Non c’è tregua per il trasporto merci pericolose.Ancora caos e disagi al porto di Casamicciola Terme. La nave Aries Tide, noleggiata dalla Traspemar per sostituire i battelli societari fuori uso è ferma nel porto di Casamicciola a causa delle polemiche e delle contestazione scaturite in relazione alle condizioni di traghettaggio dei mezzi NU e delle merci speciali. Scattano le polemiche. Palpabile la tensione.
Quando vi scriviamo la partenza prevista intorno alla 23,30 porta circa un’ora di ritardo per la protesta pacifica messa su dai camionisti alle prese con i limiti di stazza della nave traghetto. Infatti il mezzo che dovrebbe portare i compattatori delle società ischitane in terraferma per poi raggiungere i siti di stoccaggio, stando ai manifestanti, non sarebbe in grado di imbarcare tutti i camion giunti sul porti. Un difetto di organizzazione tra armatore e società monnezzare e problemi atavici di mezzi impiegati poco confacenti alle necessità del territorio. Un overbooking di monnezza…
Sul porto ci sono ben 9 camion ed è stato chiesto l’intervento della Guardia Costiera. In particolare 3 camion sono della Super Eco, 3 camion Ischia Ambiente, 1 camion Barano Servizio e 2 Amca Casamicciola. Stando cosi le cose e attesa la stazza della nave non si riesce a imbarcare tutti. Disservizi e polemiche con l’intero scalo bloccato.
Eppure, ancora una volta, la Regione Campania si trova assolutamente impreparata nell’attuare politiche di tutela e principalmente di sostegno soprattutto alla comunità che viene privata di un servizio essenziale in un momento cosi delicato.
Oltre i rimedi del momento sarebbe quanto mai auspicabile che i nostri decisori istituzionali, adottino una soluzione definitiva, chiara e risolutiva a un problema strutturale, grave. Senza continuare a fare la mielina indegna. Continuando a pettinare le bambole invece di bandire la gara ed affidare il servizio una volta per tutte.
La Regione Campania continua ad essere assolutamente impreparata nell’attuare politiche di tutela e principalmente di sostegno soprattutto alla comunità che viene privata di un servizio essenziale in un momento cosi delicato.