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venerdì, Aprile 19, 2024

Un “buco” in fondo al mare… Forio, bloccato il collaudo della diga foranea?

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Gaetano Di Meglio | Sono ore complicate per Francesco Del Deo, Mario Savio e Davide Castagliuolo. Da una parte c’è la politica e lo scarso gradimento di Castagliuolo che in presenza incassa l’ok di tutti e “a distanza”, invece, peste e corna dai consiglieri comunali di Maggioranza, dall’altro lato, invece, ci si mettono i vigili urbani a firmare sequestri ad amici che non il potere non vuole che siano toccati e, ultimo ma non ultimo, un disastro in fondo al mare. Già, proprio così.
La frenesia di fare le cose all’ultimo momento, come ad esempio il tranello a Vito Manzo con gli interessi del consuocero (ma ne parleremo in un’altra occasione) per Francesco Del Deo è scoppiata una grana da quasi 10 milioni di euro in fondo al mare di Forio. Per capire bene tutto, però, dobbiamo avvolgere un po’ la storia. Partiamo (quasi) dall’inizio.

L’APPALTO A guardare indietro, infatti, sembra tutto “scritto”. Era il “primo aprile” del 2021 quando il comune di Forio rese noti gli esiti della gara per i “lavori di riqualificazione ed adeguamento funzionale del porto di Forio – potenziamento delle opere esterne di difesa e rinaturalizzazione degli areali marini compromessi – 1 lotto – risorse fsc 2014/2020 di cui alla delibera cipe 54/2016”. Le operazioni, aggiudicate con il criterio della qualità/prezzo vide la presentazione di 8 offerte. Di queste, però, solo 7 ricevettero l’ok per la fase successiva che poi ha visto l’A.T.I. Meridiana Costruzioni Generali S.R.L. con S.A.CO.S.E.M. Società Appalti, Costruzioni, Stradali, Edili, Marittime s.r.l. aggiudicarsi i lavori per € 6.830.564,98 oltre oneri della sicurezza non soggetti a ribasso pari ad € 17.920,61 ed oltre Iva al 10%, per un importo contrattuale previsto di € 6.848.485,59 oltre Iva al 10% al netto del-r o economico offerto del 7,23%.

Un appalto che ha fatto il suo corso e che, dopo un anno, precisamente il 28 aprile del 2022, vive il suo colpo di “comunicazione”. E’ lo stesso comune di Forio che accende i riflettori: “Tutti ricordiamo la mareggiata del 28 Dicembre 1999 – si legge nel comunicato stampa – che causò gravi danni alla Diga foranea (molo di sopraflutto) del Porto di Forio, con la perdita di alcune sezioni della parte terminale della stessa, anche a causa della mancanza, della testata della Diga, opera che non fu completata dalle Amministrazioni successive a quella di Gaetano Colella e Francesco Del Deo, un punto sul quale, magari, ritorneremo a parlare. Ma il danno fu molto più esteso e aggravato dalle mareggiate successive, come quella del 24, 25 e 26 dicembre 2004 e probabilmente, da tutte quelle che si erano susseguite nel tempo. Il 28 Gennaio 2021, infatti, furono fatte delle riprese, nelle quali, si potevano osservare chiaramente gli “sbuffi” alla base del lato interno della Diga, sul pelo dell’acqua, a dimostrazione che il mare si insinuava sotto la diga, attraversandola. Fatta questa doverosa premessa, da Dicembre 2021, dopo una prima fase di studio del fondale, sono iniziati i lavori di potenziamento delle opere di difesa della diga foranea, con opere sommerse che hanno lo scopo di smorzare l’energia dell’onda. Si tratta di elementi di ultima generazione, brevettati.

Sono previsti due lotti di lavori, per la durata di un anno. A fine maggio, sarà consegnato il I Lotto, che prevede l’ultimazione di una prima barriera, a 50 metri dalla diga foranea, a circa 8 – 16 metri di profondità, e la realizzazione della testata della diga foranea, con spostamento del faro verde. Il II lotto, prevede invece, la realizzazione di una ulteriore barriera sommersa, a circa 200 metri dalla diga foranea a circa 6 – 12 metri di profondità, che svolgerà anche la funzione di protezione della condotta sottomarina, nel tratto verso terra, frequentemente danneggiato dal moto ondoso. In ultimo, la realizzazione di quest’opera, consentirà la rinaturalizzazione degli areali marini. Negli anni, si creerà un nuovo reef artificiale sul fondale, che ospiterà la nostra flora e fauna marina”.
Or bene, siamo arrivati al 20 febbraio 2023 e in fondo al mare di Forio sembra ci siano numerosi problemi. Dei famosi “tecnoreef” sembra siano rimasti solo i “buchi”. Eggià, come una facile profezia, i lavori realizzati sembrano non abbiano retto alle mareggiate di questi anni e, dopo essere state installate, siano saltate. Nonostante il massimo riserbo e le minacce di “teste tagliate” ai dipendenti comunali (quasi come quelle che sono state fatte a chi ha sequestrato alcune insegne abusive a Panza) negli uffici si prova a risolvere il problema con il collaudo.

I tecnici del raggruppamento “DISCETTI PAOLO” che si era aggiudicato l’appalto dei “servizi tecnico-professionali di direzione lavori, coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione e contabilità per lavori di riqualificazione ed adeguamento funzionale del porto di Forio” per l’importo di euro € 156.914,48, oltre IVA, di cui 0,00, per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso, sembra non riesca ad apporre la firma finale ai lavori. Durante un incontro della settimana scorsa, infatti, sembra che siano “emerse” cattive notizie.
Secondo i rumors sembra che così come avevano denunciato i consiglieri comunali con Stani Verde in consiglio comunale, parte della “nuova” diga foranea sia stata mangiata dal mare e che sul fondo del mare non ci sia più nulla. Una bella gatta, ops un bel “pesce grana”, da pelare per Francesco Del Deo & compagni.

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