venerdì, Luglio 11, 2025

Vito Iacono “chiede aiuto” al Presidente Mattarella: «Lesi i diritti fondamentali degli isolani!»

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La lettera, indirizzata per conoscenza anche alla Meloni e a De Luca, traccia un quadro realistico e drammatico della situazione: sanità, trasporti, scuola, giustizia sono tutti settori le cui lacune mettono a repentaglio la salute dei cittadini o li privano di servizi essenziali. E anche la messa in sicurezza del territorio tarda. La modifica dell’art. 119 della Costituzione finora è rimasta solo una “dichiarazione d’intenti”

Sanità in primis, ma anche scuola, collegamenti marittimi, giustizia. Senza contare le emergenze legate alla fragilità del territorio. I cittadini dell’isola d’Ischia, lo diciamo da anni, si vedono lentamente ma costantemente spogliati di quei servizi faticosamente acquisiti nel tempo grazie a intense battaglie e dunque dei loro diritti costituzionali.

Vito Iacono, capogruppo consiliare dell’opposizione di Forio, ha deciso di rivolgere un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e per conoscenza al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca.

Iacono parte dalla atavica carenza di personale all’ospedale “Anna Rizzoli” che non si riesce a superare, per segnalare però anche la carenza di assistenza territoriale negli ambulatori, il cui numero si riduce e in proporzione aumentano a dismisura i tempi di attesa. La difficoltà di reperire personale disposto a lavorare e vivere sull’isola crea problemi, come è noto, anche nel mondo della scuola e nella giustizia. Aggravati dalle carenze dei collegamenti marittimi.

Infine il consigliere comunale di Forio denuncia come a fronte del dissesto idrogeologico che ha causato la tragica alluvione del 26 novembre 2022, si tarda a mettere in sicurezza l’intero territorio. I Comuni sono impegnati troppo spesso in interventi inutili o che potrebbero attendere tempi migliori.
In sintesi, denuncia come la modifica dell’art. 119 della Costituzione, che ha riconosciuto le isole come aree disagiate, sembra destinata a rimanere una “dichiarazione d’intenti”, senza effettivi benefici per la popolazione dell’isola d’Ischia. E per tali motivi chiede un intervento autorevole del Capo dello Stato.

L’ORGANICO DEL “RIZZOLI”

Scrive Vito Iacono: «Ill.mo signor Presidente, le scrivo dall’isola d’Ischia dove ricopro il ruolo di consigliere comunale nel comune di Forio, per lanciare un grido di dolore sulla circostanza che sulla nostra Isola troppo spesso vengono lesi diritti fondamentali a dispetto di quanto richiamato nella nostra Carta Costituzionale che all’art. 119 recita “La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità” impegnando ancora di più lo Stato, in tutte le sue derivazioni istituzionali, nel rispetto dei diritti in aree dove è più difficile vedere riconosciuto e praticato lo status di Cittadino Italiano, di Cittadino Europeo.

Il diritto alla salute, alla vita, allo studio, alla continuità territoriale, alla giustizia, alla mobilità, allo sport, al lavoro, ad essere ammalati, disabili, anziani, bambini, giovani, donne, viene troppo spesso mortificato da dinamiche distorte che trasformano un diritto leso in bisogno, disagio, dolore, paura sulla quale vive il consenso, anche elettorale, di chi lucra su un sistema che non funziona.

Nonostante i recenti disastri che hanno colpito la nostra Comunità e che hanno messo a dura prova la nostra Gente, la situazione dell’Ospedale “Angelo Rizzoli” è assurda, al netto della circostanza che è un cantiere.
La insopportabile carenza di personale rende impossibile il regolare funzionamento della struttura e dei singoli reparti costringendo il poco personale disponibile a turnazioni disumane o il management ad impegni di spesa incredibili per forme contrattuali e di impiego che troppo costano alla collettività, se pensiamo che per dare copertura alla carenza di personale, per l’anno 2025 sono stati stanziati euro 2.640.000, e solo fino a settembre.

RIORGANIZZAZIONE “COPERNICANA” DELLA SANITA’

Ritengo si possa e si debba fare di più per incentivare il personale medico, infermieristico e sanitario nel complesso, a dare disponibilità per garantire una copertura ordinaria dell’organico previsto potendo la regione Campania riconoscere passaggi gratuiti per gli operatori sanitari che si recano sull’isola d’Ischia per lavoro o potendo prevedere contributi al fitto di abitazioni o a riconoscere incentivi economici previsti dai contratti nazionali.

Ma il problema per il settore sanitario, che per l’ospedale Rizzoli riguarda anche il costo dei trasferimenti in terraferma, costosissimi ed operati in condizioni assurde, anche solo per indagini diagnostiche che, tra l’altro, potrebbero essere previste anche in strutture convenzionate presenti sul territorio, non è solo legato al presidio ospedaliero. Purtroppo è da riscontrare una progressiva chiusura di ambulatori e servizi, con liste di attesa insopportabili che mettono costantemente a rischio la sopravvivenza di pazienti e ledono in maniera evidente il diritto alla salute ed alla vita dei nostri concittadini.

