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domenica, Maggio 5, 2024

L’Evi sgamata. Perrella vince ancora contro il sistema di Pascale (…e Ghirelli)

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Il giudice ordina all’EVI di riattiva subito l'acqua al Porto e, nel caso, di pagare a Marina del Capitello la somma di € 2000 per ogni giorno di ritardo nell’eseguire il presente provvedimento

GAETANO DI MEGLIO | Ancora una vittoria. Ancora un motivo per comprendere quanto lo stalking istituzionale del comune di Lacco Ameno faccia male al paese più che a Giuseppe Perrella e alla sua Marina del Capitello scral.
La figuraccia, questa volta, l’ha rimediata l’EVI. Si, il carrozzone politico che gestisce il ciclo delle acque e delle fogne che con i suoi quadri e dirigenti politicizzati non fanno altro che ridurre la loro figura apicale a servi sciocchi del momento di questo o quell’altro sindaco.

Questa volta, a prendere gli schiaffi da Perrella è l’EVI, il suo dirigente Walter Sansone e l’avvocato Bassolino che, da sempre, segue l’ex liquidatore del carrozzone isolano e che oggi, dovrebbe condurre il comune di Lacco Ameno alla realizzazione di un nuovo soggetto pubblico per la gestione del porto. È Ghirelli, infatti, la mente che dovrebbe traghettare Giacomo Pascale nella creazione di una nuova partecipata (o soggetto simile) e che i suoi consiglieri hanno accolto a Lacco Ameno come un extra terrestre e uno da cui pendere per decisioni e scelte.

Ma torniamo al porto di Lacco Ameno, a Peppe Perrella e alla vicenda che lo vede un’altra volta vincitore grazie ad un giudice contro le istituzioni che, invece, dovrebbero comportarsi con rigore si, ma anche senza preconcetto. Non staremo qui a raccontarvi delle minacce ricevute in ordine sparso da questo a quello con l’acqua potabile, ma ci limiteremo a raccontarvi cosa ha deciso il giudice civile del tribunale id ischia, il dott. Ettore Pastore Alinante.
Prima di proseguire, per comprendere la gravità – anche politica della vicenda – rileggiamo cosa abbiamo scritto lo scorso 9 giugno nell’articolo dal titolo: “Lacco Ameno: il porto a secco e i contatori sequestrati”.
“Porto a secco. Nella estenuante querelle tra il Comune di Lacco Ameno e la società Marina di Capitello – abbiamo scritto il 9 giugno -, che si disputano il molo turistico del comune del Fungo, ecco l’ennesimo sviluppo. Da tempo il Comune sostiene che il concessionario non paga le utenze relative alla fornitura d’acqua, a cui deve far fronte l’ente con le proprie casse. I contatori della fornitura idrica sono infatti intestati al Comune, il quale a suo tempo non fece la voltura verso il privato, e quest’ultimo a sua volta sostiene che l’ente non collabora nel consentire il saldo delle utenze arretrate. Tuttavia da due giorni tali contatori sono stati posti sotto “sequestro”, in quanto l’Evi, l’ente che gestisce la rete idrica, vi ha apposto dei sigilli. Di conseguenza l’intero porto di Lacco non riceve più l’acqua dalla rete isolana. Anzi, anche parte del verde pubblico ne subisce le conseguenze, in quanto anche i giardinieri della zona attingevano l’acqua da quei contatori. Il concessionario si è quindi rivolto direttamente all’Evi, il quale ha riconosciuto le sue ragioni a ottenere un allaccio autonomo, con tanto di assegnazione dei codici identificativi di attivazione del contratto e del contatore. Tuttavia, nonostante ciò, non c’è stato il materiale allaccio alla rete idrica: pare infatti che la procedura si sia fermata, per motivi “politici”. Eppure, sembra che il Comune abbia saldato gli arretrati dovuti all’Evi, e il concessionario è stato riconosciuto come avente diritto all’allaccio.

Cosa è successo? Molto probabilmente la ragione va ricercata, come detto, a livello politico, a quel duello logorante che si trascina ormai da anni nelle aule giudiziarie tra diverse sedi giurisdizionali, dal Tribunale ordinario a quello Amministrativo passando per l’arbitrato. A farne le spese, di questa inopinata “siccità” provocata artificialmente, è il molo diportistico proprio mentre ci si addentra nel pieno della stagione turistica. Il privato ha ovviato facendo ricorso a cisterne, autobotti, ma non è difficile prevedere che eventuali disservizi si ripercuotano anche sull’indotto locale, se i diportisti dovessero evitare di scegliere il porto di Lacco come tappa delle proprie vacanze in yacht: a prescindere infatti dal mancato versamento dei canoni annuali da parte del privato nelle casse comunali, la riduzione del volume delle presenze diportistiche significherebbe anche minori affari per le attività commerciali che gravitano nell’area portuale. In sostanza, la “faida” tra le parti rischia ancora una volta di ripercuotersi su altri incolpevoli attori di un’estate che, a dispetto del clima tutt’altro che canicolare, si preannuncia ancora una volta “calda” sul “fronte del porto”.”

