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Un dubbio ce l’ho | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 20 settembre 2022

Sono venuto a conoscenza di alcuni graditissimi apprezzamenti da parte di concittadini isolani, che sulla pagina Facebook di questo Quotidiano mi hanno indicato come esponente degno di rappresentare adeguatamente Ischia in una -ormai mancata- candidatura alla Camera o al Senato, in occasione delle elezioni politiche di domenica prossima.
Fa sempre piacere riscuotere questo genere di gradimento, anche se postumo. Sì, perché alla fine resta sempre il complimento del giorno dopo, non certo quello che, in una società matura, arrivando pubblicamente e senza indugi alla vigilia della presentazione delle candidature, potrebbe risultare di maggior aiuto a chi conta nell’applicare criteri di selezione del personale politico più in linea con le intenzioni del territorio di riferimento.

Credo, pertanto, che esista ancora un legittimo dubbio sulla reale capacità (e soprattutto, sulla volontà) dell’Isola intera di proporre, sostenere e far eleggere un proprio figlio che sia in grado di assicurarle adeguata rappresentatività e voce in capitolo, dopo le cocenti delusioni dei vari Lauro, De Siano e Ferrandino. Sia chiaro: specialmente in un collegio come quello al Senato, in cui dopo le varie riforme votano ben ottocentomila elettori, l’isola d’Ischia rappresenta meno dell’8%. Ne consegue che il concetto già difficile di per sé da assimilare secondo cui un deputato o un senatore non possono e non devono essere considerati come dei super sindaci da piacerino bensì come delegati di una porzione dell’Italia a rappresentare l’intero Paese, seppure con una preziosa capacità relazionale, viene ulteriormente avvalorato nell’ambito di una realtà sovracomunale che richiede un impegno tanto costante quanto uniforme e, soprattutto, non ammette sfasature campanilistiche nel rispetto della linea politica del proprio gruppo in aula.

Non intendo calcare la mano sul solito “Nemo propheta in patria”, ma almeno lasciatemi invocare un benché minimo compromesso tra il legittimo dubbio di cui sopra e la speranza di un contesto sociale isolano un po’ più maturo di quello attuale.

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