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venerdì, Marzo 29, 2024

Visitapoveri. “Lampade? Era tutto annunciato e noto”

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Preg.mo Direttore,
Ho letto con grande rammarico l’articolo pubblicato sulla pagina de “Il Dispari” on line, dal titolo “La congrega dei Visitapoveri ci hanno distrutto le croci con le batterie”, e mi auguro vorrà concedermi un indispensabile spazio di replica, al fine di chiarire la posizione dell’Arciconfraternita di Santa Maria di , che rappresento.
Innanzitutto mi preme specificare che la ditta “Nibbio” è stata incaricata di gestire l’illuminazione votiva del cimitero con contratto del 10 Ottobre 2015. La precedente società Alfano srl è stata sottoposta a procedura fallimentare, pertanto l’amministrazione dell’Arciconfraternita ha ritenuto opportuno affidare l’incarico di gestione dell’illuminazione votiva ad una ditta locale e con esperienza nel settore.
Nel suddetto contratto sono stati indicati gli importi dovuti dai concessionari delle nicchie che sono pari ed euro 12.00 e 15.00 (croci o cuori in base al formato) per le lampade occasionali per tutta la durata della commemorazione dei defunti, come facilmente dimostrabile dalle ricevute che sono state consegnate ai concessionari dei loculi, a fronte del pagamento effettuato. Pertanto non corrisponde a verità quanto asserito da tale G.C., che sostiene che gli importi fossero addirittura di euro 18,00 ed euro 23,00.
Sempre nel suddetto contratto, sottoscritto dallo scrivente Priore, quale rappresentante di tutti i confratelli e concessionari di loculi, viene specificato in primo luogo che il servizio di illuminazione votiva viene affidato alla ditta “Nibbio” con diritto di esclusiva, e che è, altresì, fatto divieto a chicchessia di introdurre nelle cappelle lampade a batterie od accumulatori. Di ciò sono stati informati tutti gli avventori del cimitero attraverso degli avvisi esposti all’entrata del cimitero e dei cappelloni cimiteriali, prima della ricorrenza dei Defunti, e non come scritto erroneamente da G.C..
Ritengo altresì, assolutamente offensivo quanto affermato da G.C., il quale considera addirittura “truffaldino” il comportamento dell’Arciconfraternita, e utilizza termini come “capò di turno”, “pizzo”e “gregari”!! Ebbene se rispettare le clausole di un contratto vuol dire essere truffaldini allora preferiamo essere tali, anzichè, parlare come ha fatto il nostro amico G.C., senza avere alcuna conoscenza dei fatti. E’ sicuramente più facile puntare il dito per accusare ed offendere anziché rispettare le regole, stabilite per offrire un buon servizio a tutela della collettività.
Tengo a precisare che il cimitero dell’Arciconfraternita è un cimitero privato, la cui gestione è demandata all’amministrazione dell’Arciconfraternita, per cui mi stupisco di come il custode del cimitero comunale abbia riferito di aver visto dei “gregari” dell’Arciconfraternita sottrarre materiale cimiteriale, ma sono convinto che, citato nelle sedi opportune, saprà anche riferirne i nomi.
Sono profondamente amareggiato dai contenuti dell’articolo di G.C. e dai toni dallo stesso utilizzato che offendono me, l’amministrazione, che rappresento, e tutti i confratelli dell’Arciconfraternita, e mi dispiace prendere atto che il nostro tentativo di dare uniformità e organizzazione ad un servizio, come quello relativo all’illuminazione votiva dei cimiteri, venga vanificato da chi, come G.C. tende a buttare fango e veleno sul nostro operato. Mi sorge un dubbio: forse sotto le iniziali suddette si nascondono degli interessi e degli obiettivi di ben altra natura ??!!
Infine, non ritengo opportuno formalizzare delle scuse ad una persona che nascondendosi dietro due lettere puntate, probabilmente ha vergogna anche del suo nome. Laddove il suo nome sarà, invece, contenuto in una denuncia dinnanzi alle autorità preposte sarò ben lieto di replicare nei modi e nei termini consoni al contesto.
L’occasione mi è gradita per porgerVi fraterni saluti.

Il Priore
Aniello Petrone

3 COMMENTS

  1. Ma e’ vero che gli avete distrutto le luminarie a vostro dire ” illegali” ? No,perche’ quand’ anche le luminarie apposte fossero state ” abusive” , ci si rivolge alle autorita’ competenti per farle rimuovere, con contratto alla mano.Nei paesi civili il farsi giustzia da se’ non e’ consentito.Non siamo nel far west o nella terra dei Casalesi.

  2. Non vedo cosa ci sia di illegale nel mettere delle lampade votive presso i loculi. L’oggetto dell’appalto era stato affidato dalla Arciconfraternita per la installazione di croci e cuori alimentate dall’energia proveniente dalla pubblica illuminazione. Il pagamento del costo è solo relativo alla prestazione del servizio e all’uso temporaneo del gadget (croce o cuore) e non alla fornitura di energia elettrica. Servizio per’altro discutibile per ciò che concerne la sicurezza e l’estetica (nastro isolante a go go e fili che percorrevano e invadevano le lapidi in ogni direzione e calpestati a terra senza alcuna protezione). Pertanto l’uso di altro tipo di lampada led a batteria (non legato alla fornitura di energia elettrica e non soggetta a istallazione a cura di personale specializzato) esula l’oggetto del contratto stipulato con l’azienda e pertanto non vincolante. Concordo con Geppy che c’è da palesarsi la rimozione indebita di materiale di proprietà altrui su spazio in concessione. Pertanto il concedente avrebbe dovuto inviare missiva al concessionario invitandolo a rimuovere quello che riteneva inopportuno o che infrangeva la norma e non di proprio pugno o delegare la violazione delle aree in concessione (loculi).Trovo fuori luogo il saluto “fraterno” del firmatario in quanto la risposta ha poco o nulla di “fraterno” o di velatamente cristiano.

  3. rispondo alla accusa fatta di aver informato ad alcune persone di aver visto distruggere le croci o altrosia.io custode del cimitero di forio ho solo fatto il mio lavoro nel comunale ed di non aver visto nulla che succedeva nell’arciconfratenita di cui io non sono ne responsabile ne che altrosia.chiedo inoltre che al sig. priore che ha dichiarato il falso, stasera andro’ a denuciarlo per diffamazione.il cimitero di forio e il custode come prima cosa rispetta i regolamenti e soprattutto i defunti.

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