sabato, Luglio 27, 2024

Ve la do io l’acquisizione! L’avv. Francesco Pero: «Il Comune sta sbagliando, altro che rivoluzione!»

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Francesco Pero | In riferimento al nostro articolo dal titolo “Rivoluzione demolizioni” l’avv. Francesco Pero, difensore del sig. Antonio Pero, ci ha inviato questa dettagliata lettera di rettifica.

«Caro Direttore,
in relazione al tuo articolo pubblicato il giorno 17 settembre u.s., dal titolo “Rivoluzione Demolizioni” è doveroso fornirti alcune notizie per la corretta informazione ai lettori in merito alla tue affermazioni:
1) secondo cui i Calise e i Pero si fanno guerra da tempo e che Calise si costruisce la sua casa e (…) Pero gli impugna gli atti del condono.
2) Che la acquisizione dell’immobile da parte del Comune di Forio sarà a costo zero.
Ed infine sulla nota dell’Avv. Giuseppe di Meglio al Comune di Forio secondo cui l’immobile si trova in una zona pianeggiante, senza vincolo di inedificabilità assoluta e che l’abuso non ha comportato una grave alterazione ambientale.
Tali affermazioni non sono affatto vere, dunque preciso quanto segue: la mia famiglia non fa la guerra a Calise ma subisce soprusi dagli stessi e dal Comune di Forio da oltre 30 anni.

LA STORIA
I fratelli Giuseppe e Vincenzo Calise, ricchi e proprietari di molti appartamenti, ville e terreni, possedevano anche un fondo di terreno di ben 13.120 metri quadri in località Spadara confinante con la nostra proprietà. Narra il popolo di Forio che su questo terreno dei Calise avrebbero dovuto essere costruite le case popolari con fondi già destinati… ed invece i fratelli Calise, grazie alla politica ottennero non solo che non fossero realizzate le case popolari e il loro fondo espropriato, ma anche una licenza edilizia farlocca, la nr. 443/1978, rilasciata per costruire la dependance del fantomatico Hotel Sant’Aniello. Mai esistito!! Cosi i Calise hanno realizzato, in combutta con il Comune di Forio, una mega speculazione edilizia (ti allego la sentenza del TAR del 1997) per una superficie di 525 metri quadri su due livelli. Al popolo foriano non sono state mai date le licenze edilizie né quelle buone, né quelle farlocche, ed è stato condannato a non avere un piano regolatore, a costruire abusivamente, a stare sotto lo schiaffo e a vedersi la casa demolita.

Pur avendo un terreno enorme dove potersi costruire la falsa dependance dell’inesistente Hotel Sant’Aniello, i Calise sono invece venuti ad incunearsi al confine della nostra proprietà a monte e a valle, sventrando una collina, fatta a terrazzamenti, operando un enorme sbancamento lungo circa 80 metri, per dieci metri di profondità a monte e tre metri a valle della proprietà Pero che è franata in diversi punti. Chiediti direttore: ma una persona sana di mente, che ha un fondo di 13 mila metri quadri andrebbe a costruire in un angusto fosso artificiale deprezzandosi il fabbricato che rischia di essere travolto dal terrapieno circostante? Ed infatti c’era un piano, se i Calise fossero riusciti ad ultimare la dependance fantasma dell’inesistente Hotel Sant’Aniello, c’era una legge che permetteva di espropriare i terreni confinanti per cercare le acque minerali e costruire le aziende termali per implementare i posti di lavoro alberghiero. Dei veri don Rodrigo in salsa foriana.
Il Tribunale di Napoli II sez. civile il 01.08.2000 ha condannato Giuseppe e Vincenzo Calise ad eliminare lo stato di pericolo con muri di contenimento che ancora non hanno realizzato (ti allego la sentenza). Tutt’oggi sussiste il pericolo di frana non solo della nostra proprietà, ma anche di proprietà limitrofe e, di conseguenza, anche della strada di Via Spadara e Via Calosirto.

LE “DISTRAZIONI” DELL’UTC
«Il terreno di risulta dello sbancamento non fu mai smaltito dai Calise, ma posto davanti il primo fabbricato, alterando gli originali piani di campagna a confine con la nostra proprietà a valle che nell’ultimo terrazzamento ora si trova sottoposta di circa tre metri rispetto all’originario piano di campagna dei Calise. E’ dunque falso quanto affermato dall’avv. Giuseppe Di Meglio secondo cui l’immobile del Calise si troverebbe su un terreno pianeggiante e che per realizzare l’abuso non è stato compiuto un danno ambientale rilevante. Il fabbricato di Calise si trova in un fosso profondo dieci metri a monte e due metri a valle ed è posto a quattro metri sotto l’originario livello di campagna. Ti allego la foto che parla da sola. La licenza edilizia fu annullata dal TAR nel 1997 e i Calise fecero due domande di condono illegittime con la legge nr. 724/1994.
Il Comune di Forio, poi, sempre perseguendo l’interesse pubblico, con i vari Sindaci succedutisi nel tempo, non ha mai perseguito questo scandalo e nel 2006 non “si accorse” che i germani Calise avevano illecitamente frazionato le domande di condono, in quanto l’immobile superava i 750 metri cubi, e non si accorse nemmeno che non fosse ultimato. Il dirigente UTC affermando più volte il falso, pur di favorire il Calise, gli rilasciò, contro legge, nel 2006, il permesso a costruire in sanatoria con l’articolo 9, su due dei quattro fabbricati. Tale sanatoria è stata bocciata dal Consiglio di Stato nel 2016 con parole lapidarie: “grave deviazione della funzione pubblica”.

