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Ecco Ilaria in campo, aspettando Patrick | #4WD

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Ecco Ilaria in campo, aspettando Patrick | #4WD

Daily 4ward di Davide Conte del 19 aprile 2024

Non ce la fanno, proprio no. Non riescono a essere coerenti in alcun modo, quelli di certa sinistra. Prima la smentita di circa una settimana fa della Schlein per il PD a “Porta a Porta” (“Non è in campo”), poi quella del segretario di Alleanza Verdi Sinistra Bonelli ieri a ora di pranzo a “L’aria che tira” (“Smentisco. Non c’è nulla da verificare. Smentisco. Cos’altro devo fare?”). Poche ore dopo, invece, impazzavano le breaking news sul comunicato ufficiale di Fratojanni e dello stesso Bonelli: “D’accordo con il papà candidiamo Ilaria!”. Perfetto, le jeux sains fait!

Quindi, in attesa di sapere se anche l’ingrato Patrick George Zaki scenderà in campo con qualche lista dello stesso schieramento, così come ipotizzato da tempo su più fronti, ecco che con la candidatura di Ilaria Salis al Parlamento Europeo crolla nella parte più estrema della sinistra italiana anche la tanto sbandierata “opportunità politica”, a più riprese utilizzata senza sconti contro i propri avversari di centrodestra. E se, com’è vero, viene meno anche una certa prudenza nella scelta delle candidature, considerata la precedente esperienza alle politiche con il “simbolo” Soumahoro, eccoci difronte alla più sfacciata forma di strumentalizzazione istituzionale di una vicenda che, in caso di elezione, dovrebbe di fatto “salvare” da undici possibili anni di regime carcerario ungherese questa insegnante lombarda di scuola elementare che tredici mesi fa si prese la briga di partire dall’Italia e andare ad aggredire in quel dell’Ungheria alcuni partecipanti alla manifestazione del “Giorno dell’Onore”.
E ancora più sfacciata è la dichiarazione congiunta di Bonelli e Fratojanni, come se la mano destra non sapesse quel che fa la sinistra, nell’ammettere che la candidatura della Salis intende “tutelare i diritti e la dignità di una cittadina europea, anche dall’inerzia delle autorità italiane per ottenere una rapida scarcerazione in favore degli arresti domiciliari negati con l’ultima decisione dai giudici ungheresi.”

Vedete, quando constato che la faccia tosta di certi esponenti del parlamento nazionale non conosce più alcuna forma di dignità e coerenza, come se più di sempre fosse legittimo ritenere vero tutto e il contrario di tutto in barba all’intelligenza di chi li ascolta, sorrido prim’ancora di indignarmi. Perché se sono questi elementi a dover rappresentare l’alternativa al Governo attualmente in carica, Giorgia Meloni e compagni resteranno indisturbati a guidare il Paese molto più a lungo di quanto consentito dai loro stessi meriti sul campo.

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