lunedì, Ottobre 7, 2024

FASE-LEGNINI. Il sisma di Ischia vive una nuova “rivoluzione”

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Ida Trofa | Il 1 giugno Giovanni Legnini, commissario di governo alla ricostruzione post-terremoto del 2017 a Ischia, ha firmato un atto che dovrebbe semplificare le procedure d’accesso ai contributi per la ricostruzione. Si tratta della ordinanza 17. Ieri, al termine di una tre giorni di incontri, ha voluto spiegare alla popolazione, nella sala consiliare di Lacco Ameno, i temi cruciali.
“Il primo obiettivo è individuare gli edifici che potranno essere avviati a progettazione senza pianificazione e gli altri che, invece, richiedono il piano di ricostruzione che dovrà essere redatto dalla Regione. Fermo restando il diritto acquisto del singolo a ricostruire – sottolinea, a margine di un nuovo giro di incontri operativi fra Napoli e Ischia, il Commissario per la ricostruzione post-sisma 2017, Giovanni Legnini – Oggi non c’è più la dichiarazione di intenti, ma sono state riscritte le regole per concentrare le procedure di condono, urbanistica e di concessione dei contributi, rendendole più semplici”.

La visita era cominciata venerdì mattina, ieri si è conclusa con il vicepresidente regionale Fulvio Bonavitacola, con i sindaci e i tecnici dei Comuni di Casamicciola, Forio e Lacco Ameno. Solo la messa di Sant Antonio a Casamicciola è saltata per stanchezza (sic!). Al centro delle riunioni anche i problemi della ricostruzione pubblica, a cominciare dagli edifici scolastici. Infine, il confronto pubblico in municipio con il padrone di casa Giacomo Pascale: “l’auspicio è quello di regole più efficaci per la ricostruzione privata e pubblica, io ci tengo alle scuole e che ci sia la collaborazione di tutti in maniera responsabile, anche della stampa”.

“In tempi brevi – aggiunge Legnini – abbiamo ascoltato e raccolto le proposte di tutti per poi decidere. A distanza di quasi cinque anni dal sisma la ricostruzione di Ischia non può più attendere e stiamo tentando di rimediare al torto che l’isola ha subito.
I proprietari degli immobili danneggiati fruiranno di un terzo condono edilizio. Non tutto sarà concesso – il Mibact si è riservato di poter dare attraverso la Soprintendenza parere negativo agli “abusi che realmente determinano danno al paesaggio” – ma di fatto si introduce la distinzione fra abusi minori, “tollerabili”, e abusi gravi. Potevamo varare questa ordinanza 3 o 4 settimane. Abbiamo atteso il parere del Ministero. Senza, richiarivamo di poggiare sulle sabbie mobili”.

“Da Lunedi 20 giugno con la nuova procedura saranno pronti i nuovi moduli, in concomitanza, tra 10 giorni con la riapertura degli uffici al Palazzo reale. Poi prevedere o i corsi di formazione/informazione con i tecnici” conclude Legnini che non nasconde le preoccupazioni.
“La Preoccupazione che ho è che non si manifesta la capacità di produrre i progetti di ricostruzione. Le regole sono il presupposto, ma la ricostruzione la si fa con le imprese, i tecnici, spinti dai cittadini. L’appello va a loro come va ai comuni affinché con la stampa si facciano parte attiva per la informazione ai cittadini.Per aiutarli a comprendere quel che funziona e cosa no. Ni istituiremo, a breve, il servizio di assistenza diretta”.
Poi la presa di posizione: “Sarò inflessibile sui tempi. Non facciamo parate, lavoriamo per rimediare ai ritardi ed ai torti subiti”.

E Giovan Battista Castagna a metà tra il sindaco e l’ingegnere ammette: “tecnici impreparati, serve formazione informazione. Sono d’accordo con il commissario. Per il resto oltre la tragedia scontiamo anni di ritardi e di problemi sulla gestione del territorio”.

Oltre L’impegno di Legnini. Solo chiacchiere e demagogia
Parafrasando De Luca l’unica verità è questa solo chiacchiere e demagogie. Nessuno vuole ricostruire, ma speculare. E’stato chiarissimo ieri. Al termine del lungo week end di incontri istituzionali ad Ischia, oltre la buona volontà e l’impegno, l’ascolto di Legnini, c’è il nulla. C’è la nuova ordinanza, c’è il canovaccio che oggi Legnini intende seguire dopo aver ascoltato i primi. Ma oltre le regole se alla base mancano i progetti e le istanze del territorio, si è destinati a fallire.
Si sono puntellati gli interessi dei singoli attori chiamati al capezzale del terremoto. Più durerà e più ci guadagneranno. Per ora, oltre l’agenda tracciata dall’uomo dei terremoti, non c’è nulla di buono per i cittadini. Nessuna semplificazione afferrabile nell’immediato. Nel mentre si attende un provvedimento vero che rende più semplice la vita alla gente, ci godiamo lo spettacolo indegno di chi la vuole cotta e chi la vuole cruda.

I nostri attori protagonisti, quelli di questo grasso, grosso, matrimonio Greco, tirano per la giacchetta, pretenderanno, adulano il commissario (oggi Giovanni Legnini) quando non gli darà più quello che chiedono e come lo chiede, scaricheranno anche l’uomo dei miracoli 2022. Scaricheranno anche Giovanni Legnini il salvatore.
È già accaduto. Fino a quando chi con la mano accompagna il commissario sulle macerie del cratere avrà degli interessi personali, sempre più grandi da tutelare e finanziarie, rispetto all’interessi della comunità, non avremo mai una ricostruzione è un post terremoto. Fino a quando chi accompagna la Regione Campania, mostrando solo ed esclusivamente le sue sciagure da foraggiare, letti d’alveo sempre più comodi sui cui riposare, non esiterà una proposta valida nè una ricostruzione, un piano di ricostruzione che possa dirsi altro che mercimonio e clientela.
Sul post terremoto ad Ischia, ha proprio ragione Vincenzo De Luca. Sono “Malati di chiacchiere ma non è stato fatto nulla”. Il primo ad ammetterlo è il governatore della Campania, coautore è responsabile di questo disastro chiamato terremoto Ischia. Da primo giorno, all’indomani della dichiarazione dello stato d’emergenza.

“Siamo malati di chiacchiere in Italia. Dopo il terremoto di Ischia si aprì un grande dibattito, ma non è stato fatto nulla, sembra incredibile” dice lo Sceriffo che nel metro ha messo su l’assurdo teatrino dell’allegro ricostruttore per solleticare l’ego e forse altro del suo arzillo vice, Bonavitacola. Poveretto, si era perso lo scopo delle capatone ad Ischia senza un ruolo sul terremoto. Oggi ce l’ha, ma non ci ha ancora spiegato come intende sfruttarlo… il piano.

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