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martedì, Aprile 30, 2024

Chi di accatastamento ferisce, di accatastamento perisce. Il comune di Casamicciola passa all’attacco sul caso Capricho

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Capricho, il Comune si attiva per la trascrizione e voltura catastale. Affidato il servizio di supporto all’Utc La determina del rup Grasso richiama il Piano delle valorizzazioni comunali, la legge in materia e la circolare dell’Agenzia delle Entrate. L’“Agenzia Service Lab di Antonio Di Leva” di Ischia dovrà provvedere alla trascrizione del fabbricato presso la Conservatoria dei registri immobiliari

Gaetano Di Meglio | E torniamo a scrivere del Capricho di Casamicciola Terme. Dopo le tre puntate pubblicate la settimana scorsa, eccoci ad una nuova pagina di questa storia che sembra sempre più infinita.
Una storia che si aggiorna al 2024 e che riprende i fili di quella che si era bloccata con la nota di variazione n. 121, datata 30 dicembre 1972. Il nuovo (mica tanto) terreno di scontro è la titolarità delle particelle su cui insiste il manufatto dell’ex Capricho, quello autorizzato e di proprietà del Comune di Casamicciola, nato sulle spoglie di quello che fu il “Bagno Mario”.
Per focalizzare bene il nocciolo della questione, però, c’è da precisare un concetto legato all’accatastamento o, meglio, la presunzione della proprietà delle particelle.

Il comune di Casamicciola, oggi, va contro la nota di variazione n. 121 del 30.12.1972 con la quale la particella sarebbe stata trasferita d’ufficio alla partita n. 5425 intestata al Demanio Pubblico dello Stato, Ramo Marina Mercantile modificando gli atti che vedevano tale particella, ed il manufatto ivi insistente, accatastato alla partita 360 fl. 1 mappale 125 in ditta Comune di Casamicciola Terme come incolto sterile. Quelle particelle, infatti, a far data dal 1959, risultano di proprietà del comune di Casamicciola tanto che lo stesso Comune concedeva al sig. Cacciani “l’uso della spiaggia marina prospiciente al pubblico giardino… per l’impianto di uno stabilimento balneare da costruirsi a cura e spese del Concessionario, ma che sarà di proprietà dell’Ente” (cfr. atto prot. n. 48/1959).

E arriviamo ad oggi con l’ultima iniziativa del Comune di Casamicciola che è finalizzata alla trascrizione presso la Conservatoria dei registri immobiliari di Napoli del fabbricato adibito a bar ristorante e pizzeria denominato “Capricho de Calise”.

Nella determina adottata dal responsabile dell’Area V – Tecnica ing. Gaetano Grasso per affidare il servizio a professionista esterno, si ricorda innanzitutto che «con deliberazione di Consiglio comunale n. 30 del 14.11.2008, perfetta ai sensi di legge, veniva approvato il Piano di Alienazione e valorizzazioni immobiliari che comprende: – Fabbricato case comunali al Rione de Gasperi Fabbricato A (riportato in catasto fabbricati Foglio 2, Particella 897); – Fabbricato case comunali al Rione de Gasperi Fabbricato B (riportato in catasto fabbricati Foglio 2, Particella 897); – Fabbricato case comunali al Rione Umberto I (Foglio 7, Particelle 79, 80, 81, 82, 83, 84, 85, 98, 99, 100, 101, 102, 103, 104); – Fabbricato adibito a bar ristorante e pizzeria denominato “Capricho de Calise” in Piazza Marina con annesse aree esterne (riportato in catasto terreni del Comune di Casamicciola Terme al Foglio 1, Particella 1134 e Foglio 7, particella 361/b; – Tutte le aree di suolo pubblico occupate da privati e non che hanno perso la caratteristica di “indisponibilità”».
Specificando a chiare lettere «che tra gli immobili inseriti nel suddetto Piano risulta il fabbricato adibito a bar ristorante e pizzeria denominato “Capricho de Calise” sito in Piazza Marina con annesse aree esterne, riportato in catasto terreni del Comune di Casamicciola Terme al foglio 1 – particella 1134 e foglio 7, particella 361/b».

