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venerdì, Marzo 29, 2024

Vito Iacono: “Mani ischitane che speculano sul fango ischitano”

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«Si è bonificato quel terreno che è costato tantissimo, e abbiamo fatto una cortesia ai privati, anche se loro magari non la volevano quella cosa lì. Poi è evidente che quell'area era incolta ed era piena di piante ed è stata bonificata»

Vito Iacono è uno dei pochi politici locali che non ha problemi a trattare di argomenti che non siano legati al suo comune. Dice la sua, interviene, aggiunge, amplia il dibattito. Crede nella partecipazione (anche se, in qualche caso, troppo a modo suo). E con lui, candidato alla carica di sindaco di Forio certo insieme con Stani Verde e non come Davide Castagliuolo che è solo una figurina nelle mani di Del Deo, commentiamo la scelta del sindaco di Forio di indicare l’area al Casale (quella dei cugini del sindaco e di parenti diretti dell’assessore Vito Manzi che incassano oltre 1000 euro al metro a mese) quale area di stoccaggio del fango di Casamicciola.

L’aspetto del fango a Casamicciola è un aspetto serio. Eppure, però, senza mancare di attenzione a nessuno va affrontato con un doppio binario. Da una parte c’è l’urgenza di dare risposte immediate alla popolazione di Casamicciola perché il fango diventa un pericolo e questo pericolo poi si traduce in persone che abbandonano la propria abitazione. Dall’altro lato, però, ci sono le economie, le scelte territoriali sbagliate, magari lo scopo che favoriscono la famiglia di qualche politico, più che di qualche altro e, purtroppo, anche proprio la metodologia e ricordiamo che il sindaco ha proposto un’area di località Casale. Quest’area però sta venendo gestita triste, male, sporca e con molti dubbi

“Chiaramente – apre Vito Iacono – il primato va decisamente riconosciuto alla gente di Casamicciola, quindi nessuno ha mai pensato che una battaglia di civiltà sia un piano di gestione necessario e opportuno per lo smaltimento dei fanghi e non può assolutamente rappresentare una dilazione nei tempi in cui i cittadini di Casamicciola possono. almeno quelli che possono, rientrare nelle proprie abitazioni. La verità è che manca un piano, cioè manca un piano sia di smaltimento e di riuso dei fanghi, ma ancora di più manca un piano di collegamento fra la gestione dei fanghi con il rientro a casa della popolazione. Manca questa comunicazione e questo collegamento. Ovviamente, questo, al netto delle circostanze che ho sospettate nel momento in cui si è verificata la frana.
Non è possibile che sull’isola d’ischia le opportunità e i bisogni e i diritti diventino sempre un affare per qualcuno e spesso diventa anche un affare sporco. Non perché il fango è sporco, ma perché lo facciamo diventare noi sporco o lo utilizziamo male. Su questo condivido le perplessità su come viene gestito anche il trasferimento. In paesi civili l’uso dei camion che trasportano fanghi viene in qualche modo collegato all’uso di alcune strumentazioni per esempio i lava ruote, per cui dopo lo scarico il camion non può uscire dall’area di scarico senza che vengano lavate le ruote. È un dato di civiltà, ma non perché c’è anche il codice della strada che andrebbe fatto rispettare oltre ad imporre a chi fa questo di mestiere di non imbrattare o sporcare le strade e mettere a rischio l’incolumità e la sicurezza”.

E la priorità di aiutare Casamicciola?
“Si, la priorità di favorire la vita dei cittadini doveva essere contemperata anche con la scelta di fornire, al netto delle circostanze che sembrerebbero favorire persone di diretta promanazione di questa amministrazione di Forio, area più adatte. Fatta salvo la parte di quella famiglia – aggiunge Iacono – che sembra assolutamente non aver condiviso questa scelta, ma dobbiamo tenere fuori le questioni di famiglia che sono, in qualche modo, un luogo comune sulla nostra isola. In questo, appunto, mi preoccupa la zona anche per il rischio che quel materiale, molto probabilmente, resti lì più di tre mesi e deve essere smaltito in terraferma, perché i termini di legge non sono prorogabili e bisogna fare presto”.

Direi oltre che presto, anche bene
“Già, ma non basta. C’è da capire cosa vogliono fare gli altri organi di competenza e soprattutto devono verificare in che modo quel fango può essere riutilizzato sull’isola con il ripascimento delle coste, la realizzazione di scogliere o qualsiasi cosa. Creso sia prevedibile il riuso per evitare che diventi un’ulteriore coso, perché a me la cosa che preoccupa è la doppia movimentazione, il doppio stoccaggio e quindi il raddoppio dei costi se non la loro triplicazione. Oltre ad arrecare danni sia al tessuto sociale sportivo che opera in quell’area, ma anche alle famiglie, io ripeto, mi aspettavo che almeno dalle opposizioni prima del consiglio comunale, perché oggi, saranno solo chiacchiere e qualcuno demagogicamente farà anche la scenetta in consiglio comunale, bisognava chiedere che di questa cosa se ne occupasse il consiglio comunale, che venisse inserita all’interno dell’ordine del giorno e che fosse promosso una mozione, così si chiama, di revoca e che invitasse il sindaco o chi ha firmato il documento, sembra il vicesindaco, di quell’ordinanza. Invece si è perso tempo. Ormai si è bonificato quel terreno che è costato tantissimo, e abbiamo fatto una cortesia ai privati, anche se loro magari non la volevano quella cosa lì. Poi è evidente che quell’area era incolta ed era piena di piante ed è stata bonificata. Ora stanno versando il fango e non hanno manco risparmiato il giorno dell’Epifania dove ancora c’erano turisti in giro per l’isola e hanno visto quello spettacolo pessimo. Il fango su quel terreno ha arrecato danni alla viabilità, alla sicurezza e quindi non ritengo che questo sia il modo migliore per gestire il fango”.

Eppure, sono mani locali che agitano mezzi e guidano camion…
“In questo colgo l’occasione anche per dare solidarietà al Commissario Legnini, perché ritengo che lui spesso tenta anche di allargare un’area di interlocuzione, ma si trova solo ed e consigliato male. I soggetti attuatori sono di Ischia, magari gli autisti di quei camion sono di Ischia, chi gestisce questa società, sono ischitani e mi sembra impossibile da capire che sono nostri concittadini. Penso che Legnini non poteva mai immaginare che i nostri concittadini potessero arrecare danni o fare affari sulla pelle e sulla morte dei loro fratelli. Penso che Legnini che viene da altre realtà, dal Centro Italia, sia stata una sorpresa che qualcuno sul piano locale, sul piano della speculazione politica, elettorale, economica, affaristica e degli immobili potesse speculare sulla pelle dei propri concittadini. Penso che questo, per Legnini, sia stata una sorpresa. Spero che per il futuro, si possano individuare giusti interlocutori.

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