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venerdì, Marzo 29, 2024

ULTIMO ATTO. Poker di avvocati per il Sen. De Siano: l’elezione lacchese al consiglio di stato

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Il TAR Campania ha errato: nel respingere il ricorso De Siano con la statuizione con la quale ha ritenuto che non andavano attribuiti i 6 voti (contestati e non assegnati nelle Sezioni n. 3 e 4) e che non potevano essere assegnati gli ulteriori 2 voti dichiarati nulli dal Presidente della 2 sezione elettorale; nel non accogliere la nostra richiesta di espungere dalla lista 2, 12 preferenze

Gaetano Di Meglio | La verità sul voto di Lacco Ameno si avvia alla sua ultima, decisiva, partita: l’appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR che aveva dato ragione al sindaco Pascale.
Per l’occasione, però, De Siano cala un poker di avvocati per inseguire, secondo la sua posizione, la giustizia sulle operazioni di spoglio.
Il prof. Mario Sanino, e gli avvocati Biagio Di Meglio, Fabrizio Viola e Lorenzo Coraggio dovranno convincere i massimi giudici amministrativi che il TAR ha sbagliato nelle sue valutazioni.

Nel merito, l’avvocato Gino Di Meglio è stato fiducioso: “Ritengo che ci siano buone possibilità di accoglimento – ci ha detto commentando il deposito dell’appello – in quanto la sentenza del TAR presta il fianco a serie critiche”.
Il nostro auspicio e quello di tutti gli uomini liberi che vogliono il rispetto delle regole e il rispetto per la volontà del popolo di Lacco Ameno, manipolato dai seggi lacchesi stando ai ricorsi, è che la decisione dei Massimi Giudici Amministrativi non subisca il condizionamento psicologico del risultato del ballottaggio.

Il ricorso di De Siano che si muove su 3 grandi assi per smentire e confutare l’agire del TAR ha delle conclusioni molto semplici. Eccole: “Prima di formulare la nostra definitiva richiesta all’Ecc.mo Collegio – si legge -, per chiarezza di esposizione, tentiamo telegraficamente raccogliere le nostre conclusioni. Il ricorso incidentale proposto dalla controparte non è fondato, e quindi non dovevano sottrarsi alla lista 1 (Domenico De Siano) 6 voti. Il TAR Campania ha errato: nel respingere il ricorso De Siano con la statuizione con la quale ha ritenuto che non andavano attribuiti i 6 voti (contestati e non assegnati nelle Sezioni n. 3 e 4) e che non potevano essere assegnati gli ulteriori 2 voti dichiarati nulli dal Presidente della 2 sezione elettorale; nel non accogliere la nostra richiesta di espungere dalla lista 2, 12 preferenze. E’ corretta la determinazione del TAR con la quale alla lista 2 non sono stati attribuiti 3 voti che riportavano un segno grafico simile alla “Z” ed uno con la scritta “SIC”.”

Il senatore ha scoccato la sua ultima freccia dalla faretra. Ora dobbiamo solo attendere.
Nell’attesa, però, è interessante leggere, tra gli altri motivi dell’appello di De Siano che ancora una volta viene chiesto ad un giudice di fare luce le operazioni dei seggi 3 e 4, quelli notoriamente filo Pascale e che hanno procurato i veri danni al popolo di Lacco Aeno.
«Nello specifico – si legge nel ricorso – , in relazione alle schede contestate e non annullate, i componenti di entrambe le Sezioni (n. 3 e n. 4) inopinatamente non validavano le preferenze in favore dell’appellante pur essendo stato validamente espresso il voto.

Dette schede non venivano dichiarate né nulle né bianche e, senza alcuna motivazione, venivano inserite nelle buste n. 5 – ter/com, pur in presenza di esplicite e puntuali contestazioni da parte dei rappresentanti della lista “Sempre per Lacco Ameno”.
Inoltre al candidato poi proclamato eletto al turno di ballottaggio, nel corso delle operazioni di scrutinio del 22.09.2020 (primo turno) delle Sezioni n. 3 e n. 4, gli venivano illegittimamente attribuite almeno dodici preferenze nonostante le modalità con cui gli elettori avevano espresso il proprio suffragio materializzassero ipotesi tipiche di nullità del voto, per aver apposto un chiaro segno di riconoscimento (per quanto si specificherà meglio infra).

La errata valutazione di quelle schede ha, quindi, consentito al Sig. Giacomo Pascale di conseguire lo stesso numero di voti del ricorrente e quindi di ottenere la parità che ha comportato, ex lege, l’indizione del turno di ballottaggio; all’appellante invece dovevano essere attribuiti 1549 voti (1541 + 6 + 2) che lo avrebbero collocato in posizione utile per la proclamazione a Sindaco del Comune di Lacco Ameno già al “primo turno”, e la conseguente elezione a consigliere comunale dei primi otto candidati nella lista con il contrassegno “Sempre per Lacco Ameno” e cioè i Sigg.ri Silvio Aniello, Di Meglio Antonio, Vespoli William, Castagna Salvatore Monti Carmine, Monti Antonio, De Luise Aurelio e Morgera Vincenzo, che avevano ottenuto nell’ordine il numero di voti necessari per l’elezione.

Le evidenti criticità che hanno caratterizzato le operazioni poste in essere dai competenti uffici elettorali hanno determinato: da un lato, un macroscopico sovvertimento del risultato elettorale con la illegittima proclamazione a sindaco del sig. Giacomo Pascale; e dall’altro, la lesione dell’interesse di tutti quegli elettori che, recatisi alle urne nella giornata del 20 e 21 settembre (primo turno), confidavano nella regolarità di tale importantissimo momento di partecipazione alla vita politica della comunità. Da qui la necessità per l’odierno appellante – iscritto nelle liste elettorali del Comune di Lacco Ameno, nonché di candidato alla carica di Sindaco del Comune di Lacco Ameno con la lista avente il contrassegno “Sempre per Lacco Ameno” – di ricorrere al TAR con ricorso debitamente notificato per l’annullamento delle operazioni elettorali (così come meglio specificato nel ricorso introduttivo) e per la correzione del risultato elettorale con la proclamazione del ricorrente a Sindaco»

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