LA RICOGNIZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE

L’ing. Grasso richiama quindi «l’art. 58 della legge n. 133/2008 ad oggetto “Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di Regioni, Comuni ed altri Enti Locali” che recita: “Per procedere al riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di regioni, province, comuni e altri enti locali, ciascun ente con delibera dell’organo di Governo individua, redigendo apposito elenco, sulla base e nei limiti della documentazione esistente presso i propri archivi e uffici, i singoli beni immobili ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, suscettibili di valorizzazione ovvero di dimissione. Viene così redatto il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari allegato al bilancio di previsione.

Gli elenchi di cu al c. 1, da pubblicare mediante le forme previste per ciascuno di tali enti, hanno effetto dichiarativo della proprietà, in assenza di precedenti trascrizioni, e producono gli effetti previsti dall’art. 2644 del codice civile, nonché effetti sostituitivi dell’iscrizione del bene in catasto; Gli elenchi di cu al c. 1, da pubblicare mediante le forme previste per ciascuno di tali enti, hanno effetto dichiarativo della proprietà, in assenza di precedenti trascrizioni, e producono gli effetti previsti dall’art. 2644 del codice civile, nonché effetti sostituitivi dell’iscrizione del bene in catasto”».

LA CIRCOLARE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

Ancora, il rup Grasso fa riferimento alla «Circolare dell’Agenzia delle Entrate n°24/E del 17 giugno 2015 ad oggetto: “Tabelle degli atti soggetti a trascrizione o a iscrizione e delle domande di annotazione – Codici da utilizzare nelle formalità”, che recita: “Alcune leggi speciali prevedono che gli enti pubblici procedano all’individuazione del proprio patrimonio immobiliare e che l’atto con cui si è proceduto a tale individuazione costituisca titolo per la trascrizione nei pubblici registri e per la voltura catastale. Può ricordarsi al riguardo, a titolo esemplificativo, quanto previsto dall’articolo 58 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 11213 , il quale reca disposizioni in materia di riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di Regioni, Province, Comuni e altri Enti locali, nonché di società o Enti a totale partecipazione dei predetti enti. In tale contesto, si prevede che i suddetti soggetti possano procedere, con delibera dell’organo di governo, redigendo appositi elenchi, ad individuare i beni immobili, ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali e suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione; detti elenchi costituiscono titolo per le conseguenti attività di trascrizione, intavolazione e voltura”».

IL SUPPORTO ALL’UTC

La determina a questo punto rimarca la necessità di «procedere alla trascrizione e voltura catastale del suddetto immobile comunale». Vista la complessità del caso, si tratta di un compito che non può essere espletato dal solo personale in organico all’Utc, ma richiede l’intervento di un professionista esterno. Dunque il Comune si deve avvalere «per lo scopo della consulenza di un soggetto che funga da supporto all’Ufficio Tecnico Comunale onde poter effettuare tutti gli atti necessari per il trasferimento anche catastale dell’immobile in questione». Alla luce dell’importo dell’affidamento, inferiore a 140.000 euro, non ricorre «l’obbligo del preventivo inserimento nel programma triennale di acquisti di beni e servizi». E sempre l’importo esiguo ha consentito all’ing. Grasso di procedere con affidamento diretto, stante anche l’urgenza di procedere alla trascrizione; essendo sufficiente assicurare «che siano scelti soggetti in possesso di documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali».

Il rup mediante la piattaforma telematica Asmecomm – TuttoGare del Comune ha dunque proceduto all’affidamento all’“Agenzia Service Lab di Antonio Di Leva”, con sede a Ischia, per l’importo di 600 euro compresi gli oneri previdenziali e l’Iva se dovuta. La determina formalizza «di incaricare l’operatore economico alla trascrizione relativamente agli immobili di cui deliberato, non già trascritti a nome del Comune di Casamicciola Terme, ed in particolar modo per la “Trascrizione presso la Conservatoria dei registri immobiliari di Napoli del fabbricato adibito a bar ristorante e pizzeria denominato “Capricho de Calise”». Nonché, per il caso specifico, di affidare la «“Trascrizione presso la Conservatoria dei registri immobiliari di Napoli del fabbricato adibito a bar ristorante e pizzeria denominato “Capricho de Calise”» all’agenzia ischitana.

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