Elena Mazzella | L’ormai noto appuntamento di settembre Andar per Cantine organizzato dalla Pro Loco Panza arrivato quest’anno alla tredicesima edizione, ha segnato la ripresa dopo il Covid con la riscoperta di Ischia attraverso le cantine e i sentieri. Un viaggio enogastronomico che, dopo l’anno di fermo dovuto alla pandemia a causa del Covid, lo scorso lunedì ha preso il via con grande attesa riscuotendo già dopo i primi giorni grande successo con circa mille partecipanti solo nei primi giorni. Ricco e folto il programma di questa edizione particolare che ha coinvolto ben 13 cantine contadine e 7 aziende agricole, coniugando percorsi gourmet e trekking per sentieri.
Nel pieno rispetto delle normative anti-Covid, con un protocollo ad hoc, ogni giorno, al mattino e al pomeriggio, il programma prevede, contraddistinti dai nomi delle varietà dei vitigni isolani, i tour tra le più antiche realtà vitivinicole di Ischia, un viaggio in un piccolo mondo antico fatto di piccoli agricoltori e di grandi aziende, accomunati dall’appassionato legame con il vino, che qui risale addirittura ai tempi della Magna Grecia. E infatti, proprio per mettere in risalto questo collegamento con i greci, novità assoluta di quest’anno troviamo in calendario per domenica 26 settembre, il Percorso Gourmet che omaggia la Coppa di Nestore, il più antico ritrovamento greco risalente all’ ottavo secolo a.C. L’appuntamento, previsto sia di mattina che di pomeriggio, prevede la visita al Museo di Villa Arbusto dove si potrà ammirare il prezioso reperto che riporta inciso il primo esempio di scrittura, per poi proseguire con la visita all’ antica Cantina di Tommasone, scavata nella pietra.
“Non potevamo non omaggiare il nostro reperto archeologico più importante, la Coppa di Nestore, che con la sua incisione con i primi caratteri di scrittura, testimonia l’importanza che aveva il “nettare degli dei”, prodotto ad Ischia già dall’ottavo secolo a.C. grazie all’importazione della vite ad opera dei greci” afferma Leonardo Polito, presidente della Pro Loco Panza, che continua: “Colgo qui l’occasione per ringraziare l’amministrazione comunale di Lacco Ameno, il sindaco Giacomo Pascale e il vice sindaco Carla Tufano per la disponibilità e fiducia accodataci. Con la ripartenza di quest’anno incerto abbiamo voluto dare un segnale di ripresa dopo il fermo dello scorso anno dovuto alle restrizioni antiCovid tornando a raccontare la straordinaria biodiversità dell’isola attraverso le storie del vino. E lo abbiamo fatto rispettando tutti i protocolli, organizzando piccoli gruppi in modo da non creare assembramenti, con non poche difficoltà.
Buona la partecipazione dei primi giorni, che ha visto la presenza di molti stranieri: tedeschi, francesi, ceki, austriaci, americani, canadesi, olandesi, polacchi, ma anche tanti ischitani vogliosi di rivivere le proprie tradizioni”.
E con il buon auspicio di Bacco, la geniale rassegna che celebra i vini ischitani e che ha segnato il tutto esaurito per gli eventi in programma il prossimo week end, ha registrato anche la presenza di molti giovani, desiderosi di scoprire i tesori nascosti delle nostre cantine contadine. Accoglienti e briosi i cantinieri, che con entusiasmo hanno accolto i visitatori con assaggi gourmet tipici aprendo le proprie cantine che solo durante la manifestazione si possono visitare. Citiamo tra le tante, la Cantina di Ciro, scavata a mano dal fondatore con un solo braccio, ricca di antici cimeli di vendemmia; la cantina Raustella, con i suoi antichi palmenti e ventarole; la cantina Scardecchia nel cuore di Succhivo, esempio delle antiche usanze contadine; la Cantina di Nonno Michele da Tony, che si distingue per la tipica pietra sudaria; La cantina Scilatur, a Buonopane, l’agriturismo I Sapori della Nonna, la tenuta del Cannavale e tante altre cantine tipiche che potrete scoprire partecipando all’evento che si protrarrà fino al 30 settembre (info e prenotazioni su www.prolocopanza.it).
Ci sono poi le famose aziende agricole, tra le quali Tommasone, Cenatiempo, Pietratorica, che nonostante sono in pieno regime di vendemmia, hanno aderito aprendo le proprie cantine a regime ridotto (e per questi motivi si pensa di rivedere le date della manifestazione per il prossimo anno).
Arrivato alla seconda edizione è il Coniglio Day (proposto ieri in calendario), la giornata dedicata al re indiscusso della tavola della vendemmia, il piatto tipico per eccellenza: il coniglio all’ischitana. “Andar per Cantine è anche riscoprire i nostri antichi sapori, e dedicare una giornata al piatto tipico per antonomasia della tavola della vendemmia ci è parso doveroso” continua Leonardo Polito che esorta cosi tutti i ristoratori a proporre nel loro menù di questa giornata piatti dedicati al coniglio.
Altra novità di quest’anno è il collegamento con Andar per Sentieri, l’evento che solitamente aveva luogo a maggio ma che quest’anno per via della pandemia è saltato. “Abbiamo pensato di riproporre, con appuntamenti giornalieri all’interno del programma di Andar per Cantine, alcuni itinerari trekking alla scoperta degli antichi sentieri più suggestivi della nostra isola”. Si riscoprono a piedi dunque luoghi quali La bocca di Tifeo, le due Baie incontaminate (Pelara e Sorgeto), i famosi Pizzi Bianchi, sino ad arrivare in vetta, sull’Epomeo passando per l’antico eremo di S.Nicola.
Ma per cantine non si va solo per vie di terra. E’ stato riproposto infatti anche quest’anno l‘evento “Le Vigne del Mare” (in programma oggi), il giro dell’isola a bordo del veliero, che si propone di far scoprire le famose viticolture eroiche a picco sul mare che altrimenti non si potrebbero visitare.
Per terra e per mare dunque, il vino si riconferma la grande attrazione del mese di settembre ma con rammarico Leonardo Polito lamenta l’assenza di contributi pubblici, necessari per contribuire a far crescere la manifestazione che proietta la nostra isola nel panorama delle mete più ambite dai turisti: “Ci è dispiaciuta l’assenza dei contributi pubblici, ma abbiamo fatto leva sulla disponibilità delle cantine e dei viticoltori, delle aziende vitivinicole e di qualche sponsor che crede ancora in un percorso virtuoso. Ma ora è tempo che l’isola d’Ischia scelga la strada da intraprendere dialogando con la Regione Campania e disegnando una traiettoria finalmente unitaria. Ci piacerebbe pensare all’isola di domani come ad un territorio con meno auto e più biciclette, con sentieri tenuti bene no solo con l’opera volontaristica di chi si offre per ripulirli prima della bella stagione”.