sabato, Luglio 27, 2024

Chiesa a Ischia. Carlo dove sta? Non c’è nessuno che lo sa

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Gaetano Di Meglio | Passano i giorni e, per evitare che cali il sipario e si abbassino i riflettori su quello che accade allo Spirito Santo, è bene dare ascolto ai corvi che volano da un campanile all’altro. E’ bene continuare a prendersi un po’ di “jastemme” e ingiurie come fanno molti e continuare a tenere accesa la questione Don Carlo Candido ad Ischia Ponte.

Don Gaetano Pugliese, nuovo amministratore della “Parrocchia del cambio fallito”, potrebbe essere un nuovo nome da dare al complesso del Ponte, ha confermato tutti i ruoli di comando e, senza il disturbatore in giro (Don Carlo) ha iniziato a tessere tele e strategie. Come giusto che sia, tra l’altro. E, soprattutto, facendo leva sulla creduloneria di alcuni e sulla diffusione di notizie da verificare. La più bella è quella delle dimissioni che avrebbe presentato Don Carlo Candido. Ora, al netto della presenza delle dimissioni, ma Pascarella per decidere di spostare la Parrocchia a Sant’Antonio e affidarla di Frati Minori e nominare Padre Mario Lauro parroco, aveva bisogno delle dimissioni di Carlo? NO! Il Vescovo ha operato nel pieno dei suoi poteri, dimissioni o non dimissioni. Questo va detto in maniera chiara, diretta e schietta.
E per accendere un po’ di luce in tutta questa vicenda ho chiesto al mio “Un tassello del puzzle” di raccontarmi cosa accade tra la sagrestia dello Spirito Santo e la Curia. Cosa si racconta tra le scale, dietro ai pulpiti e nelle segrete stanze. Buona lettura

Ti racconto una balla così ti abitui
di Un tassello del puzzle

Hanno giustificato una o più azioni disoneste o scorrette fornendo, con sforzo e sotto una finta pressione, ragioni e spiegazioni che in apparenza sembrano vere; in questo modo appaiono legittime e oneste tutte le azioni scorrette.
È stato allontanato per il suo bene” E giù con le mormorazioni.
La mistificazione è un’impresa semplice, non altrettanto semplice è la demistificazione. E chi interviene giornalisticamente smascherando le loro cialtronerie, a volte viene attaccato e diffamato.
I meccanismi che governano l’attecchimento delle false notizie si chiamano “Bias cognitivi” ma per semplicità di comprensione diremo che si tratta del modo che la mente possiede di distorcere la realtà credendo a stereotipi o mappe mentali, all’interno dei quali si annidano i pregiudizi, ovvero i Bias. Il terreno è reso ancora più fertile quando nella fonte che rappresenta la distorsione è riposta assoluta fiducia e in qualche modo si ha familiarità con essa. Quale luogo migliore e più meritevole di una sacrestia o addirittura di un episcopio?

A cascata, di bocca in bocca, di orecchio discreto in orecchio, il bias cognitivo si rafforza, rinsaldando il pregiudizio poiché è pensiero comune che se tutti dicono la stessa cosa, allora sarà vero. Non può che essere così.
La mistificazione si basa spesso sulla costruzione di una narrazione, meglio se questa viene instillata a piccole dosi, nelle segrete di una canonica e confidando nel più totale riserbo. Il beneficiato, o la beneficiata, custodirà il segreto autoproclamandosi unico detentore o detentrice della verità assoluta. Con altrettanto riserbo privilegerà il confidente o la confidente individuato come unico candidato per la condivisione riservata. Nel volgere di un Padre Nostro tutta la chiesa, scendendo le gradinate, sarà custode del segreto di pulcinella. Da Ischia Ponte a Panza, la narrazione si arricchisce di particolari pruriginosi ed altrettanto allettanti.
Ha dato le dimissioni, che non si sappia in giro. “Caspita ma allora noi siamo stati presi in giro”… Figlioli, suvvia, solo un po’.
Ha chiesto un anno sabatico che trascorrerà con il confratello Pasquale Trani? “Ecco quei due, chissà che avranno combinato questa volta. Già se ne parlava di uno, ora tutti e due addirittura…”

Si spreteraà? “Ah ora si spiega, effettivamente si è visto un po’ stanco, smunto, nervoso, stressato, scorbutico, distante….”
Ha rifiutato ogni contatto con vescovo e preti. “e chissà chi si crede di essere”
Ed altre e sottaciute verità comode o scomode (a seconda dalla narrazione e dal narratore). Manca solo lo scandalo per eccellenza ma qui devono concentrarsi davvero bene, perché pure su questo siamo abbastanza abituati ai preti gay, a quelli etero, a quelli così e così che l’attenzione non si desterebbe quasi più, quasi niente ormai ci destabilizza.
Stanno valutando di perfezionare un qualche accostamento al fetish: qualcuno mormora di avergli visto una intera collezione di lacci di scarpe dismesse dai giocatori della fiorentina. A breve scoppierà lo scandalo. Teniamoci pronti e se la certezza su cui pensavamo di sederci non ha retto quasi a nulla, possiamo sempre confidare in qualche inginocchiatoio di buona fattura.
Il gioco è servito, che ciascuno faccia il suo e il tavolo, manco a dirlo è lo stesso di sempre, i partecipanti quelli di sempre, i suoi seguaci, più stretti, più intimi, che si professano a lui più vicini, sono gli stessi. Quelli che un giorno fanno il funerale (anche senza il morto) ed ancor prima del trigesimo vacillano nelle loro convinzioni. I primi a sgretolare le non troppo solide certezze ma nemmeno i moniti gli avvertimenti che risalgono a nemmeno un mese fa
Non credete alle bugie e se qualcuno vi dice il contrario chiedetegli se e’ disposto al confronto.
Tutto buttato nel cesso del dimenticatoio. E’ più comodo credere e vai avanti così.

“È più facile scindere un atomo che abolire un pregiudizio.”
Per alcuni è più facile (o utilitaristico) credere alle false narrazioni in cambio di mansioni (tutte rigorosamente riconfermate) alto livello che ricordarsi di parole dette nemmeno un mese fa da chi ci ha rimesso la faccia. Nemmeno il tempo di girare la prua, che alle spalle del traghetto che lo portava in vacanza (vacanza come ha preso ogni anno nel mese di ottobre) si annidavano i virus della maldicenza, della zizzania, del dubbio e delle false credenze. Ma chi è più biasimevole, chi immette sul mercato del tempio le cazzate o chi gli crede?
E cosa c’è dietro all’operazione di demolizione di un personaggio che a quanto pare fa più paura da assente che da presente? Lo scopriremo nelle prossime verità elargite come se piovigginasse.

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