“Ci sono gli studenti stranieri – ha continuato – che hanno difficoltà ad arrivare in Italia e ci sono tanti fuorisede, quindi si cercherà di garantire un’organizzazione molto flessibile”.
Per Manfredi, “la didattica a distanza integrata nella didattica in presenza consente di arrivare a una parte della popolazione che non potrebbe seguire in presenza, per esempio gli studenti lavoratori. L’integrazione tra questi due strumenti può essere un pezzo del futuro dell’università”.
(ITALPRESS).