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giovedì, Marzo 28, 2024

Zigarelli: «I costi del protocollo non dovranno gravare sulle società»

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Prima un breve excursus di quanto avvenuto nel corso del consiglio direttivo della LND, poi le indicazioni sull’iter che dovrà portare alla ripresa del campionato di Eccellenza, infine chiarezza in merito al protocollo che si dovrà adottare, con i dovuti distinguo e miglioramenti, con i costi che non dovranno essere sostenuti dalle società.

E’ il Carmine Zigarelli pensiero quello ascoltato nel corso della storica trasmissione “Lo Sport in Campania”.

Un intervento volto a spiegare in maniera comprensibile i meccanismi e le procedure messi in atto per far sì che riparta almeno il massimo campionato regionale. «Venerdì scorso c’è stato un lungo confronto tra i presidenti regionali che alla fine hanno trovato l’unanimità nella scelta di far diventare di interesse nazionale il campionato di Eccellenza – attacca Zigarelli –. Adesso la palla passa alla Federazione che farà richiesta al Coni e dunque bisognerà attendere la comunicazione da quest’ultimo. I campionati riguardano l’Eccellenza, Calcio a 5 C/1 ed Eccellenza femminile».

L’eventuale ripartenza dell’Eccellenza, renderebbe automatici a fine stagione i meccanismi tra retrocessioni dalla serie D e promozioni nel principale campionato dilettantistico nazionale. «L’articolo 49 delle Noif prevede il merito e il demerito sportivo. Il collegamento dell’Eccellenza con la Serie D porta a dover dare interesse nazionale al campionato regionale di vertice».

In merito alla possibile ripresa del campionato di Eccellenza, sul format da modificare per far rientrare l’attività in circa quattro mesi, Zigarelli ci va cauto. «Ci sarà autonomia per quanto concerne il format. Come riportato dal comunicato stampa (quello famigerato pubblicato nella tarda serata di venerdì che prevede che le società in difficoltà possano anche non ripartire, conservando però la categoria, ndr), dobbiamo chiedere una deroga all’art. 49 Noif per quanto riguarda promozioni e retrocessioni. Qualcuno parla di non introdurre le retrocessioni ma devono comunque esserci all’interno di un campionato. Il merito e demerito sportivo non possono mancare. Il consiglio federale, che si terrà dopo il 22 febbraio (in seguito all’assemblea elettiva Figc, ndr), darà quell’autonomia per i format che verranno svolti all’interno di ogni regione».

Dunque il blocco delle retrocessioni non dovrebbe verificarsi, anche se si dovrà fare chiarezza circa la facoltà di un club di non proseguire per oggettive difficoltà economiche . Due retrocessioni per girone (in pratica la metà di quelle previste dal regolamento 2020/21) e in mancanza di promozioni dal campionato di Promozione, riporterebbero l’Eccellenza campana a 36 squadre, un numero ideale per ripristinare i due gironi da 18. Il tutto al netto delle campane che retrocederanno dalla Serie D. «Alcuni colleghi di altri comitati stanno già ipotizzando una rivisitazione del format. Una cosa che farò anche io, insieme al consiglio direttivo, per far sì che ci sia un campionato avvincente. Dopo aver avuto l’autorizzazione da parte del Coni – aggiunge Zigarelli – dovremo dare alle società il tempo necessario per riprendere la preparazione in vista della ripresa del campionato, portandolo a termine e decretare le due vincenti che saliranno in Serie D».

LA PROMOZIONE – Sulla possibile ripresa anche della Promozione e dei campionati giovanili regionali, Zigarelli fa un passo indietro. «Tutti i comitati dell’Area Sud hanno espresso il desiderio di far ripartire sia la Promozione che la Prima Categoria. Questa è la volontà della LND, ma dobbiamo attenerci a norme governative. Se il DPCM dice che possono allenarsi e riprendere le competizioni solo le squadre di “interesse nazionale”, noi andiamo a salvare quella che è una parte della nostra attività, cercando di fare riprendere quanto prima anche i campionati minori e quelli giovanili. Anche il presidente del Settore Giovanile e Scolastico ha manifestato una grande voglia delle società di scendere in campo, ma bisogna sottostare alle decisioni di un governo che al momento non c’è. E il DPCM scade il 5 marzo. Ci auguriamo che prima di questa data ci vengano fornite delle indicazioni di far ripartire tutti i campionati, attualmente bloccati dalle norme imposte dal governo».

Sul protocollo, sulla scelta da fare riguardo i tamponi, Zigarelli rivela che «quando c’è stata la riunione di venerdì a Roma, al primo posto abbiamo messo la salute di tutti gli addetti ai lavori. Noi presidenti abbiamo chiesto contributi alla Figc per l’attuazione di un protocollo che non vada a gravare sulle spalle dei nostri presidenti. Un protocollo che andrebbe rivisto rispetto a quello in vigore in Serie D. Al termine dell’incontro, in una chiacchierata con il professor Tranquilli che è il nostro medico competente, lo stesso ci diceva che al Comitato Tecnico Scientifico per la D prevedeva dei tamponi rapidi di aziende importanti e non quelli attuali all’antigene. Dunque un tampone rapido di una ditta rinomata che ha costi inferiori rispetto a quelli che si pagano in D, pur essendoci una convenzione con i laboratori. Il professore aveva fatto questa richiesta ma i rappresentanti dei calciatori non sono stati d’accordo, affermando che i tamponi dovevano essere fatti direttamente da un laboratorio, come soggetto terzo, per garantire una equità relativa all’esame del tampone. Quindi abbiamo richiesto l’utilizzo di questa tipologia di protocollo che viene utilizzato anche dalle federazioni di basket e pallavolo. Nella Fip viene fatto un tampone ogni quindici giorni. Ripeto, le spese per il protocollo non dovranno gravare sulle spalle dei nostri presidenti – conclude Zigarelli –. Bisognerà trovare dei fondi affinché i costi siano realmente minimi».

S.M.

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