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venerdì, Marzo 29, 2024

Vuoi l’Happy? Pagami! Sfruttamento commerciale del murales, chiesto il diritto d’autore

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Una storia dai risvolti singolari. A sollevare la questione Salvatore Iacono, proprietario della Ischia Street Art Gallery. Il suo legale ha diffidato la proprietaria della casa vacanze denominata “Happy House Ischia”. Nei pressi dell’ingresso nel 2019 era stato realizzato un murales che riproduce proprio la parola “Happy”

Incredibile ma vero. Un’opera di street art realizzata in prossimità dell’ingresso di una casa vacanze ha prodotto un contenzioso legale che rischia di finire nelle aule giudiziarie. La questione è stata sollevata dall’avv. Domenico Melillo del Foro di Milano in rappresentanza di Salvatore Iacono, fondatore e proprietario di Ischia Street Art Gallery, che ha inviato un atto di costituzione in mora e diffida alla titolare di “Happy House Ischia”. Il nodo del contendere è il riconoscimento del diritto d’autore e del corrispettivo per lo sfruttamento pubblicitario del murales, che rappresenta proprio la parola “Happy”.

Un caso sicuramente singolare, che viene ben illustrato nella diffida. Innanzitutto il legale evidenzia: «Da notizie assunte, emerge che nel sopracitato immobile veniva esercitata l’attività di bnb-casa vacanze, sponsorizzata tra le tante anche dall’agenzia di viaggi online nota in tutto il mondo come “Booking.com”, Peraltro l’annuncio è presente sulle maggiori piattaforme per l’home renting, anche estere, tra cui la piattaforma francese “Gites.com” la piattaforma Airbnb.com, oltre ai motori di ricerca sui quali quest’ultimi risultano indicizzati».

E veniamo all’opera di street art che sarebbe stata “impunemente” sfruttata: «Ubicata sulla superficie in prossimità dell’accesso muri all’immobile, visibile sopra la scalinata di accesso, veniva creata nel 2019 un’opera mediante murales, ad esito del progetto denominato“ARE U HAPPY?”, organizzato dalla galleria d’arte Ischia Street Art Gallery. La composizione finale raffigura in caratteri cubitali la parola inglese “HAPPY”, in italiano “felice”, connotata da elementi figurativi stratificatisi per effetto di ripetuti interventi in tempi diversi, organizzati, co-eseguiti e integralmente condotti sotto la direzione artistica del proprietario della Galleria, il signor Salvatore Iacono».

In sostanza, la denominazione della casa vacanze sarebbe troppo strettamente correlata al murales. Di qui la rivendicazione del diritto d’autore da parte di Iacono, «in relazione all’opera collettiva indicata, rimarcando altresì ogni connesso diritto patrimoniale esclusivo riconducibile allo sfruttamento economico patrimoniale delle immagini ritraenti l’opera oltre all’accostamento letterale che ne compongono la parola-soggetto artistico».

La stretta correlazione viene puntigliosamente evidenziata dal legale: «Debbo pertanto in primis contestare che il nome della casa vacanze utilizzato“Happy house”, reclamizzato sui siti online e sul sito Booking, peraltro corrispondente alla targa posta all’ingresso dell’attività commerciale, esposta come in foto allegata (“Welcome Happy House”), utilizza la parola “Happy” a scopo commerciale promozionale per effetto di associazione all’immagine di pertinenza dell’opera omonima, senza autorizzazione dell’unico legittimato.

Allo stesso modo devo contestare l’indebito sfruttamento commerciale dell’opera ritratta, per attività da lei esercitata o da chi per lei nella sua proprietà, in quanto le immagini dell’opera “Happy” sono state utilizzate e permangono tutt’ora in circolazione, in assenza di qualsivoglia atto autorizzativo da parte dell’autore, per finalità lucrative attinenti la sua casa vacanze, senza peraltro neppure opportuna menzione. Non da meno l’associazione univoca dell’immagine dell’opera a tale genere di attività, creando un nesso indistinto tra le due, costituisce deformazione del carattere e significato attribuiti originariamente dall’artista all’opera, lesivo della reputazione dell’artista e/o dell’attività della galleria esercitata dal mio assistito».

PERCENTUALE SUI RICAVI

Una bella gatta da pelare per la titolare della struttura ricettiva, alla quale viene intimato di cessare immediatamente questo sfruttamento di immagini: «Per le suesposte censure, unitamente ad ulteriori che si rinviano per opportunità all’eventuale fase di giudizio, la diffido in qualità di proprietaria dell’immobile facente capo l’attività di bnb-Casa Vacanze “Happy House” dall’uso e associazione in qualsiasi forma, anche contratta (compresi metatag, tag, hashtag, keyword e/o adword o altro) ed in qualsiasi contesto, cartaceo e digitale, di parte del titolo del murales “Happy” nella denominazione della sua attività quale “Happy House”, ed da ogni ulteriore riproduzione fotografica del murales ritratto “Happy”per scopo commerciale su siti adibiti alla locazione degli spazi».

Ma non è finita. L’avvocato milanese vuol conoscere i ricavi dell’attività per quantificare quanto dovrebbe essere versato quale corrispettivo al suo assistito: «La invito a comunicare prontamente allo scrivente legale utili e ricavi ottenuti dal primo giorno di uscita dell’annuncio contenente l’utilizzo del nome “Happy casa” e le fotografie tratte dal murales “Happy” in accostamento alla sua attività, fino all’ultimo ingresso fatturato per permanenza ospiti nella suddetta, con valutazione dell’incidenza dell’accostamento all’opera rispetto al corrispondente andamento economico».

Anzi, il legale mette già le mani avanti chiedendo nell’immediato un versamento provvisorio (peraltro non troppo elevato): «La invito e diffido al rifondere il signor Salvatore Iacono l’importo, stimato in via provvisoria a titolo di compartecipazione minima agli utili derivati dall’indebito utilizzo dell’immagine per l’attività reclamizzata, oltre che al titolo di danno non patrimoniale d’immagine, di euro 5.000, oltre ad euro 700 oltre accessori di legge, a titolo di contributo spese legali, entro e non oltre 7 giorni dal ricevimento della presente».

In caso contrario, il contenzioso proseguirà nelle aule di giustizia. Avverte infatti l’avvocato: «Resti inteso che il rifiuto di accogliere gli inviti di cui sopra o, in alternativa, il silenzio o mancato riscontro nel termine indicato, senza ulteriore preavviso, comporterà l’adozione delle consuete vie giudiziarie, con conseguente aggravio di spese a suo carico».

Un’opera di street art ha un suo valore intrinseco al di là di ogni aspetto puramente economico e in questo caso soprattutto non era stata certamente realizzata a fini di lucro. Quello che non va giù a Salvatore Iacono è l’“arbitrario” sfruttamento commerciale di una realizzazione artistica e dunque la richiesta verte essenzialmente sul risarcimento del danno causato dall’accostamento definito improprio. Con l’arte non si scherza, ma va rispettata! Questo il succo del contenzioso.

1 COMMENT

  1. Imho, una volta fatto, il murales entra a far parte del territorio e quindi può essere usato sotto forma di immagine.
    Ci sono migliaia di annunci pubblicitari di case e ristoranti e BnB con immagini del castello aragonese, del fungo, del Soccorso ecc.
    L’autore avrebbe fatto bene a farsi pagare per la realizzazione del dipinto, tutto il resto è noia.

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