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lunedì, Aprile 29, 2024

Silvio Trani batte tutti in Cassazione. Sequestro ko: “annulla senza rinvio”

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Annullata completamente l’ordinanza del tribunale del Riesame che rigettava l’appello di Silvio Trani. Il collegio 1 della seconda sezione della Corte di Cassazione rimanda gli atti al Procuratore generale e riabilita l'avvocato ischitano

Gaetano Di Meglio | La sentenza della Corte di Cassazione mette la parola definitiva sul sequestro – e in attesa delle motivazioni – forse anche sul processo del caso che ha visto coinvolto l’avvocato Silvio Trani.
I massimi giudici hanno sentenziato sul il 31 gennaio sul ricorso presentato dall’avvocato Elena Fortuna e dall’avvocato Francesco Capezza nei confronti del collega Silvio Trani.

Così come notificato dal procuratore generale presso la Corte di Cassazione, la decisione del procedimento proposto da Silvio Trani avverso ordinanza del Tribunale della Libertà, il Riesame, emessa il in data 17/10/2023 si è tenuta dopo la camera di consiglio del collegio 1 fissata per il giorno 31 gennaio 2024.
Un’udienza cartolare che ha avuto un esito tutt’altro che scontato.
La corte ha annullato senza rinvio (ovvero ha messo una pietra tombale sulla vicenda) l’ordinanza impugnata e dispone la restituzione della somma in sequestro all’avente diritto. Manca alla Cancelleria per l’immediata comunicazione al Procuratore Generale in sede per quanto di competenza
C’è poco altro da aggiungere! La Cassazione, di cui si attendono le leggere le motivazioni, ha annullato il sequestro preventivo eseguito nei confronti dell’avvocato ischitano e gli ha restituito le somme sequestrate. Un vero colpo di scena! Altro che magia, questa è Cassazione.

Il sequestro effettuato nei mesi scorsi, tuttavia, vedeva coinvolti anche Castagna Giuseppina e Castagna Rosa e Cenatiempo Caterina, Di Meglio Piero e Di Meglio Simona. Due posizioni diverse e che per le quali, però, non è stato proposto ricorso per Cassazione. Se per le Castagna, tuttavia, non c’era la necessità di ricorrervi perché non era stato disposto il sequestro di somme, per Cenatiempo, e i Di Meglio, invece, forse, oggi, si apre un momento di riflessione sull’opportunità di cambiare difesa.

IL RICORSO IN APPELLO
Senza la lettura delle motivazioni che hanno spinto la Corte ad annullare l’ordinanza che faranno chiarezza anche sul futuro processo penale, possiamo, però, ipotizzare qualche scenario.
L’appello al Riesame presentato dagli avvocati difensori di Trani si reggeva su cinque punti, tutti orientati a smontare la fattispecie di reato contestato, la truffa ai danni dello stato. Un sesto motivo, invece, illustrava la infondatezza del cosiddetto “pericolo”.
Se la Corte di Cassazione ha accolto i motivi e ha dichiarato la non esistenza del reato di truffa, è ovvio, che anche il processo penale finisce prima di iniziare.
Una svolta clamorosa in questa vicenda che ha occupato diverse pagine di questo giornale e che, oggi, viene riscritta totalmente.
L’ORDINANZA DI SEQUESTRO: quello che ha sconfessato la Corte di Cassazione
Come vi abbiamo detto, i diversi imputati hanno assunto scelte differenti. Nel merito, però, la Corte ha definitivamente decretato che la accuse rivolte all’avvocato Trani sono cadute.
“Le indagini – si leggeva nel decreto oggi annullato – hanno evidenziato che anche l’avv. Silvio Trani ha indebitamente attivato per conto dei suoi assistiti Cenatiempo Caterina, Di Meglio Piero, Di Meglio Simona, quattro procedure esecutive R.G.E. 8609/2016, R.G.E. 1390/2017, R.G.E. 6453/2018, R.G.E. 8467/2019, sulla base di un titolo esecutivo già integralmente riscosso e dall’altro è illegittimamente intervenuto nelle predette procedure esecutive per crediti personali asseritamente maturati nei confronti dell’ADER e che conseguentemente abbia illecitamente incassato la somma di € 138.829,83 (€ 31.628,97 + € 32.445,34 + € 37.438,84 + € 37.316,68 ).
In effetti I’ADER nelle diffide formulate considera le procedure di intervento illegittime, in quanto attivate attraverso procedure che sono risultate irregolari per cui ne richiede restituzione complessiva delle somme indicate nell’intervento e liquidate.

