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domenica, Maggio 5, 2024

Ok del Coni: eccellenza di interesse nazionale. Adesso tocca al consiglio federale

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Nella tarda serata di mercoledì, il CONI ha dato il suo “assenso” affinché il campionato di Eccellenza venisse considerato di interesse nazionale per far ripartire gli allenamenti di squadra e favorire la ripresa dei campionati. «A seguito della richiesta inviata dalla FIGC, il CONI ha condiviso che il Campionato di Eccellenza può considerarsi di “preminente interesse nazionale”, al fine di una sua ripresa dell’attività. Per dare riscontro definitivo sulle indicazioni e sulle modalità della eventuale ripresa, l’argomento sarà posto all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Federale, in programma nei primi giorni di marzo», ha comunicato la FIGC nella tarda serata di mercoledì. Adesso la “palla” passa al rinnovato Consiglio federale FIGC che dovrebbe riunirsi il 5 marzo.

Dopo la ridda di comunicati scatenatasi una volta compreso che la giunta del CONI non aveva dibattuto alcuna istanza (che sarebbe dovuta arrivare dalla FIGC) relativa a quanto stabilito dal consiglio direttivo della LND tre settimane fa, finalmente uno “step” è stato superato. E c’è voluta tutta la buona volontà del presidente Malagò, che ha compreso l’antifona e in un batter d’occhio ha salvato capre e cavoli. E’ da oltre un mese che ripetiamo che Federbasket e Federvolley avevano ottenuto il via libera dal Foro Italico per farsi riconoscere i propri campionati di Serie C di interesse nazionale per un collegamento diretto con quelli nazionali per promozioni e retrocessioni (anche se poi la Fipav ha bloccato queste ultime per venire incontro alle richieste di molte società che altrimenti avrebbero rinunciato). Così, nella serata di mercoledì, il CONI ha evitato che Federazione e Lega Nazionale Dilettanti continuassero a guardarsi in cagnesco (i loro presidenti lo fanno da un anno). Adesso si può pensare al secondo “step”. Spetta a Federcalcio e Lega Dilettanti definire un programma e un protocollo per cercare di far ripartire i campionati, anche se, per una decisione si dovrà attendere anche le indicazioni del governo che saranno decise nel prossimo DPCM (leggi in altra pagina). L’interesse nazionale in primis permetterà alle squadre di riprendere gli allenamenti di gruppo e di poter usare gli spogliatoi. Si attenderà poi il prossimo Consiglio federale per verificare se ci saranno le condizioni per ripartire con i campionati.

PROBLEMA FONDI – Tuttavia sul tappeto resta il problema più grande, quello relativo al sostegno economico alle società. La stragrande maggioranza delle stesse ben difficilmente accetterà di riaccendere i motori dopo circa cinque mesi senza vedersi riconosciuto un sostanzioso contributo per tamponi e sanificazioni (cinquemila euro sarebbe una somma sufficiente). La FIGC vuole evitare una ripartenza a singhiozzo e soprattutto una esplosione dei contagi come accaduto in altri ambiti, poi costretti a nuovi stop. Non può permetterselo il calcio dilettantistico e tra l’altro poi si rischierebbe una pericolosa quanto inutile caccia al colpevole qualora le cose non dovessero andare nel verso giusto. Ripresa sì, ma con tutte le dovute precauzioni a livello sanitario, ma soprattutto fornendo alle società i mezzi tecnici ed economici per riprendere le attività e portarle a termine.

DEROGA NOIF – Come ha giustamente sottolineato il sito “Resto del Calcio”, «oltre alla concessione di contributi per far fronte alla ripresa, e al controllo sul territorio per evitare l’esplosione di pericolosi focolai, desta particolare preoccupazione la deroga all’art. 49 delle NOIF per non dar luogo a retrocessioni. Quest’ultimo aspetto merita anch’esso grande attenzione, perché appare chiaro che bisognerà definire dei criteri univoci e capire poi a chi spetterà l’onere di decidere se una società è in grado o meno di procedere con la ripresa. Linee guida anti-furbetti, a rischio di sembrare troppo autoreferenziali – prosegue il sito specializzato – perché è chiaro che se dovessero ripetersi le situazioni capitate durante la prima ondata (rinvii incontrollati) più che una ripresa rischierebbe di trasformarsi in un pericoloso boomerang. Il primo tempo è andato come sperato, ora però arriva il secondo e la Federazione è chiamata ad un atto di grande responsabilità».

S.M.

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