Bambini e giovani disabili, anziani con patologie, anche di demenza senile, gli stessi malati oncologici, nonostante i grandissimi sforzi degli operatori, se la passano male ed a volte i ritardi nelle cure o nelle pratiche riabilitative privano un bambino di un recupero possibile o condannano un anziano ad una degenza insopportabile o un ammalato ad un decorso irreversibile.

È necessario un intervento urgentissimo, anche normativo, che, nel rispetto della legislazione regionale, nazionale e comunitaria, anche in deroga ai tetti di spesa, favorisca la possibilità di una copernicana riorganizzazione della sanità sulla nostra Isola ed il riconoscimento di ruoli ed incentivi per gli operatori sanitari nonché le necessarie garanzie di adeguata assistenza ai nostri cittadini.

GARANTIRE LA CONTINUITA’ TERRITORIALE

«Lo Stato deve intervenire e non solo per la Sanità: bisogna garantire il diritto alla continuità territoriale imponendo il miglioramento della sicurezza nei porti ed il rinnovo delle flotte delle compagnie di navigazione che servono la nostra Isola.

Vanno riconosciute semplificazioni e deroghe per gli attori economici, per i lavoratori, e così anche per il personale scolastico, che, come per il personale sanitario, potrebbe godere di deroghe anche in materia di trasferimenti e mobilità su scala nazionale per territorializzare l’offerta sanitaria e didattica. Potrebbero essere coperte così le piante organiche dando priorità al rientro sull’isola di personale residente e che opera in altre regioni anche favorendo lo scorrimento di graduatorie nazionali per chi decide di vivere e prestare servizio sull’Isola per dare piena copertura agli organici nella sanità, nella scuola dove troppo spesso aule restano senza docenti, ma anche per la giustizia visto che il tribunale è in continuo rischio chiusura per la carenza di organico.

Tutte le isole minori dell’Unione Europee godono di legislazioni speciali, semplificazioni e deroghe richiamate anche nei Regolamenti Comunitari e questo deve accadere anche e soprattutto in un’Isola con oltre 60.000 abitanti, dato che diventa esponenzialmente più alto durante il periodo estivo!

MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO

«Non è possibile che in un’Isola che crolla per un’area pedemontana non sicura e migliaia di ettari di terreni abbandonati non si proceda ad una messa in sicurezza del territorio che preveda il recupero di quelle aree alle antiche colture, anche in deroga ai regolamenti comunitari in materia di quote di produzione. Come non è possibile che ci sono ancora centinaia di sfollati che non trovano una nuova sistemazione abitativa dopo anni dal terremoto prima e della frana dopo.

Bisogna dare un senso a quei lutti, a quel dolore, all’insopportabile disagio e dare valore ad una storia ed un patrimonio ambientale, architettonico e culturale di incredibile importanza!
È certo che l’Isola deve dare un segnale forte di discontinuità e dimostrarsi degna della grande bellezza di cui, nonostante la mano dell’uomo, ancora gode.

Ci ho provato in consiglio comunale, ma la mia proposta di istituzione di un parco è stata bocciata. Ma non sarà la politica o una certa politica a condannare le future generazioni. Lo Stato può e deve intervenire e lo deve fare in fretta.

LA RICOSTRUZIONE OCCASIONE PER TUTTI

«La stessa ricostruzione deve rappresentare una occasione per tutti, non un affare per pochi ed è vergognoso l’impegno di soldi per interventi di estetica cittadina prima di mettere in sicurezza il territorio e la popolazione, salvaguardare l’area pedemontana, ma ancora di più garantire il diritto al futuro e mettere in protezione i cittadini che sono stati costretti a lasciare la propria casa natia.

D’altronde è questo il ruolo delle Istituzioni e della Politica che le governa in rappresentanza dei Cittadini: prendersi cura della Gente e dell’Ambiente nel quale essi vivono. E la sfida diventa tanto più affascinante e doverosa quanto più i Cittadini sono fragili o vivono in un ambiente tanto bello quanto complesso ed a rischio.

Sono convinto che Ella vorrà intervenire anche per sensibilizzare i rappresentanti del Governo e della Regione Campania, che leggono per conoscenza, confidando in un pronto e positivo riscontro, auspicando altresì che quanto prima le SS.LL. prendano coscienza e conoscenza diretta affinché le Istituzioni da Essi rappresentate assumano la necessaria ed opportuna consapevolezza di quanto esposto per favorire risposte urgenti e concrete.
Nel ringraziarLa per l’attenzione e scusandomi per aver occupato tempo prezioso alla Sua attività».

Autore

  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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