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venerdì, Maggio 3, 2024

Assolto Casari, il cittadino onorario “sospeso” del comune di Ischia

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Mauro Iovino | L’ex presidente della Cpl Concordia, Roberto Casari (cittadino onorario sospeso del comune di Ischia), unitamente agli ex dirigenti Giulio Lancia e Giuseppe Cinquanta, è stato assolto perché il “fatto non sussiste” dal Tribunale di Napoli Nord nel processo in cui era imputato per concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso. La vicenda riguardava i lavori di metanizzazione compiuti tra il 1999 e il 2003 a Casal di Principe e in altri sei comuni del Casertano. Opere realizzate non a norma, con rischi per la sicurezza dei cittadini, sosteneva la Dda di Napoli, dopo le dichiarazioni rilasciate nel giugno 2014 dal pentito Antonio Iovine, ex boss del clan dei Casalesi, catturato dopo una latitanza di quasi 15 anni. Secondo l’ipotesi accusatoria, la Cpl si sarebbe aggiudicata l’appalto con l’appoggio della fazione dei Casalesi guidata da Michele Zagaria; i subappalti sarebbero stati poi distribuiti alle ditte locali indicate dai boss. Il 4 luglio del 2015 in esecuzione dell’ordinanza del gip di Napoli, Federica Colucci, furono eseguite otto misure cautelari, di cui sei arresti. Tra i destinatari dell’ordinanza in carcere anche l’ex presidente della Cpl, Roberto Casari, già ai domiciliari per l’inchiesta sulla metanizzazione a Ischia.
Lo scorso 17 settembre i pm della Dda di Napoli, Maurizio Giordano e Catello Maresca, avevano chiesto condanne dagli otto ai dodici anni di carcere per i cinque imputati. In particolare i sostituti antimafia avevano chiesto 12 anni per gli imprenditori Claudio Schiavone e Antonio Piccolo, cui veniva contestato il reato di associazione mafiosa; 8 anni la richiesta invece per gli ex manager della Concordia, Roberto Casari, Giuseppe Cinquanta e Giulio Lancia, accusati di concorso esterno in camorra. Oggi l’assoluzione per Casari, Cinquanta e Lancia.
Condannati invece gli imprenditori casertani Antonio Piccolo, 10 anni per associazione camorristica, e Claudio Schiavone, 6 anni con derubricazione dell’accusa da “partecipazione” a “concorso esterno in associazione mafiosa”.

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