“Dicono che le aziende non hanno chiuso anche grazie alla nostra pressione – prosegue Boccia -. Non ci aspettavamo un’epidemia del genere. Ma noi non siamo virologi, non e’ il nostro mestiere. Abbiamo sottovalutato la situazione? Puo’ darsi. I problemi ora mi paiono altri”. Ed in merito all’ipotesi che il Governo possa decidere di fermare le aziende in alcune zone del Paese, commenta: “Non spetta a noi fare queste valutazioni. Spettano agli esperti della sanita’ e della politica. La Lombardia e’ il cuore pulsante dell’economia italiana. Se finora le aziende sono rimaste aperte, e’ stato per evitare di rimanere tagliata fuori da filiere importantissime della manifattura mondiale. Ora siamo entrati in una fase del tutto nuova: l’emergenza e’ continentale”.
“Gli imprenditori sono i primi a essere preoccupati – sottolinea Boccia -. Per noi la cosa piu’ semplice in questo momento sarebbe chiudere tutti i capannoni senza assumerci nessuna responsabilita’ ne’ penale ne’ nei confronti del Paese. Per noi conta guardare avanti. Se il governo deve fermare tutto in alcune zone del Paese, lo faccia. Non spetta a noi deciderlo. Sia pero’ chiara una cosa: stiamo combattendo una guerra, e per non trovarsi solo con macerie bisogna occuparsene ora”.
(ITALPRESS).