giovedì, Dicembre 12, 2024

Di che “terme” dobbiamo morire? L’appello dei 17 delle Terme Comunali di Ischia

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

La vicenda diventa complicata: da una parte le proposte, dall’altra gli obblighi della pubblica amministrazione e la paura corte dei conti. Al contratto scaduto nel 2021, sono seguite e scadute le proroghe. Una delibera di giunta “salva stagione” non è diventata contratto e ora si studia una soluzione per salvare, almeno, i posti di lavoro per 17 famiglie. che restano in attesa

Gaetano Di Meglio | La storia delle Nuove Terme Comunali di Ischia vive una vecchia pagina di dolore e di incognito. Una questione economica, di rapporti tra l’ente di Via Iasolino e la Alga srl di Antonio Fimiani. Una storia di leggi, di accordi, di pagamenti e tanti danari che servirebbero per un vero rilancio della struttura di Via delle Terme.

Una storia complessa che vede coinvolte 17 famiglie e un futuro nuvoloso.
Lo scorso 2 dicembre, la società che fa capo al Dottor Fimiani ha comunicato al Comune di Ischia si fermarsi con la gestione dell’impianto comunale andato avanti, da tempo, solo in virtù di una delibera di giunta comunale e senza che un vero e proprio contratto di fitto o di gestione fosse stato completato.
Un rapporto, questo tra Fimiani e il Comune di Ischia, che arriva al suo capolinea del dicembre 2023 dopo gli anni del covid e dopo diverse difficoltà economiche che hanno complicato, tra l’altro, l’intera vicenda. Una diversa interpretazione della legge nel merito delle fidejussioni, una certa somma di canoni non versati e le diverse responsabilità del caso completano il quadro di non facile risoluzione.

In questi mesi, tuttavia, anche senza contatti diretti, qualche piccolo passettino si è mosso. Secondo alcuni bene informati, sembra che sul tavolo degli uffici comunali ci sia una proposta, ancora verbale, da parte del privato che il Comune starebbe vagliando. Secondo i rumors raccolti, infatti, sembra che Fimiani avesse proposto al comune di investire nella struttura i fondi necessari per renderla funzionale e di rivedere il canone di fitto che, allo stato attuale, non è più gestibile rispetto al periodo in cui venne negoziato. L’ultimo contratto di fitto, per dirlo in parole povere, è scaduto nel 2021. Nel frattempo, è cambiato il mondo. Ed è cambiato anche il mondo del turismo isolano.
A questa complessa vicenda che, è ovvio, si sviluppa sullo sfondo della paura di chi deve firmare in vista del potenziale danno erariale e dell’ombra della Corte dei Conti, si aggiunge quella relativa alla titolarità delle fonti termali. Una questione di non poco conto che, in ogni caso, va letta alla luce delle recenti modifiche legislative e alle prescrizioni della famosa Bolkestein. Ad oggi, la titolarità delle fonti che alimentano il centro comunale (e su questo non c’è nessun dubbio) sono nel pieno possesso di Alga Srl. Quello che era scontato all’inizio, ovvero Fimiani in virtù del contratto di gestione del complesso Comunale, oggi dovrebbe passare per le nuove leggi in vigore. Ovvero? Nel caso non si trovi una soluzione con il precedente gestore delle Terme Di Ischia, il comune dovrebbe partecipare ad un bando europeo attivato dalla Regione Campania. Una vera e propria schizofrenia legislativa italiana.

NEL FRATTEMPO AL COMUNE
Al Comune di Ischia, nel frattempo, si studia come evitare di tenere chiuse le terme per un anno, come trovare una linea di intesa con Fimiani e, nel frattempo, predisporre un nuovo bando. Una scelta, questa, che oltre a poter prevedere una “proroga” (anche alla luce dei “casini” del passato), dovrebbe assicurare la riapertura del complesso termale. Una corsa contro il tempo in vista della prossima estate che è stata evidenziata anche da una nota protocollata dai lavoratori delle Terme.
Una nota protocollata nei giorni scorsi e che tiene conto di quelle che sono le esigenze delle famiglie che vivono con le terme. Una fase di stallo che, se per l’azienda e per l’Ente potrebbe anche andare avanti, per i lavoratori, invece, è una tagliola che nessuno si può permettere.
Serve una decisione a stretto giro soprattutto per evitare che questi lavoratori si trovino senza neanche la possibilità di poter trovare altro lavoro nelle diverse aziende del territorio. Tenerli in stand by, in questo modo, non è tollerabile.

