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venerdì, Marzo 29, 2024

Decreto penale di condanna per il gotha degli albergatori

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Paolo Mosè |  E’ certamente il gotha degli albergatori, quelli per i quali il pubblico ministero ha chiesto ed ottenuto l’emissione del decreto penale di condanna. E che il gip Vincenzo Alabisio ha prontamente accolto e disposto la notifica agli indagati. Pene pecuniarie per aver violato norme ambientali, aver disatteso la legislazione dell’emergenza rifiuti in Campania che di fatto ha inasprito le sanzioni, proprio per evitare che si perpetrassero gli scempi che abbiamo dovuto registrare soprattutto lungo le strade cittadine in terraferma.

Tra gli avvisati ci sono personaggi di rilievo, i cui ruoli vengono specificati nei capi d’imputazione che vengono loro contestati, e sono Carmine Di Meglio, Giovan Giuseppe Buono, Francesca Maria Presutti, Salvatore Di Meglio, Anna Russo e Francesco Orofino. Poi c’era il capostipite della famiglia Bazzoli, il quale nel frattempo è deceduto e l’autorità giudiziaria procederà con una sentenza di non doversi procedere per morte del reo. Tutti questi personaggi del mondo turisticohanno due possibilità: la prima accogliere il “verdetto” della sanzione pecuniaria e pagare o impugnare il decreto penale di condanna e in quel caso non ci sarà necessità né obbligatorietà a versare alcunché e gli atti verranno immediatamente trasmessi al giudice del dibattimento. Il quale procederà ad annullare il decreto penale di condanna e inizierà il processo dibattimentale con le richieste del pubblico ministero, quelle della difesa e l’escussione dei testi delle liste delle parti. E se dovesse emergere una responsabilità dell’imputato, non saremmo più nell’ambito di una sanzione pecuniari, ma anche detentiva. Con tutti i benefici previsti dalla legge.

Nell’avvertenza consegnata ai vari soggetti interessati il gip Alabisio scrive: «Ciascun imputato che può proporre, personalmente o a mezzo del difensore eventualmente nominato, opposizione entro quindici giorni dalla notifica del presente decreto, con dichiarazione da depositare nella cancelleria di questo ufficio o del tribunale del luogo ove l’interessato si trovi e che, nel caso di mancata opposizione nei termini, il presente decreto penale diventerà esecutivo…». In queste poche parole è ben specificato il passaggio più determinante di quest’attività che è sfociata in un’indagine condotta dai Carabinieri nei confronti di importanti imprenditori dell’isola.

Sono numerose le contestazioni che vengono elencate dal pubblico ministero nei confronti degli imputati, tutte inerenti alla violazione di ambientali, è logico che fosse così. Due sono i capi d’imputazione che chiamano in causa Carmine Di Meglio ed entrambi per la stessa tipologia di reato ma con articoli diversi. Nel primo «per aver, quale legale rappresentante della Limparo srl gestore dell’albergo Hotel Terme Felix, sito in Ischia alla via Alfredo De Luca, effettuato scarichi in pubblica fognatura di acque reflue industriali, segnatamente provenienti dalle piscine termali, senza alcun trattamento preventivo e senza alcuna legittima autorizzazione».

Nella seconda contestazione il Di Meglio risponde di aver utilizzato e poi disfatto altro materiale in modo non consono: «Perché nella sua qualità di rappresentante legale della Limparo srl effettuava un’attività di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi (teli di plastica posti sui letti utilizzati per la fango-terapia) senza la prescritta autorizzazione».

Fatti accertati dagli organi sanitari competenti tra il 19 e il 27 febbraio del 2015.

L’altro imprenditore alberghiero che ha ricevuto l’“invito” del gip Alabisio è Giovan Giuseppe Buono, anche lui ritenuto responsabile di aver violato in questo caso solo una ipotesi di reato nell’ambito del decreto legislativo sulla norma in materia ambientale: «Per aver, quale legale rappresentante della “Ischia srl”, gestore della struttura ricettiva denominata “Hotel Parco Verde”, sito in Ischia alla via Mazzella, effettuato scarichi al suolo di acque reflue industriali provenienti da un locale adibito a lavanderia, senza alcuna legittima autorizzazione». Anche per questo episodio l’infrazione è stata contestata il 27 febbraio del 2015.

Altro albergatore, identica contestazione. In particolare a Francesca Maria Presutti: «Per aver, quale amministratore unico della società “Hotel Solemar srl”, gestore della struttura ricettiva omonima sita in Ischia alla via Battistessa, effettuato scarichi in pubblica fognatura di acque reflue industriali, segnatamente di controlavaggio dei filtri delle piscine, senza alcun trattamento preventivo e senza alcuna legittima autorizzazione».

E’ chiaro che leggendo queste contestazioni siamo nell’ambito di una infrazione non grave, tant’è vero che è stato lo stesso pubblico ministero a sollecitare al gip il decreto penale di condanna che si sarebbe concluso e gli atti finiti in archivio con il pagamento di una somma che di qui a poco elencheremo.

Nell’elenco c’è anche un altro albergatore, Salvatore Di Meglio, componente della famiglia che gestisce il gruppo della Dimhotel, che detiene il maggior numero di strutture ricettive nel comune d’Ischia. Anche per lui la medesima contestazione per una delle sue strutture: «Per avere, quale legale rappresentante della “Hotel Terme President srl”, gestore dell’albergo “Hotel President Terme”, sito in Ischia alla via Alfredo De Luca, effettuato scarichi in pubblica fognatura di acque reflue industriali, segnatamente provenienti dal reparto di lavanderia senza alcuna legittima autorizzazione». Nel capo d’imputazione c’è un errore sulla esatta localizzazione della struttura ricettiva che non si trova in via Alfredo De Luca, bensì sulla circumvallazione esterna, più comunemente conosciuta tra gli ischitani come la sopraelevata.

