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domenica, Maggio 5, 2024

Ciao Franchino. Testaccio e Barano sono in lutto

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E anche questa morte improvvisa ci sorprende e ci fa pensare a quanto la vita sia così fuggevole. Franchino Di Iorio era mio amico come tutta la sua famiglia, ma soprattutto la famiglia di sua moglie Cristina. Eravamo tutti tanto giovani, freschi sposi quando ci trovavamo ai Maronti nella baracca di Zio Emilio vicino al ristorante di Arturo e Filomena, e papà di Cristina Crescenzo e di Aniello, per stare un poco li a chiacchierare soprattutto di domenica perché Franchino lavorava sempre, ma amava anche sorridere spesso.

Un omone dal grande cuore come era anche suo fratello Angioletto morto lo scorso anno ad Aprile e marito di Stefania Lombardi, “A RAZZA E MISCILL” questo il soprannome della famiglia di Franchino. Io mi ritengo una donna fortunata perché sono nata vicino al mare a Ischia, e poi da sposata ho vissuto il mare dei Maronti per anni e li su quella spiaggia ho amato e conosciuto tante persone. Ma da sempre amo le cose semplice, amo il poco, amo lo stare insieme stesi nella sabbia, e li alla spiaggia libera delle Petrelle ho trovato tutto questo che mi ha riempito il cuore di tenerezza. Quel bel Franchino che non solo costruiva case, ma che amava la sua terra, la pesca, era proprio uno dolce che faceva della famiglia il suo punto di forza.

Con sua moglie Cristina aveva costruito un forte focolare con tre figli Salvatore, Erminia e Emilia di di cui erano fieri e che seguivano sempre. Caro Franchino credimi sto scrivendo e piango perché tante tante persone che ho amato stanno andando via e anche il tempo che passa mi ha reso più debole soprattutto nelle gambe, e manco dai Maronti non so da quanti anni perché è faticoso scendere lì, ma non vado a nessuna spiaggia perché ho addosso talmente tanto sole che mi si è stampato sulla pelle. Tu che sei stato il riferimento anche per i tuoi fratelli e le tue sorelle, tu che eri così forte, tu che quando vedevi mio figlio maggiore ai Maronti mi mandavi i pomodori della tua terra dicendogli: “Portali a tua madre e dille che ogni tanto si fa vedere qui”.

Cristina cara delicata e così sempre presente, così innamorata, tu sai quanto quel tuo marito non ti avrebbe mai lasciata, ma la morte lo ha portato via mentre faceva quello che amava fare e ci metteva forza e passione per poi tirare dalla terra quei prodotti naturali belli e caldi del nostro sole. Quanti giorni insieme li, quanti pomeriggi a mangiare merende saporite sotto l’ombrellone mentre i bambini felici giocavano tutti insieme.

E ora sto scrivendo che non ci sei più.Penso sempre di più man mano che gli anni passano che è proprio vero come dicevano I nostri vecchi che la vita è un’affacciata al balcone, perché il tempo non lo vediamo e poi di colpo invece sappiamo che ci segna e ci rende tutti più facilmente attaccabili. Grazie Franchino per quel tuo essere così caro, grazie per avermi insegnato tanti segreti per avere buoni pomodori, zucchine, melanzane, grazie per esserci voluti bene. Coraggio Cristina lui sarà sempre al tuo fianco, l’amore va via fisicamente, ma quando è vero come il vostro resta per sempre. Salvatore Erminia Emilia vi voglio tanto bene e stringo tute e due le vostre famiglie uguali anche nel cognome. Sandra Malatesta

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