Dopo questo racconto, il 15 giugno, l’Evi Spa invece di procedere con l’attivazione delle utenze, a firma del dirigente Walter Sansone, notizia Perrella che: “Protocollo in uscita EVI S.p.A. n.ro 1815 del 15/06/2023. La presente per informare che la richiesta di n. 2 forniture idriche da adibire a rifornimento natanti presentata in data 5 giugno 2023 da codesta spett.le società alle quali, come di prassi, sono stati assegnati i seguenti codici utente: 110.891 — Ubicazione: C.so A. Rizzoli snc, Località Fungo; 110.892 — Ubicazione: Piazza Capitello snc; non può trovare accoglimento in quanto l’esame della documentazione presentata a supporto della richiesta ha evidenziato la mancanza del requisito del legittimo possesso degli immobili a cui asservire la fornitura. Distinti saluti Energia Verde ed Idrica S.p.A., Il Responsabile Direttivo Area Commerciale, Walter Sansone”
Ora continuare a raccontarci delle influenze di Ghirelli e di Pascale e sottolineare che Sansone ha chiesto un parere all’avvocato Bassolino, quella che da sempre segue Ghirelli fin dai tempi di Marina di Casamicciola, oltre a dirci dell’andazzo in casa EVI (e gli altri sindaci stanno a dormire!), veniamo alla batosta che ha raccolto l’EVI (e che speriamo il nucleo di valutazione di EVI possa valutare anche nei confronti del dirigente Sansone) e che consegna a Giuseppe Perrella un altro pezzo di diritto negato da parte delle nostre istituzioni. Possiamo dirci che Perrella ha fatto e ha detto tutto quello che vogliamo, la verità è che sta portando avanti una battaglia sanguinosa e vittoriosa, contro un sistema che continua a mostrarsi in mala fede, contro un privato e che crea danni soprattutto al paese e alla sua economia.

La mazzata che incassa l’EVI arriva, come detto, dal Giudice Pastore Alinante.

Leggiamola con la facilità con cui si beve un bicchiere d’acqua: “Il giudice, letto il ricorso cautelare depositato in data 20/6/2023 da scarl Marina del Capitello; ritenuta solo prima facie fondata, e salvo meglio approfondire nel contraddittorio delle parti, la tesi della parte ricorrente secondo cui la subconcessione di cui attualmente è titolare la ricorrente per la gestione del Porto Turistico di Lacco Ameno, che già il TAR Campania con sentenza del 6/4/2022 ha ritenuto prorogata sino al 30/6/2022, deve intendersi ulteriormente prorogata sino al 31/12/2023 come statuito dal Consiglio di Stato in adunanza plenaria con decisione 18 del 2021; che pertanto sembra allo stato illegittimo, da parte di spa Evi, negare le forniture idriche alle strutture del Porto Turistico gestito dalla ricorrente per “mancanza del requisito del legittimo possesso degli immobili cui asservire la fornitura”, così come comunicate da spa Evi a scarl Marina del Capitello in data 15/6/2023 — poiché invece, come visto, sembra che la ricorrente detenga legittimamente tali immobili; che, considerato che è cominciata la stagione estiva e che la ricorrente ha effettuato una serie di attività preparatorie documentate per avviare l’attività di gestione del Porto Turistico, è evidente che se non potesse disporre immediatamente della fornitura idrica scarl Marina del Capitello, non potendo svolgere adeguatamente la propria attività, finirebbe per subire danni economici gravissimi e potenzialmente irreparabili.

PQM Ordina a spa EVI di iniziare a fornire immediatamente, consentendo previamente di stipulare i relativi contratti, l’acqua corrente agli approdi, ai pontili ed a tutte le aree detenute da scarl Marina del Capitello in zona Fungo e zona Capitello; ordina a spa EVI di pagare a scarl Marina del Capitello la somma di € 2000 per ogni giorno di ritardo nell’eseguire il presente provvedimento, a partire dal terzo giorno successivo a quando i] provvedimento sarà stato notificato a spa EVI; fissa per la comparizione delle parti l’udienza del 30/6/2023 ore 11, con termine alla ricorrente sino a 4 giorni prima per notificare a controparte il ricorso ed il presente decreto”. Il giudice, Ettore Pastore Alinante.
Quindi, per completare il quadro è necessario evidenziare qualche altro dettaglio. Pascale stacca, di fatto, l’acqua a Perrella. Perrella capisce che il comune ha fatto piombare i contatori e chiede all’EVI le nuove utenze. Ciro Frallicciardi legge gli atti e concede i codici a Perrella. Sansone, chiede all’avvocato Bassolino (quella che segue Ghirelli) un parere per impedire all’EVI di fornire l’acqua a Perrella e comunica a Perrella che lui non è legittimo a stare sul porto (pensa se l’EVI si deve preoccupare di capire se Perrella è legittimo o non è legittimo!). Perrella ricorre al tribunale e, ancora una volta, dopo le altre dieci vittorie già incassate tra TAR e Consiglio di Stato, vince ancora. Ma dal dispositivo del giudice Pastore Alinante emerge un altro dettaglio interessante: “ordina a spa EVI di pagare a scarl Marina del Capitello la somma di € 2000 per ogni giorno di ritardo nell’eseguire il presente provvedimento”: anche il giudice ha capito la strumentalizzazione della vicenda, la malafede e l’azione non lineare del carrozzone politico dei comuni dell’isola. E li ha mazzolati!

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