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venerdì, Marzo 29, 2024

Traghetto sbagliato, le bugie di Caremar smentite dal barista/influencer di Forio

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Il protagonista si “confessa” con il vecchio dipendente e con Repubblica. Un caso che mostra, però, la piccolezza dei nostri politici

Gaetano Di Meglio | Due giorni di polemiche che, certamente, non finiranno qua. La storia dell’influencer ischitano che sbaglia traghetto si arricchisce di nuovi particolari e di nuove bugie da parte della compagnia di navigazione.

Dopo lo scandalo mediatico, con i mezzo il comandante della nave e gli addetti di bordo, gli unici a pagare dazio in questa triste storia, si sono rincorse varie versioni, smentite su smentite, omissioni e, come si suol dire, pezze a colori. Non siamo convinti che la prima versione, quella riportata dalla collega caprese Anna Maria Boniello sia quella più fedele ai fatti e che le versioni “ufficiali” che abbiamo letto successivamente sono, invece, frutto di racconti poco seri e utili solo a coprire le responsabilità di tizio e di caio.

E sono gli stessi protagonisti che fanno a gara a chi dice la bugia più grande. Per noi, sia chiaro, resta grave la permanenza in auto, nel garage, di passeggeri. L’offesa a tutti i malati che si sono visti sbattere il portellone in faccia da Caremar e altri armatori non passa oltre. E questa circostanza, sia chiaro, aumenta anche la responsabilità degli uomini di bordo perché devono vigilare che i garage siano ben chiusi. Così, mentre Caremar sarà costretta a pagare 2000 euro di multa in seguito al provvedimento emesso dalla Capitaneria di Porto di Napoli che ha applicato l’articolo 20 dell’ordinanza che disciplina gli attracchi, si rincorrono le false ricostruzioni.

Dove sia la verità, a questo punto, è un compito arduo. In una dichiarazione resa a “Il Mattino”, il presidente della Caremar, Roberto Liguori, ha ammesso: «Si è trattato di un deprecabile errore commesso dal nostro personale all’imbarco. Erano in partenza simultaneamente una corsa per Capri e una per Ischia. Si era accumulato già qualche minuto di ritardo e, probabilmente, nella fretta di recuperare non è stato verificato il biglietto. Cerchiamo sempre di fare del nostro meglio con gli spazi a disposizione per garantire il miglior servizio possibile. Ci dispiace per i disagi, ma la scelta di rientrare è stata legata al fatto che i due passeggeri sarebbero dovuti tornare a Napoli e non avrebbero più avuto la possibilità di imbarcarsi per Ischia. Trattandosi di due persone anziane è stato ritenuto giustificabile il ritorno in banchina».
«I due passeggeri anziani – ha sottolineato sempre al “Mattino” il direttore generale della Caremar Vincenzo Ponti – sono regolarmente saliti sul ponte di comando e hanno parlato con il comandante. Poi sono stati riaccompagnati all’auto, quando la nave stava attraccando, per consentire lo sbarco più rapido possibile. Abbiamo già provveduto a notificare una contestazione al responsabile delle operazioni di imbarco».

La Caremar parla di persone anziane protagoniste dell’imbarco errato. Il dubbio sorge spontaneo, siamo sicuri che la Caremar sappia di cosa stiamo parlando? Sembra proprio di no. Il protagonista, invece, è un giovane barista foriano, influencer nascente che ha rilasciato diverse interviste. Tra queste una al quotidiano La Repubblica, l’altra al suo vecchio dipendente, Gaetano Ferrandino. «Hanno scritto e detto che il Fauno della Caremar – racconta a Repubblica – abbia ceduto alla richiesta di due vip: in realtà io e la mia fidanzata, che tutto siamo fuorché autorità, abbiamo fatto umilmente presente che avremmo avuto difficoltà a tornare a Ischia. E il comandante ha deciso di farci tornare al porto di Napoli».

E’ grave che Caremar non sappia chi si sia imbarcato sul suo Fauno. Il comandante non ha comunicato all’armatore che si trattata di un giovane con il codino biondo? Evidentemente no. Nel frattempo, però, emergono due verità aggiuntive che fanno evidenziate. La prima è quella dei VIP. Smettiamola di credere che il VIP o la persona influente sia solo quella famosa o quella potente. Viviamo in un periodo in cui il piacere, l’uso ad personam del piccolo potere che ognuno di noi ha e la generica predisposizione alla “corruzione” nel chiedere piacere, trattamenti personali e facilitazioni a tizio e a caio, in qualche modo, fanno di ognuno di noi il “vip” in questione. Dal prelievo in ospedale, alla SCIA sul comune e via dicendo. L’altra verità è la reazione della società caprese. Per un presunto ritardo (smentito, forse, dai fatti) da Capri si sono mosse reazioni violente contro la compagnia marittima. E’ intervenuto il sindaco, il presidente di Federalberghi e l’Unione Nazionale Consumatori – Isola di Capri.

Domenica, Gestour, ha accumulati ritardi di ore, ha incasinato il sistema sgangherato della viabilità e, a Ischia, nessuno ha parlato! Nessuno si è sentito toccato da questo disservizio. E sia Gestour, Caremar, Snav, Alilauro o Medmar non c’è differenza! Anzi, c’è una differenza: a Capri e Procida hanno a cuore le sorti dei loro trasporti marittimi e della qualità che viene offerta ai residenti e ai turisti. A Ischia, invece, gli regaliamo pattuglie di vigili urbani affinché incassino senza caos. E nessuno dice nulla. Nessuno parla. Nessuno protesta! E andiamo sempre più indietro. Basta sfogliare i quotidiani cartacei di ieri e googlare la notizia per renderci conto della qualità dei nostri politici. E ogni altro commento è superfluo!

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