lunedì, Ottobre 7, 2024

Il ricordo. Giovanni Di Meglio: «Il mio incontro con Gigi Riva quando ero militare a Cagliari»

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L’avv. Giovanni Di Meglio ricorda Gigi Riva, scomparso improvvisamente lunedì sera, e che lui aveva avuto modo di conoscere personalmente. Un breve incontro che oggi assume un significato particolare. «Era l’agosto del 1974. Partii per il militare, destinazione caserma Monfenera di Cagliari, un poco prima dell’inizio del lido “Poetto”.

Già dai primi giorni mi accorsi che tra i giovani della nuova leva si mormorava della presenza tra noi di un importante giocatore del Cagliari. Io non mi sono mai eccessivamente entusiasmato per i personaggi da rotocalchi e così non diedi alcuna importanza alla notizia. Qualche giorno dopo mi affidarono l’incarico di assistente, non oso dire di infermiere, presso l’infermeria della caserma, dove svolgeva le mansioni di ufficiale medico un certo Riccardo Dessì, giovane laureato da qualche mese e giocatore del Cagliari.

Subito il giovane sottotenente medico di complemento si accorse che io gli parlavo normalmente e non ero per niente colpito, a differenza di altri colleghi militari, dalla sua carriera calcistica. Immediatamente nacque tra noi una frequentazione schietta e sincera, non inquinata dal divismo calcistico. Con me si sentiva a suo agio, senza sentirsi sottoposto alla curiosità di tifosi invadenti. Preferiva sentirsi medico e militare, piuttosto che divo del calcio.

Poi venne il giorno del giuramento delle reclute. Nel cortile della caserma vi erano i parenti dei militari, le autorità e l’intera squadra del Cagliari guidata da Gigi Riva. In quel momento tutti puntavano gli occhi su Gigi, mentre io cercavo di intravedere tra i volti della folla quelli dei miei genitori. Dopo il giuramento corsi subito da mia madre e mio padre, per niente incuriosito dal vivace nucleo di persone formatosi intorno alla squadra del Cagliari. Mentre abbracciavo i genitori, Riccardo Dessì mi bussò alle spalle, dicendomi: “vieni con me”. Obbedii e lo seguii. Mi presentò un signore alto e sorridente e anche molto divertito. “Piacere Gigi Riva” disse. Io gli risposi semplicemente: “Piacere Giovanni Di Meglio”. E corsi di nuovo a riabbracciare i miei, tra l’invidia dei miei giovani colleghi».

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