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mercoledì, Maggio 1, 2024

Reportage. Un tetto per chi viveva in strada: nuove speranze per gli homeless di Ischia

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l progetto PrIns è realizzato grazie ai fondi europei e ha permesso di squarciare quel velo di invisibilità che celava le condizioni degli homeless della nostra isola. C’è chi dormiva nelle aree di sosta, in spiaggia o negli edifici diroccati dell’isola. Oggi una decina di senzatetto prova a crearsi una nuova vita sull’isola grazie al progetto Prins e alla cooperativa Asat. Tania e Alberto dormivano in un parcheggio, Daniel su una spiaggia. Oggi, grazie al progetto PrIns, provano a costruirsi una vita sull’isola. Insieme ad altri 7 ex senzatetto. La cooperativa Asat: “Questa non è un’oasi felice”

Testo e foto di Antonello De Rosa | A Ischia c’è chi vive senza fissa dimora. Il tema era un tabù. Se ne parlava, ma sottovoce. Forse per non disturbare un mercato turistico già alle prese con mille difficoltà, dal Covid alle alluvioni, all’inflazione che ha diminuito prenotazioni e visite sull’isola verde. O anche per raccontare a noi stessi che certe sacche di difficoltà erano temi da terraferma, non da isola che vuole dipingersi felice, a tutti i costi. Ma oggi è diverso.

I numeri dei senza tetto a Ischia non sono alti, ma gli homeless, inutile negarlo, ci sono. Si tratta per lo più di immigrati, anche dell’Unione Europea che per un motivo o per un altro, per scelta o sfortuna si sono trovati a dover vivere in strada, a volte in condizioni igieniche precarie e con situazioni sanitarie al limite. Ed è così che nell’ambito del PrIns cui aderiscono le amministrazioni di Ischia e Procida, con l’Ambito N.13, le Antenne Sociali e la cooperativa sociale ASAT Ischia Onlus – si è attivato un virtuoso sistema di protezione che si sta concretizzando in un’attività di reinserimento sociale che vede coinvolti un avvocato e sei educatrici professionali nella non semplice sfida. Una situazione presa a cuore da Annamaria Di Iorio, educatrice professionale per ASAT che però non manca di ricordare quanto sia difficile reperire professionalità nel mondo dei servizi sociali e alloggi su un’isola dove l’emergenza abitativa è un tema che preoccupa finanche quei numerosi nuclei familiari ben integrati che si trovano alla perenne ricerca di un alloggio per tutto l’anno.

Ma anche la burocrazia sa rallentare le attività di chi si impegna per risolvere tali situazioni. Non di rado è stato necessario riavviare le pratiche per i permessi di soggiorno o per trovare un luogo dove fissare la residenza, requisito minimo per ottenere la basilare assistenza sanitaria. Solo a Forio è stata istituita la via per domiciliare i senza fissa dimora, negli altri comuni ci si arrangia. E di fornire aiuto c’è un forte bisogno. Storie di speranza infrante contro realtà dure e difficili. C’è chi è venuto a Ischia convinto di trovare lavoro, alloggio e una vita dignitosa. Ma il lavoro ultimamente non è facile da trovare, tornare indietro è difficile e nella speranza di uno spiraglio intanto ci si è arrangiati a dormire nei parcheggi, a pochi passi dalla riva destra, o sulle spiagge, alla ricerca di un giaciglio prima che i bagnanti poi si muovano per un tuffo a mare. Ma anche al riparo dalle intemperie nei locali diroccati, come il Pio Monte della Misericordia, dove in passato si è creata una vera e propria comunità di senza fissa dimora che ha trovato in quell’edificio un riparo dal freddo, dalla pioggia e anche dall’indifferenza.

Una condizione di assoluta precarietà che non è passata inosservata agli occhi di chi a Ischia sa osservare e adoperarsi. La situazione è stata presa in carico dal progetto PrIns che ha individuato i senza fissa dimora e li ha dislocati in alloggi che garantiscono almeno un tetto: tra le roulotte dei campeggi o in alcune pensioni dell’isola, a fronte di un canone minimo.

Dall’inizio dell’anno dell’affitto se ne occupa la Diocesi di Ischia, con l’impegno della Caritas. A fornire invece un piatto caldo c’è la Mensa del Sorriso.
A fornire assistenza legale, nell’ambito di Progetti di Intervento Sociale, c’è Massimo Maria Barbato, avvocato in prima linea per offrire aiuto per un pronto intervento sociale a favore delle persone senza fissa dimora o in situazioni di povertà estrema. Il progetto PrIns è realizzato grazie ai fondi europei e ha permesso di squarciare quel velo di invisibilità che celava le condizioni degli homeless della nostra isola e che ha permesso non solo una dislocazione dignitosa, ma anche un servizio di consulenza legale fondamentale per orientarsi. La rete di solidarietà dell’isola d’Ischia così ha ridato dignità a chi l’aveva persa e anche la speranza di un futuro d’integrazione, magari proprio sulla nostra isola che sa essere anche un porto sicuro per chi ha voglia di ricominciare.

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