 miliardi di ricavi.

Sarebbe impossibile però annoverare questi numeri senza citare la crescita sempre più esponenziale delle realtà di gambling online. Sin dalla legislazione avvenuta nel 2011 con il passaggio ai controlli AAMS per le attività di casinò online, il settore delle scommesse digitali ha acquisito sempre più rilevanza, diventando un’incredibile base su cui costruire nuovi siti per giocare al casinò e consolidare le realtà già esistenti.

Dove c’è gioco c’è community: l’effetto onda dei videogame

Quando si gioca online, ovviamente, si crea una piccola comunità e, talvolta, neanche così piccola. Questo gigantesco boom di passatempo online porta infatti gli interessati a organizzarsi e riunirsi sui social network che più si rivolgono all’utenza dei videogiocatori: Twitch e Discord sono ormai un’icona nel mercato dei videogame e non sono pochi i vantaggi che anche le piattaforme più “classiche” ricevono da queste interazioni.

Un esempio? Youtube ha interi canali, sezioni e categorie dedicate ai videogame. Gli “youtuber” riportano spezzoni delle loro live, eseguono dirette streaming direttamente sul proprio canale Youtube e portano moltissima utenza a guardare le loro peripezie, talvolta piuttosto creative, sui videogiochi del momento. Il colosso di San Bruno ha registrato più di 100 miliardi di ore in termini di visualizzazione, con circa 40 milioni di canali dedicati esclusivamente al gaming.

Non solo i grandi tormentoni come Fornite, League of Legends e i trend del momento, ma anche rubriche e riviste “video” dedicate alle nuove uscite e i giochi in single player, settore che nonostante la svolta online continua a macinare milioni di giocatori.

La vera sorpresa, tuttavia, è osservare l’incredibile successo degli “eSports” e delle competizioni online. Se fino ad alcuni anni fa le community competitive erano sparse e poco organizzate, sono ormai molte le aziende a sponsorizzare i propri team di “sportivi digitali”, che si mettono alla prova in competizioni di ogni sorta, creando intorno a sé un vero e proprio mondo fatto di tifoserie, squadre, giocatori famosi, eventi esclusivi e persino convention dedicate a un solo campionato!

Un esempio? Nel 2019 si sono svolti i campionati di League of Legends, noto gioco online, i cui spettatori live hanno superato quelli del Super Bowl americano: 100 milioni contro 98. Ormai si parla di cifre astronomiche, nell’ordine dei miliardi, con nomi che vanno da Red Bull a Chupa Chups, da Levi’s a Duracell, con persino la Marina degli Stati Uniti d’America a prendere parte ai giochi.

Photo by Stem List on Unsplash

Sicurezza e gioco online

Ovviamente, dove c’è molta affluenza e diversi milioni di euro, dollari, sterline e qualsiasi altra valuta, è necessario anche che ci sia un certo grado di sicurezza.

Infatti proprio il fattore privacy è al centro di grandi cambiamenti: sono molte le applicazioni di origine cinese, del gigante Tencent, che subiscono giornalmente peculiari osservazioni da parte di chi le usa e non. La raccolta di dati non autorizzati è una criticità di molti videogiochi, motivo che spinge le piattaforme come Steam e Origin a far firmare EULA chilometrici ai propri videogiocatori.

Quindi giocare online è un rischio? Sicuramente non per chi sceglie di attenersi ai casinò online, che grazie all’intervento sempre più radicale dell’ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, deve rispettare criteri piuttosto stringenti per ottenere la licenza di gioco. Proprio il fattore privacy e quello relativo alla sicurezza dei pagamenti è tassativo: solo transazioni crittografate e server con connessioni sicure, oltre alla necessità di rispettare in ogni momento le percentuali minime di vittoria decise dall’ADM.

Sono molte le regolamentazioni che l’Italia, ma anche le altre licenze europee stanno forzando sulle attività di casinò online, in parte per assicurare la correttezza delle sessioni di gioco, ma soprattutto per evitare di ripetere il piccolo grande disastro dei primi anni 2000, dove realtà di gambling online potevano compiere vere e proprie truffe ai danni dei giocatori senza particolari conseguenze.

I nuovi casinò online, inoltre, mettono a disposizione bonus sempre più sostanziosi, proprio per invogliare anche chi non ha in mente di spendere enormi budget nel gioco a farsi un giro o due fra i tavoli fatti di pixel sui nostri piccoli schermi da smartphone.

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