sabato, Luglio 27, 2024

L’ospedale “Anna Rizzoli” che ci piace

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Il ringraziamento di una famiglia di turisti per le cure al figlio

Arriva il post – e non è il primo caso – che mette in luce da parte di ospiti dell’isola la professionalità e la disponibilità degli operatori dell’ospedale “Rizzoli”. Il buon lavoro va sempre elogiato e dunque siamo felici di pubblicare messaggi di questo genere, che chiariscono come tanti aspetti della sanità isolana funzionino, a dispetto delle critiche e delle scelte dei dirigenti in terraferma. Ma chi opera sul posto si prodiga per il bene dei pazienti.
Ecco il racconto del lettore che stava trascorrendo una vacanza a Ischia con la famiglia e il cui figlio aveva necessità di cure urgenti: «Eravamo a Ischia, in vacanza, Luca non stava bene, aspettavamo che si liberasse un posto al Monaldi (dove è seguito e curato egregiamente). Il posto non si liberava e Luca peggiorava.

Io e mia Moglie (notate la maiuscola), chiamavamo un’ambulanza privata e nonostante il mare agitato, decidevamo di partire per Napoli, poiché in molti ci sconsigliavano di portarlo all’Ospedale Rizzoli Lacco Ameno. Era il 29 agosto, martedì.
Nel tragitto tra Ischia Porto e Casamicciola, dove dovevamo imbarcarci per Pozzuoli, 100 metri prima dei Castiglioni, Luca era vittima di una grave crisi respiratoria. A quel punto ci restava solo il pronto soccorso del Rizzoli. Ed è per questo che scrivo questo post.

Al pronto soccorso sono stati bravissimi e tempestivi ad intubarlo subito. Dopodiché è stato portato in Rianimazione, sempre lì, al Rizzoli. Be’ la rianimazione del Rizzoli è un reparto di eccellenza. Luca è rimasto lì 9 giorni, in quei giorni abbiamo avuto modo io e mia Moglie di apprezzare non solo la professionalità, le capacità ma soprattutto l’umanità di quei medici e infermieri.
Adesso Luca è ancora ricoverato a Napoli, migliora pian pianino, ma questo è un post per ringraziare tutti i medici del Pronto Soccorso e Rianimazione: Il Dott. Mario Aloi, il Dott. Del Franco, la Dott.ssa Galano e altri di cui non ricordo il nome e gli infermieri capaci e amorevoli che hanno coccolato nostro figlio.
Grazie anche a tutti i parenti e amici che sapevano per l’affetto e il sostegno».

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