LA DECISIONE DI ACQUISIRE
«Oggi 2023 il Comune di Forio, afferma ancora di volere perseguire l’interesse pubblico acquisendo l’immobile del Calise al patrimonio indisponibile. Ma a quali condizioni e a quali costi nessuno lo dice? Dovrà prima mettere in sicurezza la nostra proprietà e quelle limitrofe, per garantire sicurezza all’immobile da acquisire! Sappi direttore che nel 1997 il CTU del Tribunale civile fece un calcolo di spesa per la realizzazione solo dei muri di contenimento a confine con la nostra proprietà (e si devono fare opere ben maggiori per la messa in sicurezza) che sarebbero costati al tempo circa 150 milioni di lire con il prezzario del 1990. Quindi il Comune di Forio per tentare di mettere in sicurezza l’intera zona, altamente sismica, dovrà spendere una somma esorbitante (a occhio e croce 300.000,00 euro), sempre che, poi, tali muri si possano urbanisticamente realizzare e sempre che si potrà collaudare l’immobile. Se il Comune di Forio acquisisce e poi risultasse che non si potrà mettere in sicurezza? Calise non pagherà niente, ma pagheranno i foriani. E’ questo l’interesse pubblico?

Inoltre nel progettare le opere di sostegno si dovrà tenere conto pure che dall’alterato piano di campagna dove si trova sottoposto il fabbricato dei Calise vi è un dislivello di circa 20 metri rispetto al nostro ultimo terrazzamento a monte, dove, attenzione, passa sottoterra, l’enorme tubo dell’acquedotto della Cassa del Mezzogiorno. Quindi in caso di terremoto e/o rottura del tubo vi potrebbe essere una frana devastante ove potrebbero morire sepolte tante persone.
Ultima perla, il dirigente uscente dell’UTC del Comune di Forio ha preliminarmente acquisito l’immobile in vista della demolizione senza la strada di accesso, così Giuseppe Calise potrà continuare ad utilizzare il viale abusivo per giungere agli altri immobili abusivi posti a monte della sua proprietà. L’avv. Giuseppe Di Meglio chiede invece al Comune di non prendersi la strada abusiva ma solo una servitù. Quindi il Comune invece di reprimere gli abusi andrebbe a legittimare la strada abusiva che il Calise usa per giungere agli altri immobili abusivi? Questa legge non la conosco proprio… dovrò chiedere lumi all’avv. Giuseppe di Meglio…!

LA DIFFIDA
«Ho diffidato il Sindaco e il segretario Generale, nonché il funzionario UTC alla revoca in autotutela di questa strana ordinanza, vedremo cosa faranno.
Tengo a farti sapere direttore, che la famiglia Pero e il sottoscritto non sono contrari a che invece delle demolizioni siano fatte le acquisizioni ma nel rispetto della legge, e verso tutti, grandi e piccoli, ricchi e poveri, perseguendo però l’interesse pubblico che deve essere reale.
Questo perché nel momento in cui la mia famiglia, con l’acquisizione perdesse la possibilità della demolizione e del ripristino dello stato dei luoghi, il Comune di Forio dovrà pagarci anche il risarcimento dei danni per il deprezzamento permanente della nostra proprietà di circa 3000,00 metri.
Allora direttore fatti due conti e vedrai che somme escono, altro che costo zero! Sarò pure di parte, ma l’interesse pubblico prevalente richiesto dalla legge ancora non lo vedo.

Concludo nel farti notare che le affermazioni dell’avv. Giuseppe di Meglio nelle sue comunicazioni al Comune di Forio sono destituite di fondamento: in primis perché l’immobile non si trova affatto nel centro abitato; in secundis, non è vero che la costruzione non ha cagionato particolare alterazione ambientale, perché invece è stato perpetrato uno scempio ambientale con distruzione dei terrazzamenti ed enorme sbancamento, così alterando l’assetto idrogeologico in un’area altamente sismica, ed ad alto valore paesistico ovvero la zona P.I.R. del PTP dell’isola di Ischia dove è vietato ogni nuovo volume e soprattutto la distruzione dei terrazzamenti; l’immobile non si trova affatto in una zona pianeggiante ma in un fosso, creato artificialmente, e a rischio frana, con uno strapiombo di oltre dieci metri e senza muri di contenimento (quel tratto di muro in foto è stato già sentenziato come inidoneo). I nuovi muri dovranno essere costruiti a 5 metri dai nostri confini, secondo il regolamento edilizio e quindi l’immobile e le fondazioni dovranno essere demoliti.
Attendiamo di conoscere se il nuovo funzionario dell’UTC ed il Consiglio Comunale, a fronte degli atti che gli fornirò, si assumeranno in prima persona la responsabilità, civile, penale ed erariale di perseguire l’interesse pubblico secondo quanto illustrato e consigliato dall’esimio avv. Giuseppe Di Meglio, difensore del Calise secondo il tuo articolo.
Invece no, direttore, è il difensore del Comune di Forio! Ti sei sbagliato!?
Come vedi, caro direttore, le cose non stavano esattamente come da te illustrate e non vedo affatto questa rivoluzione nelle demolizioni.
Per ogni opportuna conoscenza ti allego gli atti salienti, studiali bene».

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1 COMMENT

  1. zio raffaele dove sei- mannaggia-vogliono numi da quel tuo nipote……….haaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

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