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giovedì, Maggio 9, 2024

21 agosto 201, chi se ne fotte! Una data che è diventata normale

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Ci sembra di vivere in un posto dove va tutto bene... I cittadini non hanno nulla da rivendicare. I politici non hanno nulla da dire. La preoccupazione di qualche scienziato è quella di essere stato snobbato Gli scienziati dedicati al terremoto se lo dimenticano

Gaetano Di Meglio | Quella di oggi non è una data importante. Non è un anniversario serio. È solo una prova che del 21 agosto nessuno se ne fotte. Per scelta abbiamo deciso di non sprecare sforzi ed energie per ricordare un evento, il terremoto del 2017, come si doveva. Perché? Perché certe volte è opportuno evidenziare le mancanze. In alcuni casi accendere il riflettore sul nulla, serve proprio a gridare che non c’è nulla. Questa sera, non ricordo a che ora, il Vescovo Pascarella e la commissaria Calcaterra, due anonimi estranei del terremoto di Ischia, parteciperanno ad una messa in una delle chiese del cratere. Non mi ricordo quale e neanche mi sforzo di aprire il pdf per controllare. Una chiesa come tante, come le altre. Non fa differenza.

(Solo ieri pomeriggio alle ore 16.30 abbiamo scoperto che alla Santa Messa partecipava il commissario Legnini e i sindaci dell’isola. Nell’invito ufficiale, infatti, non è riportata la presenza di Commissario e Sindaci).
Il resto di Casamicciola (gli altri comuni vivono una dimensione più piccola) tace. Il resto di Casamicciola sta pensando al fatto suo. Qualcuno è impegnato a trovare il modo di come fregare il vicino, qualche altro, invece, come riuscire a fare qualche altro abuso, il resto è impegnato a “coltivare” il fatto suo.
Da questa considerazione (che lasciamo generica per non infierire ancora di più sul tessuto di Casamicciola) partiamo per evidenziare come a Casamicciola, comune commissariato, e in campagna elettorale per il prossimo rinnovo del sindaco e del consiglio comunale, nessuno abbia ritenuto opportuno ricordare la data del terremoto. Non c’è stato nessuno e proprio nessuno che abbia sentito il dovere di segnare il tempo di questo terremoto.
Procediamo per gradi. La prima presa in giro arriva dall’INGV che, ieri pomeriggio, ricorda il terremoto del 1962 e, fino al momento di andare in stampa, non c’è comunicazione su quello del 2017.

“Campania, 21 agosto 1962: quando la terrà tremò. 21 agosto 1962: un terremoto dimenticato”: è il titolo della story maps frutto della collaborazione tra INGVterremoti e gli autori del libro “21 agosto 1962 – Storia e memoria di un terremoto dimenticato” (edito da Albatros Edizioni) nel ricordo del sessantesimo anniversario dell’evento calamitoso che colpì le aree interne della Campania. Attingendo a varie fonti, tra cui i giornali dell’epoca e le pubblicazioni scientifiche, la story maps ricostruisce da più prospettive un evento che ebbe un forte impatto sull’Italia dell’epoca. “La sequenza sismica”, “Gli effetti del terremoto”, “Il terremoto signore”, “Il miracolo di San Gennaro”, “La scomunica e le baracche”, “Paesi che si spostano”, “ ‘O terramoto”, sono i 7 capitoli in cui gli autori raccontano l’evento dal punto di vista scientifico, sociale e economico. La story maps, infatti, contiene testi, immagini, fotografie, documenti, video e dati scientifici sul terremoto del 21 agosto 1962, la maggior parte estratti proprio dal libro, ricchissimo soprattutto di testimonianze riportate sui giornali e quotidiani dell’epoca. Una completa analisi degli eventi succedutisi al terremoto campano del 21 agosto 1962, infatti, smitizza la retorica del “miracolo economico”, riportando in termini più realistici la convinzione radicata che il modello di sviluppo del boom economico fosse ampiamente diffuso su tutto il territorio nazionale. Il primo di una lunga serie di risvegli dagli inebrianti ed ottimistici sogni dell’epoca.“