Successivamente in data 19/04/2023 la Pg operante ha preso contatti con il Direttore Regionale Campania dell’ADER dott. Piergiorgio Ridella, al fine di conoscere gli esiti degli ulteriori sviluppi da parte dell’ufficio legale incaricato per il recupero delle somme indebitamente percepite.
In relazione alle predette procedure sono stati eseguiti da parte dell’ADER i relativi riscontri alla luce della documentazione che è stata reperita presso il Tribunale a cura del settore legale e contenzioso, peraltro, nell’ambito di tali acquisizioni e riscontri eseguiti con la documentazione agli atti dell’Ufficio è stato possibile accertare altresì, che vi sono state duplicazioni di richieste di liquidazioni da parte dell’avv. TRAVI Silvio per le procedure, oggetto d’imputazione
Inoltre, da un ulteriore controllo a ritroso I’ADER ha potuto accertare che il predetto avv. TRANI aveva posto in essere analoga condotta anche in altre procedure, in relazione ad altre sentenze.
In particolare, quest’ulteriore circostanza è stata appurata dall’ADER, attraverso il riscontro della
documentazione agli atti dell’ufficio estratta sia dai fascicoli dell’esecuzione che dal terzo debitore, presso cui sono stati rilevati i pagamenti eseguiti spontaneamente a seguito della notifica delle sentenze per le quali l’amministrazione (ADER) risultava soccombente nonché le successive indebite richieste di liquidazione per le medesime sentenze, procedure poste in essere dall’avv. TRANI Silvio”. Tutto annullato.

“Infatti – continuava il decreto di sequestro – è emerso che le stesse sentenze venivano attivate ripetutamente negli anni dall’avv. Trani Silvio, attraverso varie procedure esecutive promosse dallo stesso nella sua qualità di procedente per conto proprio che come interventore e le stesse sono state liquidate ripetutamente sempre a favore di quest’ultimo. L’esito di questa ulteriore attività è stata evidenziata dall’ADER in vari prospetti riepilogativi e documentazione di seguito evidenziata: prospetto riepilogativo delle liquidazioni su base volontaria delle sentenze a favore di Trani Silvio; prospetto riepilogativo delle singole procedure esecutive presso terzi attivate nel corso degli anni per le medesime sentenze dall’avv. Silvio Trani nella qualità di procedente e/o interventore; elenco riepilogativo delle procedure con le quali sono state attivate le menzionate sentenze; documentazione in formato digitale estratta dai fascicoli dell’esecuzione e dal terzo debitore, relative alle procedure per le quali sono state reiterate le richieste di pagamento per la medesima sentenza ed i prospetti in formato digitale. dalla disamina della predetta documentazione, non sempre si è potuto riscontrare l’effettivo pagamento di alcune sentenze sia perché alcune di esse si riferiscono a periodi temporali che vanno ben oltre i dieci anni dall’annualità corrente, sia perché alle volte, pur essendo presente la rilevazione contabile dell’avvenuta liquidazione non si è potuto risalire alle modalità di pagamento e quindi riscontrare effettivamente che le somme sia state effettivamente accreditate.
Pertanto relativamente alle sentenze, per le quali risultano documenti a supporto dell’effettivo pagamento, si è proceduto al riscontro effettivo dell’accredito attraverso l’esame della documentazione bancaria acquisita nei confronti del TRANI Silvio.

