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Un altro pacco con 300 grammi di droga, questa volta ad un minorenne di Forio

By Redazione Web

January 30, 2021

Paolo Mosè | E sono due. Un secondo pacco è stato intercettato dalla Guardia di Finanza, questa volta a Forio. A finire con le mani nel sacco è un giovane minorenne, per il quale la procura della Repubblica competente ha disposto la denuncia a piede libero. C’è una similitudine tra l’arresto eseguito alcuni giorni fa nei confronti di un ventenne e quest’ultima operazione. Entrambi i pacchi provengono, guarda caso, da Malaga in Spagna e la sostanza stupefacente pari come è nel peso: 300 grammi. A dimostrazione di ciò che avevamo già scritto nel descrivere l’arresto del maggiorenne. Creandosi un giro assai vorticoso che ormai ha coinvolto molti di quei giovani desiderosi di acquistare in tranquillità quantitativi abbastanza importanti senza rischiare nulla. E come abbiamo detto, questa è una indagine a livello internazionale che si avvale di tutti gli strumenti necessari per intercettare i carichi e assicurare alla giustizia i presunti responsabili.

Anche in questo caso gli investigatori hanno atteso che l’operazione di consegna avvenisse in tutta tranquillità, per poi intervenire massicciamente bloccando il destinatario del pacco. E’ una catena che potrebbe proseguire anche nei prossimi giorni con la individuazione di altri soggetti anch’essi incensurati e non conosciuti dalle forze dell’ordine.

C’è quindi il sospetto che una mente “sopraffina” abbia ideato questa nuova pratica di spaccio. Utilizzando incensurati ai quali far giungere la sostanza e una volta ritirata dal corriere, che è del tutto estraneo a questa attività illecita, finire direttamente nelle mani del vero destinatario. Colui che si occupa di rifornire il mercato isolano vendendo gli spinelli a prezzi di mercato e ottenendo dei buoni guadagni. In questo modo si è tentato di escludere l’atavica e consolidata attività di acquisto, trasporto e vendita, come avvenuto negli anni passati. Allorquando si rendeva necessario trasferirsi per recarsi nei soliti quartieri che consentono di acquistare ogni tipo di quantitativo, per poi fare ritorno sull’isola con un corriere locale o dell’organizzazione per stare al passo della domanda. Questa pratica ha subito sonore batoste da parte delle forze dell’ordine, che hanno assicurato alla giustizia i corrieri, ma soprattutto coloro che spacciavano. E le maxi indagini con arresti a catena ne sono stata l’esatta dimostrazione.

TELEFONI SOTTO CONTROLLODopo l’arresto di T.T., gli uomini delle fiamme gialle non hanno mollato la presa ed hanno continuato ad indagare, anche grazie alle informazioni che sono giunte dalla collaborazione delle forze dell’ordine che si stanno interessando di questo spaccio internazionale. E questo via vai di pacchi camuffati come un normale acquisto su internet ha reso possibile un aumento degli affari ed altrettanto di guadagni.Una premessa necessaria per spiegare che non tutto è legato al caso, ma ad una scientifica indagine che si avvale presumibilmente soprattutto delle intercettazioni telefoniche e in qualche caso – si sussurra – dell’applicazione del virus trojan, infilato in qualche telefono cellulare di soggetti più addentro all’organizzazione. Tant’è vero che i finanzieri erano in attesa alcuni giorni fa che avvenisse la consegna. E si sarebbero piazzati a distanza di sicurezza dal luogo ove sarebbe avvenuto lo scambio. Stando ad indiscrezioni, ciò sarebbe avvenuto in località Monterone nel comune di Forio, ove il giovane sarebbe stato raggiunto dal corriere per la consegna. Che di solito avviene con un preventivo contatto telefonico, come di solito si intende fare in tutte le consegne, per evitare di raggiungere l’abitazione e di non trovare nessuno. Il venditore, infatti, chiede sempre il numero dell’utenza mobile per agevolare questi tipi di operazione.I finanzieri avranno ascoltato sicuramente i colloqui e all’appuntamento si sono presentati in abiti civili. E quando la droga chiusa ermeticamente in un pacco sigillato con tanto di mittente di una società che non è facile individuare è stata consegnata, sono comparsi dal nulla. Prendendo in consegna l’involucro e fermando il giovanotto. Identificato ed è risultato il destinatario dell’etichetta posta sul pacco. Per essere poi accompagnato nella caserma di Ischia per l’apertura. All’interno hanno trovato 300 grammi tra hashish e marijuana. Nella medesima quantità rinvenuta in quello del ventenne T.T.

