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mercoledì, Aprile 24, 2024

Villa Mercede, domani incontro Nestore-Sindacati. Si pagano gli stipendi?

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Ida Trofa | Villa Mercede e ASL, continua la fiera degli errori tra affidamenti, bandi, revisioni ed omissioni. I ciucci si appiccicano e i barili ci vano di mezzo: questioni che camminano su binari paralleli con i lavoratori della RSA che stazionano, da oltre una settimana, all’esterno della struttura di Fontana aspettando la soluzione del problema che ostacola il pagamento degli stipendi arretrati.
Nel merito il direttore sanitario, la dottoressa Maria Virginia Scafarto e il direttore generale Antonio D’Amore, nel tentativo di tamponare le falle, si sono decisi, finalmente, ad approvare il verbale (sottoscritto nel lontano 19 giugno!) tra le parti in merito al servizio assistenziale inerente la residenza sanitaria assistenziale RSA Villa Mercede per anziani non autosufficienti e, per l’effetto, si legge, assume la spesa massimo corrente pari ad euro 476.546,84 più Iva per il periodo che va dal 1 aprile 2019 al 30 settembre 2019.
A ciò incarica il direttore della struttura residenziale e semiresidenziali di procedere alla modificazione del credito previa verifica quali-quantitativa delle prestazioni di concerto con il direttore sanitario dell’RSA.

Balivo conferma gli errori e accetta il verbale con i pagamenti ma…
Il direttore amministrativo Balivo in merito alla struttura residenziale semiresidenziale ci ha tenuto più volte a sottolineare l’infinita querelle di errori nei bandi e nelle procedure di appalti. Balivo, riconoscendo le somme e approvando i tratti salienti del verbale del 19 giugno scorso, sottolinea che la gestione integrata della stessa risulta affidata al consorzio di cooperative sociali Nestore e che il 2 giugno 2017 veniva indetto una nuova gara d’appalto attesa l’imminente scadenza del contratto e disponendo una proroga tecnica a favore del Consorzio stesso fino al 30 novembre 2017, tempo ritenuto strettamente necessario per l’espletamento della gara. Tale procedura a seguito del ricorso del Tar Campania è stata annullata dal tribunale. Un l’annullamento confermato, poi, dal Consiglio di Stato.
L’Asl alla luce di tali pronunciamenti ha attivato una procedura negoziata urgente il 12 novembre 2018 per assicurare la dovuta assistenza gli ospiti della residenza e interrompere il regime di proroga. Anche questa procedura è stata avversata con ricorso al Tar che ha accolta l’istanza cautelativa del ricorrente sospendendo gli effetti sia della predetta deliberazione d’indizione che dell’intervenuta aggiudicazione definitiva.
Dunque il 10 aprile 2018 è stato indetto un nuovo esperimento di gara e, nel contempo, il consorzio Nestore, pur in assenza di formare atti amministrativi, ha continuato a rispettare il servizio di gestione presso la struttura. Sono infine sopraggiunte alcune controversie fra l’Asl e il consorzio Nestore in merito alle modalità di fatturazione dei corrispettivi e in ordine alla rimodulazione del servizio. Controversie che hanno determinato, tra l’altro, lo stato di agitazione del personale impegnato nel settore. Nel frattempo è stato attivato il tavolo di raffreddamento presso la prefettura di Napoli durante il quale l’organo prefettizio ha operato tentativi di definizione delle controversie insorte.

I punti “qualificanti” dell’accordo
In seguito ai vari incontri presso la prefettura, parte pubblica e privata hanno parzialmente definito il contezioso e contemperato le rispettive posizioni.
Nella riunione svoltasi presso la direzione amministrativa dell’Asl Napoli 2Nord il 19 giugno 2019 è stato redatto un apposito verbale.
I punti sono la rimodulazione degli attuali livelli assistenziali in termini di eliminazione di incongruenze contenute nel precedente contratto scaduto, ovvero al netto dei costi per livelli assistenziale di semi residenzialità inerente numero 20 posti del centro diurno o con eliminazione del pagamento a corpo, cosiddetto vuoto per pieno, con riferimento a livello assistenziale della residenzialità di 29 posti letto.
Più precisamente si propone che a far data dal 1 aprile 2019, l’ASL procederà alla valorizzazione dei costi delle prestazioni erogate in base al numero effettivo dei pazienti presenti nella struttura, considerato nello specifico il numero effettivo dei ricoveri giornalieri per le prestazioni in regime di residenzialità. Al riguardo, la rimodulazione non trova applicazione nei primi cinque giorni di vuoto di assistenza all’interno della RSA in quanto i primi giorni servono fisiologicamente alla struttura interessata per motivi organizzativi al fine di assicurare con compiutezza l’assistenza adeguata agli assistiti.

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