Relativamente alle contestazioni degli indebiti pagamenti percepiti dall’avv. TRANI Silvio diversamente dalla posizione assunta dall’ufficio legale dell’ADER nelle diffide formulate nelle considera i ricorsi per intervento illegittimi. in quanto attivati in procedure risultate irregolari per cui ne richiede la sua intera restituzione. la p.g. operante ha proceduto alla ricostruzione analitica delle liquidazioni delle singole sentenze attivate “ripetutamente” nei ricorsi per intervento e nelle procedure attivate per suo conto.
Al riguardo al fine di una prudente ricostruzione delle somme indebitamente percepite si evidenzia quanto segue: Nei casi in cui è stato possibile riscontrare il pagamento spontaneo da parte dell’ADER della sentenza, le successive procedure esecutive in cui vengono richiamate e liquidate le sentenze sono state considerate come indebite percezioni: Nei casi in cui non è stato possibile riscontrare il pagamento spontaneo è stata valutata regolare la prima procedura esecutiva liquidata per la medesima sentenza, mentre le successive sono state considerate come indebite percezioni; Per quanto concerne la quantificazione degli importi relativi ad ogni sentenza gli stessi sono stati determinati attraverso il dispositivo contenuto nella sentenza, ovvero in alcuni casi, ove presente, dai ricorsi per intervento o dall’atto di precetto di pagamento dove erano analiticamente riportate le sentenze e le relative spese e/o esborsi per cui veniva richiesto il pagamento. La ricostruzione delle somme indebitamente percepite dal TRANI sono state calcolate dalla Compagnia GdF di Oschia e riportate in apposito prospetto riepilogativo, dove sono state indicate per ogni sentenza la relativa procedura con la quale è stata reiterata la richiesta di pagamento, le modalità di pagamento, data dell’operazione nonché il relativo riscontro dell’accredito delle somme.”

Senza ripercorre oltre fatti che annullati, vale la pena ricordare solo l’ultima parte del decreto annullato, quella in cui viene quantificata la cifra posta a sequestro e che oggi viene restituita all’avvocato Trani: “La ricostruzione delle somme indebitamente percepite dal TRANI è stata riportata in apposito “Prospetto riepilogativo delle sentene liquidate con relative procedure esecutive di attivazione” dove sono stati indicati per ogni sentenza i seguenti dati:(cfr. Allegato n. 7 della nota della Pg operante del 26 giugno 2023) la procedura con la quale è stata reiterata la richiesta di pagamento; la sentenza attivata nelle procedure; le modalità di pagamento con la specifica se procedente o interventore; il pagamento spontaneo della sentenza all’esito del procedimento iniziale; Importi al netto della ricevuta di acconto liquidati dall’ADER per ogni sentenza. la data di accredito dell’operazione come da estratto conto; i relativi allegati: Titolo/Ricevuta di pagamento; Stralcio dell’estratto conto; Prospetto liquidazione della sentenza.

Pertanto, alla luce delle risultanze agli atti dell’indagine è stato riscontrato che l’avv. TRANI Silvio ha percepito indebitamente: euro 16.196,25 quali compensi e spese per l’esecuzione delle procedure, oggetto d’imputazione; euro 220.896,79 quali compensi e spese per le reiterate attivazioni di sentenze, quale interventore o procedente nell’ambito delle varie procedure esecutive come analiticamente indicato nel prospetto. Per cui l’avv. TRANI Silvio ha percepito indebitamente complessivamente euro 237.093,04.”
Ora inizia l’altra storia di questa vicenda che, è evidente, riabilita l’avvocato Silvio Trani quasi totalmente. Per arrivare alla fine, come detto, dovremo leggere le motivazioni a cui è giunta la Corte. E allora, potremo dire che è veramente finita. Altro che colpo di Magia, questa è Cassazione.

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