LA NOTA DEI DIPENDENTI: RESTO UN PASSAGGIO A NUOVO GESTORE.
Le parti istanti: tutte firmatarie del presente atto rappresentano quanto segue. Gli scriventi sono occupati presso la struttura Nuove Terme Comunali di proprietà del Comune di Ischia.
Detta struttura è stata concessa da ultimo alla srl Alga e l’affidamento alla stessa risulta prorogato dapprima fino al 31.10.2023 e poi prorogato al 02.12.2023, quantunque il contratto a suo tempo stipulato sia scaduto e la srl Alga ha ottenuto solo proroghe dell’affidamento.
Tanto ha comportato che alla data del 02.12.2023 la srl Alga ha provveduto al licenziamento di tutto il personale avviandosi a restituire la struttura tornerà all’ente che dovrà decidere l’affidamento ad altro gestore.

Che l’affidamento, in qualunque modo venga attuato realizzerà un trasferimento di azienda ex art. 2112 c.c. norma che fissa il principio in base al quale il trasferimento si realizza a prescindere dallo strumento giuridico utilizzato, verificandosi ogni qual volta vi sia una operazione che comporti un mutamento nella titolarità dell’azienda, indipendentemente dalla tipologia negoziale o dal provvedimento sulla base dei quali il trasferimento è attuato.
Inoltre l’espressa inclusione, nel disposto dell’art. 2112, 5° co., del “provvedimento” tra le altre possibili cause del trasferimento, costituisce un importante innovazione, a dimostrazione di un approdo normativo della generale assoggettabilità alla tutela codicistica di tutti indistintamente quei trasferimenti d’azienda determinati da provvedimenti autoritari e di natura amministrativa, che prima rimanevano a detta tutela sottratti (Cfr. Cass. n. 5934/2004).

Al riguardo il 5° comma dell’art. 2112 disancora il concetto di azienda dalla definizione che ne dà l’art. 2555 c.c. dovendosi ora fare riferimento solo a quanto previsto dal predetto art. 2112 in cui si è passati da una nozione di trasferimento incentrata sulla circolazione dell’azienda ad una nozione incentrata sul mutamento di titolarità dell’impresa.
E’ stato poi evidenziato condivisibilmente dal Supremo Collegio che, ai fini dell’applicazione dell’art. 2112 c.c. sul mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d’azienda, è sufficiente che il medesimo complesso dei beni dell’impresa sia passato a un diverso titolare, a qualunque titolo, sulla base di una vicenda giuridica che si possa comunque ricondurre al fenomeno della successione in senso ampio (così Cass. civ., sez. lav., 13/01/2005, n. 493; nello stesso senso Cass. civ., sez. lav., 25/03/2004, n. 5992).
Perché si configuri un’ipotesi di trasferimento d’azienda ai sensi dell’art. 2112 è sufficiente che il complesso dei beni dell’impresa sia passato a un diverso titolare sulla base di una vicenda giuridica che si possa ricondurre al fenomeno della successione in senso ampio. Non deve considerarsi essenziale che ci sia stato un contatto diretto tra le due figure imprenditoriali interessate sicché il trasferimento di azienda è realizzabile, sempre che si abbia un passaggio dei beni di non trascurabile entità, anche in due fasi per effetto dell’intermediazione di un terzo (C. 26215/2006).

È stato di recente chiarito che, anche nel caso di mutamento della titolarità della concessione per atto autoritativo della P.A., è configurabile un trasferimento d’azienda ai sensi dell’art. 2112 qualora il complesso dei beni aziendali, nel passaggio di titolarità, resti immutato nella sua struttura organizzativa e nell’attitudine all’esercizio dell’impresa (C. 199/2008).
In ogni caso nella eventualità (piuttosto remota) che non dovesse verificarsi un trasferimento di azienda gli istanti hanno diritto di precedenza nelle assunzioni effettuate dal nuovo gestore e fin d’ora manifestano la loro disponibilità ad essere assunti dal nuovo gestore dell’azienda termale.

Tutto ciò premesso, si chiede che alla scadenza dell’affidamento contratto la srl Alga provveda ad inviare all’ente l’elenco nominativo di tutti i dipendenti in servizio e nel contempo si chiede altresì al Comune di Ischia, nel predisporre gli atti per l’affidamento ad un nuovo gestore, o comunque in caso di passaggio diretto a nuovo soggetto di adottare tutti gli atti opportuni affinché la posizione degli scriventi venga tutelata riconoscendosi il proprio diritto alla continuità del rapporto di lavoro”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos