Il Real Forio è tornato dalla difficile trasferta in
casa dell’Albanova con un pareggio ottenuto in extremis grazie ad un calcio di
rigore segnato da Pasquale Savio. La squadra biancoverde è senza vittoria ormai
da 7 partite (dopo il successo alla terza di campionato col San Giorgio sono
arrivate 4 sconfitte e 3 pareggi) ed è sempre al terz’ultimo posto, al pari del
Barano, ora con 6 punti. Era annunciata difficile e si sta rivelando difficile
la stagione della squadra di Mimmo Citarelli, che ha l’età media molto bassa e
spesso ha vistosi cali di attenzione e concentrazione. Comunque, per capire al
meglio il momento che sta attraversando il Real Forio, abbiamo intervistato uno
dei suoi uomini più in vista, Davide Trofa, che a Casal Di Principe era assente
per squalifica. Ecco le parole dell’esperto centrocampista foriano.
Trofa, il Real Forio è tornato dalla trasferta in casa dell’Albanova, a cui lei
non ha partecipato per squalifica, con un forse insperato pareggio. Diciamo che
più del punto in classifica, il risultato dell’Angelo Scalzone fa morale, anche
se siete senza vittoria da ormai 7 giornate…
“E’ stato un buon risultato. Al di là di tutto, i punti fanno sempre bene,
meglio farli che non. Poi, un punto fuori casa, sul campo di una squadra
allestita per l’alta classifica, che aveva appena cambiato allenatore volendo
dare una svolta, fa morale. Però, serve dare continuità a questi punti, sennò sono
acqua che non toglie sete. Continuità, anche se alla prossima ci sarà la prima
in classifica, che serve per raggiungere l’obiettivo”.
Siete senza vittoria ormai da 7 partite, quindi vi manca proprio quello scatto
da 3 punti che vi faccia fare un salto…
“Si. La cosa più importante è vincere e finora ci siamo riusciti solo una
volta. Ecco spiegata la nostra classifica. In settimana lavoriamo per cercare
di riuscire a raggiungerla prima possibile, già da domenica”.
Stando alle premesse estive e quello che ha dichiarato anche la società più
volte, per come è stata allestita la rosa, senza offesa, non è che si potesse
poi fare molto di più rispetto a quanto avete fatto. O no?
“Credo si possa sempre fare di più. Diciamo che magari si poteva immaginare di
vivere una situazione simile, però fra di noi c’era la speranza di fare un po’
meglio. Questo è il rammarico che c’è nello spogliatoio. Lavoriamo per fare il
massimo ma i risultati non ci stanno dando ragione. Dobbiamo invertire la
tendenza, anche se la realtà dice che i punti che abbiamo sono quelli che
meritiamo e che valiamo adesso. Con la speranza che nell’immediato riusciremo a
valerne un po’ in più”.
Il campionato di Eccellenza di quest’anno è anomalo, perché ci sono più
squadre. Ma, a quasi un terzo del cammino, mi pare si possa affermare che per
voi sarà piuttosto difficile raggiungere la salvezza diretta…
“Tutto sta alla matematica. C’è una media che si deve tenere per salvarsi ed
oggi la nostra è bassa. Credo che la salvezza sia a 35 punti, quindi oggi è
molto lontana. Poi, nel calcio può succedere di tutto. Anche se, per essere
onesto, dico che non possiamo fare miracoli. La speranza è sempre quella, di
riuscire ad invertire la rotta. La squadra attuale, magari con l’aiuto di
qualcuno dalla riapertura delle liste, magari potrebbe riuscire a raggiungere
l’obiettivo. Nel calcio mai dire mai, perché ogni gara è una storia a se.
Magari, un passo alla volta possiamo riuscire a raggiungere la quota salvezza.
La speranza è questa, poi parlerà il campo”.
Sento che spera in un rafforzamento della squadra a dicembre. Che sensazioni ha
in questo momento al riguardo, la società riuscirà a fare qualcosa, oppure è
meglio non pensarci proprio?
“Sono dell’avviso che oggi questi siamo e con questi dobbiamo pensare a salvarci.
Poi, penso sia evidente ed è stato dichiarato anche dalla società e detto da
chi segue, che qualche lacuna la abbiamo. La speranza è che qualcuno si
avvicini, per dare linfa economica e far sì che si possa migliorare la squadra.
Ma oggi la realtà è un’altra. Magari con dei piccoli ritocchi, la società
potrebbe migliorare il gruppo e far sì che raggiunga la salvezza”.
Alla fine, vi serve qualche uomo di esperienza in più…
“Diciamo che, al momento, onestamente, ci servirebbe un po’ tutto. Non si può essere
più precisi. Poi, sta alla parte tecnica, capire quali siano le necessità
maggiori”.
Poco fa auspicava l’ingresso in società di nuovi soggetti che possano mettere
linfa economica, ma è vero che ultimamente la piazza è sempre più lontana dalla
realtà Real Forio. Lei che certamente ha il polso della situazione, cosa pensa
di ciò?
“Premetto, che alla società di oggi del Real Forio va fatto un plauso. Sono 6
anni che fa l’Eccellenza facendo grossi sacrifici, prodigandosi per la piazza.
Però, capisco anche i tifosi. Vivendo di stenti, si allontanano. E sta a noi,
in campo, riavvicinarli. Quando i tifosi vengono allietati dai risultati
sportivi, dal bel gioco, si avvicinano. E’ così. Quindi spetta a noi. E’
normale che gli ultimi campionati fatti di stenti abbiamo fatto disamorare gli
appassionati foriani. Non dovrebbe essere così, perché è facile spingere
sull’entusiasmo. I giocatori hanno bisogno di essere sostenuti nel momento del
bisogno, così come la squadra. E penso che in questo momento il Real Forio ha
bisogno dei propri tifosi”.
Domenica mattina, come se non bastasse, al Calise arriverà l’Afragolese. Come
la mettiamo?
“La mettiamo che, per noi, i la prima in classifica o l’ultima fa poca
differenza. Tutti gli avversari sono ostici, per noi che abbiamo bisogno di
fare punti. Non possiamo permetterci di scegliere un avversario, anche perché
alle nostre spalle abbiamo ben poco. Non ci sono avversari abbordabili. Dovremo
rimboccarci le maniche, fare una partita di sacrificio e cercare di fare il
possibile per raggiungere un risultato. Questa è la realtà nuda e cruda”.