Putin e Lvova-Belova vengono accusati “del crimine di guerra di deportazione illegale e di trasferimento illegale di bambini dalle aree occupate dell’Ucraina alla Federazione Russa”, spiega la Corte Penale Internazionale in una nota. I crimini sarebbero stati commessi nel territorio occupato ucraino almeno a partire dal 24 febbraio 2022. “Vi sono fondati motivi per ritenere che Putin abbia la responsabilità penale individuale per i suddetti crimini, per aver commesso gli atti direttamente, insieme ad altri e/o per interposta persona”, spiega la Corte, che fa riferimento allo Statuto di Roma.
“La Russia non è parte dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale e non ha alcun obbligo nei suoi confronti. La Russia non collabora con questo organismo” e i mandati d’arresto provenienti dalla Corte Penale Internazionale “saranno legalmente nulle per noi”, ha replicato Maria Zacharova, portavoce del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov.
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(ITALPRESS).
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