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Una parrocchia in più e il ritorno di Mario | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 17 luglio 2022

Al mio rientro da Palmarola, isola nel cui versante occidentale non esiste alcun segnale telefonico o rete internet, ho ricevuto due ottime notizie: la prima, quella delle dimissioni di Mario Draghi da Presidente del Consiglio e delle probabili elezioni politiche in autunno, salvo soliti condizionamenti di Stati Uniti ed Unione Europea che costringano l’ex Presidente BCE ad un passo indietro (uno di quelli degni delle peggiori figure fecali) sulla sua irrevocabile decisione. La seconda, solo cronologicamente, Ve la riferisco subito.

Dal prossimo mese di settembre ci sarà un grande ritorno nella Chiesa ischitana: il mio amico Padre Mario Lauro, apprezzatissimo francescano, dopo tre anni di attività parrocchiale in quel di San Pasquale Baylon a Portici, tornerà in grande stile nella sua terra natia. Infatti, secondo recenti accordi tra il Vescovo d’Ischia e il Padre Provinciale dei Frati Francescani, il rettorato dello Spirito Santo a Ischia Ponte passerà sotto la guida del Padre Superiore del Convento di Sant’Antonio alla Mandra e la Parrocchia tornerà in Cattedrale. Ma non finisce qui: anche la Chiesa di Sant’Antonio diventerà Parrocchia e ad esercitarne le funzioni di Padre Superiore e Parroco ci sarà proprio Mario. Molto presto avremo anche una più precisa visione geopolitica che definirà compiutamente i territori di appartenenza assegnati alle due parrocchie, ma tutto lascia presupporre che molto presto la Curia Vescovile comunicherà ai fedeli anche le nuove destinazioni di tutti i parroci in scadenza di mandato, a cominciare proprio da Don Carlo Candido a Ischia Ponte e Don Giuseppe Nicolella a Sant’Antuono.

A Padre Mario toccherà una missione ardua ma tutt’altro che impossibile: innanzitutto rafforzare il culto a San Giovan Giuseppe della Croce lungo l’intero arco dell’anno, magari esautorando in via definitiva una serie di potentati e interessi che nulla hanno a che vedere con la missione del nostro caro “zelluso”. E poi, tornare a illuminare con la sua capacità di aggregazione la Chiesa di Sant’Antonio, quella della cui ristrutturazione era stato protagonista assoluto e che, nell’ultimo triennio, era sprofondata nel buio di liturgie personalistiche e disgreganti.

E che sia l’alba del primo di tanti nuovi giorni per la Chiesa di Ischia!

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