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Jovanotti e Papa Francesco | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 27 novembre 2024

«Il Papa è un monarca. Un’istituzione. Umanamente, Francesco mi piace, mi diverte, mi emoziona. Gli si vuole bene. Ma l’idea che la Chiesa si debba trasformare in una onlus non mi pare del tutto condivisibile. La Chiesa è trascendenza. È la presenza di Dio nella storia».Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, non mi è mai stato granché simpatico, né nella fase iniziale della sua carriera (siamo coetanei, quindi…) né in quella più -per così dire- matura. E di certo la cosa non è dovuta alle sue posizioni sempre particolarmente vicine alla sinistra; anzi, gli riconosco che a differenza di altri “fenomeni”, dal palco ha sempre saputo tenere lontane le sue idee e le sue simpatie politiche, riuscendo ad attrarre un po’ tutti e lasciando che solo la sua musica e le sue coreografie e scenografie avessero il sopravvento su tutto.
In questo caso, però, credo che le sue dichiarazioni su Papa Francesco siano state coraggiose, coerenti e particolarmente condivisibili, oltreché meritevoli di assoluto rispetto. Ergo, gli fanno onore!
Probabilmente se fosse stato un artista o comunque un personaggio pubblico più riconducibile al centrodestra ne sarebbe nato uno scandalo, l’ennesimo argomento di discussione ed attacco al potere da parte delle forze d’opposizione in perfetto stile “piove, governo ladro”. E invece, eccole passare quasi inosservate dalle pagine di Corriere.it ai monitor di milioni di italiani, compreso i vertici della Santa Sede.
Sin dall’inizio di questo papato il mio amico Nello Franco ha espresso, nella sua proverbiale assertività, ben più di ogni ragionevole dubbio sull’inadeguatezza di certe esternazioni dell’attuale pontefice, trovandomi in disaccordo con lui su quelle che riguardano il diverso approccio nei rapporti col clero, le gerarchie vaticane e i relativi centri di potere; ma quanto all’umiltà e alla solidarietà ad ogni costo, al voler porsi sullo stesso piano della gente comune e ad intervenire su qualsiasi argomento (politica compresa) e spesso a sproposito, in perfetto stile gesuita, con un marcato privilegio per un’ideologia tutt’altro che in linea con il credo della Chiesa di cui è a capo, devo dire che il buon Nello ancora una volta ci aveva visto lungo.
Fin troppo spesso le azioni di Papa Francesco un tantino “petrusino ogni ‘mmenesta” sembrano orientate più ad ottenere il titolo ad effetto che a guadagnare un effettivo riscontro in termini di concretezza, come accaduto nella recente visita a Emma Bonino. Anzi, in molti casi il silenzio prolungato su argomenti trattati in precedenza ha lasciato intendere a chiare lettere un netto dietrofront non diversamente ammissibile, al pari di certe dichiarazioni off the record che hanno reso necessaria finanche la smentita a mo’ di interpretazione autentica da parte della sala stampa (ricordate il dietro le quinte sulla “troppa frociaggine” tra i preti?).
Difficile ammetterlo. Però…

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