Non avrà alcun seguito, invece, il decreto penale di condanna nei confronti di Gilberto Bazzoli che nel frattempo è deceduto. Chiamato in causa nella qualità di amministratore della società “Hotel Hermitage & Park” per la gestione dell’omonima struttura ricettiva presente a Ischia, per gli scarichi sul suolo delle acque reflue termali.

E’ stata un’attività d’indagine prevalentemente “bloccata” nel comune d’Ischia, perché dopo il 27 febbraio ne sono seguite altre di attività, e precisamente nei confronti di Presutti il 3 marzo, del Di Meglio l’11 marzo e il 16 marzo nei confronti di Anna Russo, anche lei con ruolo “dominante” in alcune aziende alberghiere: «Per avere, quale amministratore della società “Faba srl”, gestore, per l’attività alberghiera, della struttura ricettiva “Hotel Hermitage & Park” sita in Ischia alla via Mazzella, effettuato scarichi sul suolo di acque reflue provenienti dal locale lavanderia senza alcuna legittima autorizzazione».

La stessa Russo è chiamata in causa per un’altra attività ricettiva meglio specificata nella contestazione: «Per avere, quale amministratore della società “Hotel Regina Palace srl”, gestore della struttura ricettiva omonima, sita in Ischia alla via Edgardo Cortese, effettuato scarichi sul suolo delle acque reflue termali provenienti dal controlavaggio dei filtri delle piscine, senza alcun trattamento preventivo e senza alcuna legittima autorizzazione». Fatto avvenuto e accertato il 19 marzo del 2015.

L’ultimo della lista è un altro albergatore di rilievo che ha importanti strutture nel comune di Ischia e che risponde per simbologia degli stessi reati dei suoi colleghi. Si tratta di Francesco Orofino. Nella prima ipotesi viene chiamato dal pubblico ministero «per avere, quale amministratore della società “Aurum Lido srl”, gestore della struttura ricettiva “Hotel Ischia Lido”, sita in Ischia alla via R. Gianturco, effettuato scarichi in pubblica fognatura di acque reflue provenienti dal controlavaggio dei filtri di n. 2 vasche termali coperte, senza alcuna legittima autorizzazione».

Ed infine Orofino risponde della non corretta attività di gestione di rifiuti non autorizzati: «Perché nella sua qualità di amministratore della società “Aurum Lido srl”, effettuava un’attività di stoccaggio di rifiuti speciali non pericolosi (fanghi termali e fanghi delle fosse settiche) oltre il limite temporale di anni uno previsto per il deposito temporaneo». Fatto accertato l’8 maggio del 2015.

Il giudice, nel provvedimento notificato ai singoli imputati, scrive: «Ritenuto che ricorrono i presupposti di cui all’art. 459 cpp. e che deve applicarsi soltanto la pena pecuniaria, possono concedersi le attenuanti generiche; la pena può essere determinata per gli imputati Buono Giovan Giuseppe, Presutti Francesca Maria, Di Meglio Salvatore, Bazzoli Gilberto, nella misura di 3.000 euro di ammenda così determinata: pena base 6.000 euro di ammenda, pena ridotta per la concessione delle attenuanti generiche a 4.000 e pena ulteriormente ridotta a euro 3.000 di ammenda cadauno. La pena può essere determinata per l’imputata Russo Anna nella misura di 4.000 euro di ammenda; così come determinata per gli imputati Di Meglio Carmine e Orofino Francesco nella misura di 5.000 euro di ammenda».

Queste sono le somme che sono state ritenute eque e soddisfacenti per “sanare” quelle leggerezze riscontrate durante i controlli da parte dei vari organismi che lo Stato mette in campo a salvaguardia del territorio, dell’ambiente in genere. Sanzioni pecuniarie per troppa sicurezza, non avendo svolto tutte quelle attività che il complesso decreto legislativo n. 152 del 2006 prevede nella sua maestosità. Si pensi che questo decreto è composto da circa 300 articoli, da cui non è facile uscire una volta “ingabbiati” e sottoposti a controlli dagli uffici preposti. Qualche errore, manchevolezza, un risciacquo in meno dei filtri comporta la sanzione di cui vi abbiamo reso edotti nella lettura dei capi d’imputazione. Di sicuro molti di questi albergatori non si sono impressionati più di tanto del decreto penale di condanna e pretendono di essere giudicati serenamente da un confronto dialettico dinanzi ad un giudice che valuti la consistenza delle accuse e l’assenza di qualsiasi presupposto di pagare una sanzione.

3 COMMENTS

  1. Usano il bene pubblico per i propri comodi, distruggendo il territorio pur di trarne beneficio. Stanno distruggendo il futuro anche dei propri nipoti. Hanno sempre goduto di protezioni inspiegabili, ma fortunatamente qualcuno stà operando!

    • COME DICEVA MIO NONNO PRIMA O POI DEVE ARRIVARE BAFFONE FA CHE STIA ARRIVANDO E SI SISTEMI QUALCOSINA,PERCHE QUALCOSA SAREBBE TROPPO PER PERSONE COSI EGOISTE E SQUALLIDE,HONNO ROVINATO UN ISOLA E CONTINUANO A FARLO E NESSUN ISCHITANO HA MAI DETTO NO,ISCHIA UN ISOLA STUPENDA QUALCHE ANNI FA PENSAVO CHE FOSSE UN PAESE PERFETTO DOVER FAR CRESCERE I FIGLI,DA 2 ANNI HO CAMBIATO IDEA.AMO LA MIA ISOLA DI NASCITA DA LONTANO,SOLO DA LONTANO!!

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