L’ORGANIZZAZIONEIl minorenne ha rischiato anche lui di essere tratto in arresto con il trasferimento presso il centro di prima accoglienza della struttura dei Colli Aminei, che confina con la struttura del tribunale. Ma prima di procedere al verbale di arresto gli uomini della polizia giudiziaria delle fiamme gialle hanno contattato il pubblico ministero di turno agli affari penali. Al quale hanno spiegato minuziosamente l’intera attività di indagine e ciò che ne è seguito e soprattutto il filone che si sta seguendo da diverse settimane per debellare questo ennesimo fenomeno. Il magistrato ha ritenuto che non sussistevano quelle esigenze cautelari per condurre il minore al centro di prima accoglienza, in quanto la sua attività era stata definitivamente stroncata e che non vi era pericolo che potesse reiterare la medesima condotta criminosa, né tanto meno il pericolo di fuga. Disponendo che venisse denunciato in stato di libertà.

Una soluzione auspicata anche da suo difensore di fiducia, che prontamente ha raggiunto la caserma della Guardia di Finanza. Cercando da subito di scongiurare l’arresto e sottolineando che il proprio assistito è un incensurato. Il minore ha anche cercato di convincere gli inquirenti che la prenotazione del pacco era legata ad una sua “dipendenza” dallo spinello. Dichiarando di essere un assiduo consumatore e che aveva ritenuto più agevole rifornirsi presso una società straniera che offriva “fumo” a buon mercato. In concorrenza con i soliti canali partenopei e ad un costo minore. E soprattutto con rischi molto più bassi rispetto alle solite contrattazioni per stabilire il costo recandosi a Napoli. E ritornare carico, con una percentuale di rischio elevato per i costanti controlli agli sbarchi. Avrebbe (e qui il condizionale è d’obbligo) riferito altresì che aveva ricevuto informazioni da un suo amico della possibilità di acquisto con questo nuovo e sconosciuto metodo. E avrebbe anche saputo da questi stessi amici che molti si erano rivolti a questa società spagnola. Tutto on-line, raggiungendo l’apposito sito e pagando il costo della merce e del trasporto utilizzando delle carte prepagate, il cui ricavato veniva incassato di fatto da una società che avrebbe quale amministratore il classico soggetto definito testa di legno, che non conosce di fatto quali fossero le reali operazioni. In realtà dietro questo soggetto che sa poco o nulla si celano i veri organizzatori dello spaccio internazionale di sostanze cosiddette leggere. Poi il denaro, una volta raggiunto un conto, viene immediatamente smistato in tanti rivoli, per poi sparire nel nulla in qualche cosiddetto paradiso fiscale. Ove risiede il conto corrente “madre”, che farebbe capo ai veri boss. Come non è da escludere che venga utilizzato questo stesso metodo di trasporto e spaccio anche per la vendita delle cosiddette droghe pesanti (cocaina, eroina e sostanze allucinogene).

NUOVI PACCHI IN ARRIVOQuest’ultima azione è stata totalmente blindata dalle forze dell’ordine, proprio perché siamo in una fase molto delicata per i possibili sviluppi che potrebbero emergere nelle prossime settimane o anche nelle prossime ore. Si sussurra, infatti, che sarebbero stati spediti altri numerosi pacchi con le medesime modalità e che potrebbero giungere sull’isola tra non molto. I corrieri sono stati “avvertiti”, in quanto è emerso che l’organizzazione non si affida comunque e sempre ad uno stesso corriere. Ama utilizzare le capacità organizzative di ogni singola azienda. E soprattutto per non scatenare interessi e sospetti da parte delle forze dell’ordine, che a quanto pare erano a conoscenza già da diverso tempo di questa ennesima tipologia di consegna.

Le procure della Repubblica presso il tribunale ordinario e quello dei minori hanno aperto diversi fascicoli con l’intento di approfondire questo nuovo modus operandi per risalire in particolare in questa fase ad individuare il vero destinatario dei pacchi che raggiungono l’isola d’Ischia. Il maggiorenne T.T. è rimasto molto discreto. Anche lui ha ammesso soltanto di essere riuscito ad avere le giuste informazioni per ottenere il “fumo” a casa. Tant’è vero che nella sua abitazione sono stati rinvenuti attrezzi per il confezionamento degli spinelli: bilancino di precisione, diversi coltelli anneriti per tagliare i panetti nonché le classiche bustine in cui custodire l’“erba”, che vengono consegnate termosaldate. E’ la classica attività di chi materialmente spaccia. Il ventenne di Lacco Ameno è stato giudicato con rito per direttissima patteggiando la pena ad anni uno e mesi otto di reclusione, ottenendo la remissione in libertà in quanto incensurato. Sulla vera natura della droga e su come sarebbe stata utilizzata, silenzio assoluto. Assumendosi solo la responsabilità di essere anche lui un accanito consumatore, escludendo senza alcuna esitazione di essere uno spacciatore, di rivenderla per farne un guadagno. E le risposte del minorenne appaiono molto simili, come avessero studiato una lezione ben impartita.