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domenica, Maggio 19, 2024

Giustizia, ci siamo! Svolta al Ministero, Ischia avrà la stabilizzazione dell’ufficio giudiziario

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All’incontro sono stati invitati il presidente della Corte di Appello De Carolis, quello del Tribunale di Napoli Garzo, il presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli Tafuri e dell’Assoforense di Ischia Buono e numerosi capi dipartimento del ministero. La prossima settimana è previsto un incontro con il guardasigilli Bonafede

Paolo Mosè | E’ stata convocata per giovedì prossimo una riunione ad alto livello al Ministero della Giustizia per discutere delle problematiche inerenti la sezione distaccata di Ischia. La convocazione porta la firma del capo dipartimento Barbara Fabrini. I destinatari dell’invito sono i massimi vertici della giustizia napoletana, ad iniziare dal presidente della Corte di Appello De Carolis, il presidente del tribunale di Napoli Garzo, che saranno accompagnati dal presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati partenopei Tafuri. Alla riunione parteciperanno anche i massimi dirigenti dello stesso dicastero, tra cui il direttore generale del personale e della formazione e l’omologo dell’ufficio II del capo dipartimento. Quasi sicuramente parteciperà all’incontro, che è previsto per giovedì alle ore 15, il presidente dell’Assoforense dell’Isola d’Ischia Gianpaolo Buono.

Una riunione programmata da tempo per mettere un punto fermo sulla presenza e funzionalità dell’ufficio giudiziario sull’isola, che da troppi anni prosegue la sua attività in modo precario, con continue proroghe che non consentono di sviluppare una programmazione e utilizzo di personale da collocare negli uffici amministrativi, che sono atavicamente carenti e che rendono problematiche le udienze penali e civili. Giù il presidente Garzo ha espresso per iscritto il proprio parere favorevole affinché il governo stabilizzi la sezione di Ischia, che è estremamente vitale per lo stesso tribunale di Napoli per il cospicuo carico di lavoro che sviluppa ogni anno. Avendo in carico migliaia di processi civili che coinvolgono tre magistrati (due togati e un got) e per il disbrigo delle incombenze di cancelleria, solo due amministrativi a fronteggiare adempimenti mostruosi che a volte si accumulano per l’impossibilità di procedere con speditezza. E’ un nervo scoperto che più volte è stato discusso e si è cercata una soluzione, ma proprio per la precarietà per mancanza di stabilizzazione, ha reso tutto più difficile, a volte impossibile per reperire nuove forze di lavoro per non creare disservizi.

PRESSING DELL’AVVOCATURA
Dall’altro vi è il settore penale, altrettanto carico di processi che ragigungono il migliaio. Ove attualmente vi è un giudice togato affiancato da due got che si alternano solo un giorno a settimana, precisamente il lunedì. Siccome il processo penale è molto più complesso per il tempo che deve essere riservato ad ogni fascicolo (per l’escussione dei testimoni delle varie parti in causa, l’accertamento peritale con i vari consulenti e quant’altro) mostra le difficoltà che sono palesi e conosciute dai massimi presidenti della Corte di Appello e del Tribunale.

I quali negli anni hanno cercato di trovare qualche soluzione tampone per trovare validi sostituti, non essendo una sede appetibile sia per i magistrati togati che per i dipendenti di cancelleria. Questi ultimi non sono affatto entusiasti di ricevere l’ordine di trasferimento e di fronte ad un atto presidenziale pongono in essere tutte quelle iniziative per evitare che l’ordine si concretizzi. Chiamando sistematicamente in causa i sindacati, i quali fanno valere le ragioni dei propri iscritti. Il primo fra tutti è di natura economica, che pesa non poco per le trasferte da Napoli ad Ischia e il ritorno a casa. Costi per l’aliscafo che non sono poca roba e che inducono a tentare in tutti i modi di rimanere in una sede in terraferma. Qualche dipendente che è stato costretto come ultima iniziativa si è dichiarato ammalato o sofferente di mal di mare.

