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giovedì, Maggio 16, 2024

Serie D. Ischia-Budoni 2-1. Mario Petrone: “Abbiamo lottato fino all’ultimo secondo. Che rabbia il gol al 97°. L’Ischia? Ha un progetto che mi piace”

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Con l’allenatore del Budoni, Mario Petrone, commentiamo il 2-1 dal Mazzella arrivato al 97°. La squadra è riuscita a trovare il pareggio su calcio di rigore ma, alla fine, però, è sfumato quel punto importante che poteva conquistare.
“Peccato! Abbiamo perso l’occasione di dimostrare di aver capito cosa significa quando si dice lottare fino all’ultimo secondo. È un peccato perché la squadra è stata bene in campo. Abbiamo concesso poche situazioni all’Ischia. Sapevamo che era una partita difficile su un campo difficile. Noi non siamo abituati a giocare sull’erba e l’abbiamo retta per tutto l’arco della partita, ma una punizione e un gol al 97°, praticamente all’ultimo secondo è un peccato, però ci deve far rendere conto che non è così che ci si salva.

Gioco forza abbiamo dovuto rimediare ad una mancanza di giocatori strutturati per infortuni che ci potevano dare più fisicità davanti e siamo stati costretti anche per le regole degli under. Ormai lo sappiamo, gli under vanno messi in determinati ruoli e in base anche allo stato fisico che i ragazzi stessi hanno. Abbiamo optato per questo tipo di inizio di partita. Però, poi, ho dovuto fare due cambi forzati con i ragazzi ed è sfumata anche un po’ la voglia negli ultimi 30 minuti di cambiare letteralmente la nostra partita perché non ho potuto mettere i ragazzi nella posizione di partenza, ho provato ad aggiungere una punta ma ho dovuto fare due cambi con i giovani e quello ci ha un po’ penalizzato.

Mister, abbiamo visto il Budoni in campo che ha fatto veramente l’Ischia ai raggi x. Avete chiuso tutte le linee di passaggio e bloccato ogni ripartenza. L’avete studiata bene
Sì, come tutte le settimane. Quello che non riescono a capire i ragazzi è che, quando parlo di sacrifici, parlo di sacrifici che fa uno staff tecnico che lavora notte e giorno per metterli nelle condizioni di portare punti a casa e devono capire che, quando c’è da mettere la faccia, anche su un solo pallone, anche se è una punizione dal limite, bisogna metterla. Questo ci deve far capire che per salvarsi non basta. La società lo sta facendo da un po’ di tempo a questa parte, e noi lo ripetiamo quotidianamente, però poi in campo bisogna attuare quello che facciamo durante la settimana e quello che ci diciamo.

Sembra di sentire più della delusione del risultato, quello relativo alla prestazione
È la delusione dell’atteggiamento in determinate situazioni, perché la nostra è una squadra che si deve salvare e noi lo vogliamo fare attraverso il gioco sfruttando le potenzialità dei ragazzi. Oggi siamo andati in gol e con un rigore meritato, perché il ragazzo è uscito malconcio dal calcio che ha da subito, perché ha preso letteralmente una scarpata. Però, ripeto, è un peccato vanificare quello che di buono facciamo durante l’arco di 95 minuti. E non è la prima partita che succede. Devono capire che bisogna dare quel qualcosa in più sotto tutti i punti di vista.

Polemiche per quanto riguarda la terna arbitrale. Diciamo qualche parolina sia da parte vostra e da parte della gente nel contesto in generale.
No, io non commento l’arbitro. La settimana scorsa ho chiesto la Federazione, attraverso voi giornalisti di indagare sulla partita che abbiamo perso in casa col Trastevere, perché è stata una follia vedere determinate cose. L’arbitro ad Ischia ha fatto la sua partita, se ha commesso degli errori non sta a me giudicare, però sinceramente non so se c’era l’ultimo fallo della punizione. Il ragazzo mi diceva che ha preso la palla, però, ecco, non mi sento di giudicare l’operato dell’arbitro.

Un ritorno per lei a Ischia. Lei era già venuto qua per sostituire Migliaccio nella stagione 2023-2004.
“Vent’anni fa. Quando ho accettato la richiesta del presidente di salvare la squadra l’ho fatto veramente per un rapporto di amicizia. Era una società seria, una squadra che metteva nelle condizioni di lavorare e c’era l’iscrizione. Uno rimane sempre un po’ tifoso. Il vero peccato è stato venire in quel momento della storia dell’Ischia ed è andata come com’è andata. È stato un peccato, perché come dico sempre da anni, quella era una squadra che, se l’avessi allenata dall’inizio, avremmo parlato di altri progetti”

Secondo le, dove può arrivare, invece, questa Ischia?
“Mi è piaciuta. Hanno giovani bravi, intraprendenti, sfruttano le potenzialità che hanno e hanno delle linee di gioco ben precise. Noi oggi abbiamo fatto veramente una buona gara cercando di bloccarli sul nascere. Siamo andati bene e ripeto, al di là delle assenze che avevano oggi anche perché anche noi avevamo le nostre. Questa Ischia è una squadra che ha un progetto giusto, e mi piace perché è un misto di giovani con giocatori esperti, non tanto grandi, con la giusta età. E poi, come dico sempre, quando si lavora sul posto ed escono ragazzi del posto, una società come l’Ischia deve essere contenta e, secondo me, è giusto che proseguono su questa strada”

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