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venerdì, Marzo 29, 2024

“Mamma mi guarda in tv”. Buonocore è pronto per il derby tra ritmo e corsa

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Derby di marca isolana per l’Ischia, il prossimo impegno riserva la sfida allo Stadio San Costanzo contro il Givova Capri Anacapri. Tra preparazione e recuperi, mister Enrico Buonocore è intervenuto in conferenza stampa a poche ore dal fischio d’inizio. La continuità d’atteggiamento, con ovviamente un risultato positivo, è la missione della capolista che affronta gli azzurri in lotta per la salvezza. Il tecnico, inoltre, si è soffermato sulla situazione degli indisponibili: “Per il viaggio ci siamo organizzati, partiremo sabato mattina e quindi non credo che ci siano problemi. La partita è comunque un derby, è sempre stato molto difficile.

All’andata abbiamo segnato il raddoppio a un quarto d’ora dalla fine, abbiamo rischiato di prendere il pareggio per ben due volte. Non sarà facile perché è una squadra che ha buoni giocatori, sarà una partita molto difficile e da prendere con le molle. Dobbiamo partire con grande intensità, dare ritmo, giocare veloce e fare meglio di domenica scorsa a livello di qualità di gioco. Potremo cambiare qualcosa, col Savoia non mi è piaciuto quando abbiamo cercato di riprendere la palla: siamo stati un po’ lunghi e non come al solito, quando ci spingiamo in attacco dobbiamo muoverci tutti. Invece, in alcune situazioni, siamo rimasti indietro con i centrocampisti e non abbiamo fatto in tempo ad accorciare, per tre volte ci hanno portati nella nostra area: lavoriamo da sempre su quest’aspetto e non deve capitare. Infortuni? Abbiamo Brienza con questo problema dietro la gamba, il resto è pienamente recuperato: Ciccio e Gemito sono gli unici indisponibili”.

Su un maggiore apporto del pubblico, Buonocore ha così risposto: “Quello che dovevo dire, l’ho detto. Non può essere più come gli anni in cui giocavo, è anche normale. Mi aspettavo un po’ più di gente anche in casa, poi c’è la diretta e la gente fa fatica a venire allo Stadio e resta a casa a guardarla in televisione. Non lo so se possa essere penalizzante, ma se dico qualcosa mia mamma ne risente perché le partite le guarda in tv (ride, ndr). Resto concentrato sul mio lavoro, ora rispondo a questa domanda ma l’anno scorso ho seguito l’Ischia proprio dalle dirette sui social”.

Sui cali d’attenzione nel corso delle partite, il mister precisa: “Parliamo molto di questa cosa, la squadra ha sempre bisogno che ricordi l’importanza di essere aggressivi e di correre, con le giocate di qualità. Il pregio di questa squadra è muovere la palla, correndo e andando a recuperare più velocemente possibile. Quando c’è qualche momento di flessione, bisogna lavorare sulla testa dei ragazzi. Come giochiamo, non è facile tenere per novanta minuti questo tipo d’atteggiamento. Per tanti giocatori è anche la prima volta che giocano questo tipo di calcio, gli altri anni era un po’ più diverso. All’inizio non è stato facile, a volte ci capita ancora quando affrontiamo squadre che sono in lotta per la salvezza. Non possiamo permetterci cali d’attenzione, non ripeteremo quanto accaduto tre mesi fa. La partita si può perdere o vincere, il calcio è fatto anche di episodi e situazioni. Cerco sempre il miglioramento e di mettermi in discussione, fin dai tempi da giocatore.

Quando le cose non vanno o non mi piacciono, lo dico perché è giusto migliorarci sempre. Non è mai facile perché è arrivato un allenatore nuovo, sono cambiati tanti calciatori e anche il tipo di gioco. Questi ragazzi sono stati eccezionali perché non era facile cambiare modo e pensiero, invece l’hanno fatto velocemente e vanno elogiati. Quando le partite non vengono fatte in una certa maniera, non a livello di occasioni ma di concetto nel recupero del pallone, bisogna sottolinearlo. Poi come campo, quando facciamo le partite il giovedì, mi sembra una portaerei, è immenso. Non è neanche facile, soprattutto per i calciatori. Domenica il campo era pesantissimo, a risultato acquisito è anche giusto gestire e non fare uno sforzo che puoi evitare. Il concetto dev’essere chiaro: correre in avanti, andarci a difendere nella metà campo degli altri il più possibile ed essere cattivi in area”.

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