Già, davvero un terremoto dimenticato. Non quello del 1962, quello del 2017.
Ma dopo cinque anni, è arrivato il tempo di dirci qualche verità. In questo periodo di tempo quelli di Casamicciola e Lacco Ameno hanno messo in scena lo spettacolo più indegno di tutti i tempi. Con i soldi del terremoto, avete/hanno (facciamo le differenze) assunto, ad esempio, due dirigenti (Imma Iacono e Vincenza Piro) che hanno esposto al pubblico ludibrio la loro stessa amministrazione denunciando brogli e imbrogli. Casamicciola messa spalle al muro per il suo andazzo, da due dirigenti assunte con le deroghe concesse al comune per affrontare il sisma e la sua ricostruzione. La prima ha denunciato che il concorso di cui era componente della commissione era truccato. La seconda, invece, da ex rup di un procedimento analogo ha denunciato evidente anomalie a cura del suo successore. Questo è il volto della ricostruzione di Casamicciola.
Grimaldi, Schilardi e Legnini ci hanno messo 10 minuti per capire che non avrebbero fatto nulla di buono e che questa “cosa” del terremoto di Ischia non avrebbe mai avuto esiti positivi: loro sapevano – senza filtri – quali erano le vere richieste del territorio. Tutte richieste al limite della legge, qualcuna contro legge e, soprattutto, tutte destinatarie di interessi privati e mai collettivi. Tutte figlie di una visione largamente votata alla corruzione.
Imma Iacono e Vincenza Piro, ma solo sono un esempio, rappresentano quanto sbagliate siano state le scelte della nostra classe politica. Scelte che tengono bloccate sia la ricostruzione pubblica sia quella privata.

E’ inutile gridare e parlare di ricostruzione ferma o di macerie a terra: l’unico fermo alla ripartenza di Casamicciola e delle zone ammalorate del Sisma, siamo noi locali.
Il comune di Ischia ha già demolito e (quasi) ricostruito il Rodari. Sono trascorsi più o meno sei mesi. Da cinque anni, il comune di Forio non è ancora riuscito ad approvare una gara per le scuole colpite dal terremoto e, ancora più grave, non si sa ancora dove i ragazzi dovranno andare quando si faranno i lavori.
Peggio che andar di notte con Casamicciola. Vogliamo parlare del “Bellavista”? Vogliamo parlare dell’Ibsen? E in generale della ricostruzione pubblica?
Ma la riflessione più amara è quella che riguarda cittadini e politici di Casamicciola e di Lacco Ameno. L’amarezza che questa data sia diventata “normale” per i terremotati di Casamicciola e di Lacco Ameno è l’aspetto più amaro. Possibile che nessun terremotato abbia sentito la necessità di celebrare questo 21 agosto. Basta una messa? Davvero basta una messa per dirci che ci siamo ricordati di quei lunghissimi 6 secondi di cinque anni fa?
E’ credibile una classe politica (in questo caso intera, di ex maggioranza, di ex minoranza e potenzialmente “nuova”) che non riesce a ricordare (strumentalizzare) questa ricorrenza? Davvero non c’è niente da dire? Davvero non c’è niente da proporre? Davvero non c’è niente da rivendicare? Davvero non c’è niente per cui lamentarsi? Davvero non c’è niente per cui valga la pena di andare oltre una semplice Santa Messa? Tra Casamicciola e Lacco Ameno nessuno ha sentito l’urgenza di non far scorrere questo 21 agosto come una giornata qualunque? Un giorno speciale ridotto ad un normale giorno di agosto e che, forse, qualcuno, ricorderà con un post sui social.

Ma se i politici hanno fallito, i terremotati dove sono? Il popolo di Casamicciola e di Lacco Ameno che hanno subito il terremoto dove sono? Incastrati tra tecnici truffaldini e preoccupati solo di farsi garantire il loro acconto o livello operativo e consiglieri comunali che gli dettavano la linea da seguire?
Mi sembra di vivere in un posto dove va tutto bene.
I cittadini non hanno nulla da rivendicare.
I politici non hanno nulla da dire.
La preoccupazione di qualche scienziato è quella di essere stato snobbato
Gli scienziati dedicati al terremoto se lo dimenticano
Possibile che solo Legnini senta la necessità di affermare che la ricostruzione di Ischia era “per troppo tempo incagliata e resa difficile da procedure paralizzanti”?
Possibile che solo Il Dispari senta la necessità di continuare ad essere “resistenza” ad un modo di fare tutto locale e viva questi anni in trincea contro amministrazioni e cittadini che fanno a gara a chi è più distratto e più distante dal dramma e dall’evento?
www.ildispari.it

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