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Violenta lite tra il sindaco Pascale e Della Gatta

By Redazione Web

September 06, 2017

 

Ida Trofa | Scene disdicevoli e poco lusinghiere per la comunità tutta si sono registrate nel tardo pomeriggio di ieri a Lacco Ameno in Piazza Fango. Tutto davanti al presidio dell’Esercito e delle forze del’Ordine che controllano i varchi d’accesso alla zona rossa devastata dal sisma. Scene da terremoto, ma non solo. Un alterco che potremo definire sopra le righe è in breve degenerato trasformandosi in una lite violenta con tanto di ricorso alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso e liti legali. Lo scontro tra un cittadino-imprenditore, Alberto Della Gatta, ed il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale. Entrambi si sono fatti refertare presso l’ospedale Anna Rizzoli di via Fundera. Entrambi hanno lamentato conseguenze e colpi proibiti. Tutti seguiti da un legale di parte, Emanuele Di Meglio per l’uno, Cristiano Rossetti per l’altro. Il sindaco, in particolare, ha dichiarato ai sanitari di essere stato colpito da un pugno. Della Gatta di essere stato aggredito da due energumeni ivi compreso il primo cittadino e vittima di colpi bassi. L’imprenditore Alberto Della Gatta è stato tenuto sotto osservazione al Rizzoli così come il primo cittadino di Lacco Ameno, Pascale, rimasto al Rizzoli per controlli, elettrocardiogramma e verifiche del caso. Al momento non sono state riscontrate conseguenze rilevanti oltre l’azzuffata di dubbio gusto e l’avvio delle procedure legali per le querele di parte. Nel merito sono intervenuti anche i Carabinieri giunti in ospedale per assumere le sommarie informazioni di rito ed avviare le indagini del caso. Sulla vicenda è già stato aperto un fascicolo. Persuasi che la violenza e, soprattutto, l’assenza di decenza in condizioni si drammatiche siano assolutamente intollerabili e da condannare, riportiamo integralmente il racconto delle parti, senza alcuna censura, nell’auspico che quanto accaduto possa essere l’alba di un nuovo giorno e l’inizio di un nuovo capitolo fatto di rispetto, trasparenza e non belligeranza in un momento che dovrebbe essere fatto di un unione di intenti e sinergie condivise per raggiungere tutti un unico obbiettivo: ripartire e superare l’attuale stato di crisi ed emergenza.

 

Alberto Della Gatta: Sono stato aggredito solo per avere nominato gli innominabili

Signor Della Gatta è stato protagonista con il sindaco ed il vicesindaco di Lacco Ameno di un episodio rimarchevole, vuole dirci cosa è accaduto? “ Sono un imprenditore di Lacco Ameno, la mia impresa ha sede al Fango e diverse volte dopo la crisi, avendo una ditta accreditata per emergenze come queste, ero stata in Municipio per rendere la mia disponibilità al lavoro nelle zone dell’emergenza. Il sindaco nel corso di quegli incontri mi aveva assicurato che di quello che stavano facendo non ne sapeva niente e che per lui era una novità. Mentre mi trovavo al Fango, è arrivato lui. Mi sono avvicino, e c’era anche il vicesindaco Zavota. A quel punto gli ho detto: “Signor sindaco, tu mi avevi detto che non sapevi niente!”. Appena ho detto questi mi hanno aggredito gridando: “Qui già abbiamo la nostra impresa, che sarebbe Balga. Mi hanno aggredito e logicamente ho reagito!” Ha riportato conseguenze? So che è ricorso alle cure dei sanitari ? “Io sto bene. Ho effettuato dei controlli perchè in ogni caso ho subito una brutta aggressione“ Quali conclusioni trae a questa vicenda e sopratutto con un paese devastato dal sisma? “In poche parole, il Fango lo gestisce La Balga, appresso alla Balga c’è sempre Zavota“. Crede che questa vicenda andrà oltre? “Sto per raggiungere il mio legale. La violenza non è tollerabile specie dopo tutto quello che abbiamo passato con il terremoto“

 

Giacomo Pascale: La violenza non è tollerabile, men che meno le minacce di chi in piena emergenza dice di volermi tagliare con una motosega

Signor Sindaco Lei con il vicesindaco di Lacco Ameno e il signor Della Gatta è stato protagonista di un episodio rimarchevole, vuole dirci cosa è accaduto? “Io non ho capito, quell’uomo stava molto su di giri. Diceva: “ti devo tagliare a due con una motosega, mo che arrivano a fare il puntellamento dall’altra parte della strada ti uccido“. Io non ho mai avuto rapporti con lui, tranne l’averlo visto a volte al comune. Per la mia condizione di salute mi hanno portato in ospedale, un vigile mi ha accompagnato. Mi hanno consigliato il ricovero, ma in un momento del genere non me lo posso permettere. Ora sto andando in municipio a firmare delle ordinanze. Sono rimasto addolorato.» Un semplice rammarico per il dramma del sisma o cosa? “Mi ha detto che io avevo detto che non sapevo niente, ma poi di cosa non ho capito. Mi minacciava e davanti a tutti anche alle forze dell’ordine ha detto che mi avrebbe denunciato“. Ed il vicesindaco Giovan Giuseppe Zavota in che modo è coinvolto? “Zavota si è messo in mezzo quando lui ha sferrato un pugno contro di me e che io ho schivato. Giovanni ha la forza e ci ha divisi, spostandolo più in la, ma stavamo a tre metri dal presidio della Polizia, che è intervenuta e ha preso le generalità di tutti. Non capisco l’aggressione. Posso capire se si parla in modo acceso e risentito, che qualcuno possa avercela con me per il momento difficile che attraversiamo, ma la violenza no!“. Crede che questa vicenda andrà oltre? “Capisco il momento difficile, ma la violenza non si può giustificare. Ho dato mandato all’avvocato di querelarlo. Posso capire l’alta voce, e che mi chiama ladro, ma la violenza non si giustifica. Noi in questo momento dobbiamo mantenere la calma, ma non posso pensare che questa persona mi minacci di tagliarmi a metà con la sega elettrica senza poi potermi tutelare ed agire di conseguenza. E’ un fatto gravissimo. Lo querelo perchè la violenza non la posso tollerare“.

Unita alla preoccupazione e a una ferma condanna per il grave episodio registratisi che a visto al centro un cittadino-imprenditore e ben due rappresentanti di un’amministrazione che dovrebbe essere impegnata sui difficili temi della ricostruzione post-sisma, non si può che auspicare un ritorno alla correttezza ed al rispetto di tutte le parti. Una vicenda sulla quale certamente le autorità intervenute e quanti coinvolti dovranno fare luce. L’invito a mantenere alta la guardia sulla strada della legalità affinchè nulla possa impedire che la pachidermica macchina dell’emergenza si inceppi impedendo che si possa continuare celermente nel lavoro difficile e complesso della ricostruzione post-sisma che sarà da fare nei prossimi mesi.