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domenica, Maggio 26, 2024

Escavo porto di Casamicciola, Pizzuti Miragliuolo: “Un’operazione che mi sento di dire che sarà fatta”

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L’escavo del Porto di Casamicciola non è solo una questione politica, non è solo un segnale ma è anche un’operazione tecnica che arriva dopo un grande e complesso iter autorizzativo. Ne parliamo con i protagonisti.

Con il direttore dei lavori Mauro Pizzuti Miragliuolo, dipendente del Comune di Forio, per raccontare quest’opera, che resterà nella storia della ricostruzione dell’isola d’Ischia.

Questo è, forse, il vero primo intervento di ricostruzione pubblica. Si è riusciti a trasformare in qualche modo un accordo tra i Comuni che giaceva nei cassetti del Comune di Lacco Ameno, ma mi sembra che questa mattina possiamo dire di essere contenti.
“Sì, sicuramente è stato un lavoro certosino che ha coinvolto i vari enti: i comuni di Casamicciola, Lacco Ameno, Forio e soprattutto il Commissariato per la ricostruzione. È stato un lavoro lungo perché le attività autorizzative per poter eseguire questo intervento sono state veramente pesanti e molto, molto annose. L’aggiudicazione dei lavori è avvenuta in data 5 giugno. Il 6 giugno sono state nominate le figure tecniche per la Direzione lavori per il coordinamento e la sicurezza e sono iniziate subito le attività che hanno permesso oggi di cominciare realmente le operazioni di dragaggio. Le operazioni dragaggio sono partite perché sono state fatte delle attività preliminari perché ovviamente dragare un porto è una cosa, dragare un porto da una frana proveniente da un monte è un’altra cosa, per cui abbiamo prima dovuto rimuovere una serie di target di circa 160 target che erano “alberature, parafanghi, insegne, materiale” che la frana aveva trasportato all’interno del porto. Ci stiamo predisponendo perché ci sono due natanti affondati che dovremo comunque rimuovere e finalmente oggi siamo riusciti a far cominciare l’opera di dragaggio che prevederà tra l’altro anche un’operazione in più che è stata predisposta dalla direzione lavori, che è una grigliatura grossolana che verrà disposta al di sopra della draga con un pontone di appoggio. Il tutto al fine di poter vagliare il materiale dragato che verrà così trasportato su un punto d’appoggio per poter essere smaltito e quindi poi portato al sito di smaltimento, previsto dall’autorizzazione ministeriale”.

La vera sfida, però, non è tanto l’operazione bensì la deadline, ormai Casamicciola attende la riapertura del porto per tornare a vivere, per tornare a fare economia.
“Sì, sicuramente. Diciamo innanzitutto col dire che le aree di cantiere sono di due tipologie: un’area di cantieri all’interno del porto, un’area all’esterno del molo di sottoflutto, quindi sull’area esterna. L’obiettivo è quello di poter concludere entro la fine di giugno tutte le lavorazioni all’interno del porto, tale che al 1º luglio sia usufruibile il porto. È un’operazione che mi sento di dire che sarà fatta”.

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