E’ in questo contesto che si è lavorato in questi ultimi anni con gravi difficoltà soprattutto per l’avvocatura, che ha dovuto uniformarsi alla situazione, cercando in alcune circostanze di dare una mano (nel vero senso della parola) per far funzionare gli uffici. Soprattutto per quanto riguarda l’archivio, che non è tra quelli tra i più funzionanti per mancanza di un commesso che si impegni a catalogare i fascicoli in modo da essere recuperati in caso di necessità.
Siamo arrivati quasi alla frutta, quando l’avvocatura con un colpo di reni e grazie al lavoro ai fianchi del presidente del consiglio dell’Ordine Tafuri, è giunta ad una possibile svolta. Per tagliare il traguardo della stabilizzazione, che non è più una chimera, un qualcosa di irraggiungibile. Se il ministero si è mosso a così alto livello, lo si deve al lavoro pressante, quotidiano del presidente Gianpaolo Buono, fortemente sostenuto da tutto il consiglio dell’Ordine degli avvocati napoletani. Con continui incontri con il presidente Garzo, che ha mostrato di avere a cuore le sorti dell’ufficio isolano, dando garanzie continue e di supporto anche con l’invio di personale a tempo per raddrizzare qualche settore di cancelleria che aveva bisogno di una mano esperta per ricondurlo per così dire alla normalità. Dopo l’incontro tecnico, è previsto quello politico. Infatti nella settimana successiva è prevista la possibilità che vi sia l’incontro con il ministro della Giustizia Bonafede. Colui che ha l’ultima parola, il potere decisionale di stabilire realmente se questo ufficio giudiziario debba rimanere in modo stabile e senza la spada di Damocle di chiusura a conclusione della proroga.

IN BILICO LIPARI E PORTOFERRAIO
Se per Ischia la situazione può definirsi in qualche modo positiva, non può dirsi invece per le altre due sezioni distaccate che si trovano nelle stesse identiche situazioni di proroga di Ischia. Vale a dire Lipari e Portoferraio. Per questi due uffici giudiziari i rispettivi presidenti di tribunale di Livorno e Barcellona Pozzo di Gotto hanno espresso parere negativo. Non sarebbero interessati a stabilizzare questi due uffici che ritengono troppo “costosi” in termini di personale rispetto al numero dei procedimenti penali e civili che sono tuttora pendenti. Una scelta di politica giudiziaria che non trova affatto d’accordo le popolazioni delle due isole, che in questo momento risulterebbero escluse dalla stabilizzazione. Il peso politico ha la sua rilevanza e bisogna capire e attendere quali saranno le mosse che verranno adottate dai rappresentanti eletti in quelle zone sul Ministero della Giustizia e sui rappresentanti del governo dei vari schieramenti di maggioranza. Come si ricorderà, nell’ultima proroga Portoferraio era stata esclusa, per poi rientrare nella decisione del guardasigilli dopo fortissime pressioni giunte dagli stessi compagni di partito e dalle altre forze politiche presenti sul territorio.

Per il presidente Tafuri è la volta buona per ottenere un risultato tanto atteso e sperato. E se si è arrivati al raggiungimento del traguardo, lo si deve alla testardaggine, abnegazione, lavoro quotidiano di tutta l’avvocatura che ha remato in un’unica direzione. Nonché alla volontà del presidente Gianpaolo Buono di essere presenti con numerose iniziative, rammentando agli interlocutori che Ischia ha un carico di lavoro equiparabile ad un tribunale ordinario di una città di alcune centinaia di migliaia di abitanti, che a volte producono meno della sezione di Ischia.

E’ un dato che fa riflettere e pensiamo che anche al Ministero della Giustizia si siano posti questo dilemma. E’ grazie anche alla massima disponibilità del presidente Garzo che si è potuto giungere a questo incontro decisivo. Lei stessa in più di un’occasione ha sollecitato i massimi dirigenti del dicastero a giungere ad una soluzione, a dare una risposta definitiva, avendo lei stessa dichiarato per iscritto della indispensabilità della sezione di Ischia. Il cui carico di lavoro, se fosse stato trasferito in un botto presso la sede centrale, avrebbe provocato grossissimi problemi di ordine organizzativo e di distribuzione dei fascicoli a magistrati già carichi di processi. Sottolineando che un ufficio piccolo e sobbarcato di contenzioso può funzionare con un minimo sforzo, dando quel numero necessario di personale di cancelleria per rendere tutto più in linea con i parametri di quei tribunale che vengono definiti efficienti.

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