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martedì, Marzo 19, 2024

Le ruspe e gli illusi | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 21 febbraio 2020

Ieri a Scampia è cominciata la demolizione della prima delle ultime quattro “vele” della 167.

All’epoca, quella Legge rappresentò l’illusione per ottocento famiglie di poter finalmente abitare in una casa alla loro portata, quel rifugio in cui ciascuno, a modo proprio, si sente un re. Il tempo ha fatto sì che la criminalità organizzata si impadronisse della zona, colonizzandola all’insegna dello spaccio e del controllo delle piazze e, in modo quasi automatico, assimilando anche famiglie di persone perbene ed onesti lavoratori ad uno stereotipo tuttora impossibile da scrollarsi di dosso.

La demolizione delle vele di Scampia, che per quanto è dato ricordarmi trae origine in gran parte dal Piano Periferie del Governo Renzi (2016), ha previsto la ricollocazione dei nuclei familiari residenti in altrettante abitazioni di nuova costruzione, salvo poi concretizzarsi un ulteriore finanziamento governativo di cinquanta milioni di euro che concederà alla gente di Scampia, secondo il sindaco De Magistris, la possibilità di un nuovo riscatto, pur dovendo cambiare nuovamente casa a distanza di una quarantina d’anni. E poi, forse, ancora un’altra volta!

Come loro, le famiglie con un ordine di demolizione pendente a mo’ di spada di Damocle, vivono ancora nell’incubo di quella maledetta ruspa che un giorno verrà a demolire la loro unica casa, quella in cui sono stati concepiti, dati alla luce e cresciuti i loro figli. Tutto questo, solo perché uno Stato assente sia direttamente sia attraverso i suoi organi periferici e colpevole di incapacità di riordinare, attraverso nuovi interventi legislativi, una pianificazione territoriale che non può non tener conto di queste migliaia di realtà, consente ancora oggi alla Magistratura di applicare in modo cinicamente pedissequo un provvedimento fuori luogo e fuori dal tempo che, sulla carta, ripristina la legalità.

Affido a Voi la conclusione: siamo noi ad illuderci di vivere un vero “stato di diritto”, o è chi ci governa ad illudersi di ottenere, in questo modo, occasioni di riscatto e legalità?

foto ansa

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