sabato, Luglio 27, 2024

Un cappio al collo di Antonella. Macabra finzione di un suicidio o omicidio?

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Mentre si ascoltano ore chiacchiere in libertà e ricostruzioni di una possibile “CSI Succhivo”, gli esperti conoscitori dei corridoi della Procura di Napoli, abili ascoltatori, confermano che le indagini condotte dal pubblico ministero Giuseppe Tittiferrante, magistrato coordinato procuratore aggiunto la dottoressa Simone Di Monte, continuano nella direzione dell’omicidio anche se non si esclude nessuna pista. La delega affidata ai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli e alla Compagnia Carabinieri di Ischia sta procedendo nel massimo riserbo. Tra gli elementi refertati dalla Sezione Investigazioni Scientifiche giunta in supporto ai Carabinieri di Ischia, c’è un laccio di gomma nero al collo di Antonella e, come sappiamo di un sacchetto nero e di un flacone di liquido.

Dopo la scoperta del corpo, 12 giorni dopo la scomparsa della donna di Casamicciola, Antonella Di Massa, vengono fuori ulteriori dettagli destinati ad orientare le indagini. In attesa che vengano resi noti gli esiti dell’esame autoptico eseguito ieri, dalla Procura si iniziano a scartare alcuni indizi. Le ecchimosi ritrovate sul corpo di Antonella hanno perso rilevanza perché ritenuti compatibili con normali con la condizione di agitazione che attraversa il corpo negli ultimi minuti di vita, mentre assumono maggiore centralità quegli ulteriori dettagli fino ad ora poco conosciuti.

Secondo la Procura, infatti, il ritrovamento di un laccio nero al collo di Antonella e la presenza del famoso sacchetto di plastica, così come del flacone di liquido, può rappresentare più il macabro tentativo di mascherare un suicidio che non la risultanza di un vero e proprio suicidio. Il laccio di gomma nero non stretto e l’assenza di segni di strangolamento evidenti fanno pensare più ad un omicidio mascherato che ad omicidio.

Tuttavia, però, mentre in molti si agitano a dirci la loro o a raccogliere i pareri dei quisque de populo per rimediare un po’ di engagement, i Carabinieri sono impegnati nel provare a rispondere alla domanda più importante di tutte: dove è stata Antonella da sabato 17 febbraio fino al giorno del ritrovamento.

Ha avuto un complice che le ha favorito la sparizione? Ha vagato per i monti riuscendo a seminare l’imponente macchina delle ricerche sfuggendo a cani ed elicotteri? Come ha vissuto in questi giorni? Dove è stata? E’ rimasta nascosta sotto gli occhi di oltre 200 persone impegnate nelle ricerche o, invece, si è allontanata dalla zona per farvi poi ritorno? In queste ore, inoltre, si prova a far chiarezza anche su un altro dettaglio di non poca importanza. E gli investigatori riavvolgo il nastro fino alle ore 12.17 di sabato 17 febbraio: era veramente Antonella il corpo che muoveva il giubbino blu? Era veramente lei a passare nei pressi dell’auto parcheggiata a Succhivo e poi, dopo, all’esterno della chiesetta? Domande che dovranno avere risposte certe e che, per le quali, però, bisogna attendere.

La maggior parte delle risposte, tuttavia, le avremo solo dopo che il perito nominato dalla Procura della Repubblica consegnerà la sua relazione. Solo allora potremo sapere la causa e l’ora della morte di Antonella. Fino ad allora, purtroppo, siamo costretti ad orientarci sulle poche cose che si riescono a intercettare in Procura.

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1 COMMENT

  1. Eccellente articolo, finalmente qualcuno che non parla a sproposito.
    La mia opinione personale è di lasciare operare gli esperti e di attendere i risultati dell’autopsia per ottenere, almeno, maggiori informazioni su cui riflettere. Desidero esprimere un paio di considerazioni, ma sono convinto che gli addetti ai lavori siano già al lavoro anche sotto questi aspetti: 1) Ricostruire gli eventi antecedenti al 17 febbraio, magari analizzando i dati di geolocalizzazione del cellulare per verificare se ci siano stati spostamenti in aree specifiche anche in periodi non troppo distanti da quella data. 2) Non trascurare le ipotesi legate a pratiche esoteriche; individui vulnerabili potrebbero essere sedotti, mediante inganno, da chi richiede sacrifici

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