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Sinner, il tennis e il futuro | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 21 novembre 2023

Cosa aspettarsi da Jannik Sinner per il futuro? Il meglio. Il tennista altoatesino si è ormai incanalato in un filone di leadership silente quanto efficace, che al momento, lo vede soccombente solo contro l’incontrastato numero uno al mondo; uno che a trentasei anni detta ancora legge di racchetta con chiunque e che, comunque, nel girone ha dovuto arrendersi a lui prendendosi poi ampia rivincita in finale.

La maturazione tecnico-tattico-psicologica di Sinner l’abbiamo notata tutti, al punto da tornare ad appassionarci al tennis in tivù come non accadeva da anni. Ma soprattutto, nelle sue parole dopo la pur amara sconfitta, abbiamo notato che questa finale alle Nitto ATP Finals per lui è subito diventata un punto di ripartenza e non certo di arrivo, nella consapevolezza che tanto è stato fatto negli ultimi mesi ma ancora tantissimo si può e si deve fare in quelli a venire, dall’alto dei suoi “soli” ventidue anni. E anche la dichiarazione che, a stagione finita, tornerà a partecipare alle finali di Coppa Davis rappresenta un segnale importantissimo per il tennis italiano e per quel senso di appartenenza che in altri casi era parso mancargli.

Sono in tanti a recriminare che Sinner avrebbe dovuto evitare di salvare la qualificazione di Djokovic alle semifinali di Torino, in modo da incontrare avversari meno scomodi sul suo cammino negli ultimi due incontri in programma prima della vittoria finale. Ma come ha scritto giustamente l’amico Thomas Fusco su Facebook, questo genere di strategie sembrano ancora lontane dal mondo del tennis, in cui senza dubbio i top ten al mondo diventano in un attimo vere e proprie macchine da soldi, ma dove ancora prevale quella voglia di vittoria in assoluto che sembra non ammettere compromessi col rivale. E Jannik sembra proprio uno di quelli che ha fatto del lavoro e del sacrificio una vera ragione di vita attraverso cui sfondare il muro del successo e, magari, raggiungere un giorno il traguardo prospettatogli a fine gara proprio da Djokovic, che prima o poi dovrà fare i conti l’età che avanza: occupare al suo posto e a lungo la piazza d’onore del ranking mondiale!

Una cosa è certa: per chi ama il tennis, sport apparentemente elitario ma coinvolgente ed aggregante molto più di qualsiasi altro, a meno di sgradite sorprese, questo ragazzo ci offrirà ancora a lungo tanto bel vedere.

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